Creato da cinciarella10 il 13/10/2014

L'ODORE DELLA NOTTE

… la notte, secondo l’ora, cambia odore …

 

 

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Un mare di cadaveri

Post n°507 pubblicato il 19 Aprile 2015 da cinciarella10
 

 

 


Affonda barcone di migranti al largo della Libia, si temono 700 morti
 

Se il bilancio di vittime fosse confermato sarebbe la più grande tragedia nella storia delle migrazioni nel Mediterraneo

Un'imponente ope­ra­zione di soc­corso è in corso nel canale di Sici­lia, circa 60 miglia a nord della Libia (120 a sud di Lam­pe­dusa), dove attorno alla mez­za­notte di dome­nica 19 aprile si è capo­volto un pesche­rec­cio carico di migranti pro­ve­niente dalla Libia.
Finora sareb­bero solo 28 i super­stiti ma si teme un bilan­cio di 500 - 700 morti. All'operazione, coor­di­nata dal cen­tro nazio­nale soc­corsi della Guar­dia Costiera, par­te­ci­pano decine di unità navali e aeree della stessa Guar­dia costiera, alcuni mer­can­tili che sono stati dirot­tati in zona, mezzi aerei e navali della marina mili­tare ita­liana e della guar­dia di finanza impe­gnati nell'operazione Tri­ton dell'agenzia Frontex.

Si tratterebbe del più grave disastro nella storia delle migrazioni nel canale di Sicilia.

La tra­ge­dia, secondo le pri­mis­sime rico­stru­zioni - tutte da veri­fi­care -, sarebbe avve­nuta pro­prio men­tre un mer­can­tile por­to­ghese era in avvi­ci­na­mento per pre­stare soc­corso al pesche­rec­cio in dif­fi­coltà. Forse lo spo­sta­mento simul­ta­neo delle cen­ti­naia di per­sone a bordo ha rove­sciato l'imbarcazione facen­dola affondare.
Il 14 aprile un'altra strage nella stessa zona, almeno 400 persone sono morte nell'affondamento di un barcone proveniente dalla Libia e diretto in Sicilia.
24 i cada­veri recu­pe­rati in mare finora dai mezzi di soc­corso italiani.
«Siamo sul luogo della strage per le ricer­che». Lo ha detto all'Adn­kro­nos il colon­nello Ales­san­dro Car­rozzo, che comanda il Reparto aero­na­vale della Guar­dia di Finanza in Sici­lia. Le Fiamme gialle hanno inviato sul posto due guar­da­co­ste, il 'Pao­linì e il 'Cala­bresè e un aereo Atr 42. «L'allarme è scat­tato nella notte - dice ancora Car­rozzo - e i nostri guar­da­co­ste, che si tro­va­vano a Lam­pe­dusa per il con­trollo Tri­ton, sono subito par­titi per la Libia. L'aereo è par­tito invece da Cata­nia». Si parla di 28 pro­fu­ghi super­stiti e set­te­cento morti «ma le noti­zie sono ancora fram­men­ta­rie», dice Car­rozzo che segue le ope­ra­zioni, minuto dopo minuto.
«Se il bilan­cio di que­sta enne­sima tra­ge­dia sarà con­fer­mato il bilan­cio dei morti nel Medi­ter­ra­neo negli ultimi dieci giorni arri­verà a oltre mille per­sone». Lo ha affer­mato a Skytg24 Car­lotta Sami por­ta­voce dell'Unhcr. «Quella di oggi è una tra­ge­dia di pro­por­zioni enormi che con­ferma - ha aggiunto Sami - la neces­sità di un inter­vento euro­peo che metta in campo mezzi ade­guati di soc­corso». Dalla Libia , ha riba­dito Sami «par­tono bar­coni pieni all' inve­ro­si­mile» e quando que­sti lan­ciano la richie­sta di aiuto «i mezzi delle Capi­ta­ne­rie di porto ita­liane impie­gano troppo tempo per raggiungerli».

Anche Malta ha inviato una nave di soc­corso. Il primo mini­stro mal­tese Joseph Muscat ha dichia­rato al Times of Malta di essere stato avvi­sato della tra­ge­dia all'una di notte. "I soc­cor­ri­tori - ha detto - stanno let­te­ral­mente cer­cando di tro­vare per­sone vive in un mare di cadaveri".
"Se l'Unione euro­pea e il mondo con­ti­nue­ranno a chiu­dere gli occhi su que­ste tra­ge­die in atto nel Medi­ter­ra­neo saranno giu­di­cati nel modo peg­giore, come in pas­sato, quando chiu­sero gli occhi di fronte ai geno­cidi e non fecero nulla", ha detto Muscat.

Redazione - Il Manifesto
Domenica 19 Aprile 2015

 
 
 
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CINCIARELLE



 

I POETI LAVORANO DI NOTTE



I poeti lavorano di notte
quando il tempo
non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Alda Merini, da "Destinati a morire"

 

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DANZA DELLE STREGHE


Le streghe non si vedono,
ma le streghe ci sono
Nel buio si radunano,
in riva a fiumi e laghi
Corrono senza un frullo,
volano senza un suono
Non le sentono gli uomini,
non le vedono i maghi.

Le streghe sono magiche,
le streghe sono donne
Incendiano le tenebre
con le risa e la danza
Fanno ruotar mantelli,
le favolose gonne
Finché dura la notte,
finché ne hanno abbastanza.

E gli umani le cercano,
le vogliono vedere
Curiosi delle favole,
stupiti delle grida.
E furtivi si accostano,
chini nelle ombre nere
Tremanti di paura,
ubriachi di sfida.

Ma le streghe li sentono,
corrono sulle sponde
Sopra le acque fuggono,
gioiose equilibriste
E per gli umani restano
i cerchi delle onde
Come gonne che ridono:
"Le hai viste? Non le hai viste?"

Bruno Tognolini
da Melevisione
Il libro nero di Strega Salamandra
Giunti Junior Editore

 

BIANCA TRA LE FOGLIE

 

RIMA DELLA RABBIA GIUSTA



Tu dici che la rabbia
che ha ragione
È rabbia giusta
e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro
tutta quella gente
Ma poi cambi canale
e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla
come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce
quando arriva la stagione
Vedere se diventa
indignazione
E se diventa,
voglio tenerla tesa
Come un'offesa
Come una brace
che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore

 

FILASTROCCA LIBERA




Libero, libera, liberi tutti
Libero l'albero e libero il seme
Liberi i belli di essere brutti
Le volpi furbe di essere sceme
Il fiume libero d'essere mare
Il mare libero dall'orizzonte
Libero il vento se vuole soffiare
Liberi noi di sentircelo in fronte
Libero tu di essere te
Libero io di essere me
Liberi i piccoli di essere grandi
Liberi i fiori di essere frutti
Libero, libera, liberi tutti

Bruno Tognolini,
da Rima rimani, Salani 2002

 

SCONGIURO CONTRO IL NAZISMO FUTURO




Gli abbiamo detto
che la rabbia non è bene
Bisogna vincerla,
bisogna fare pace
Ma che essere cattivi
poi conviene
Più si grida, più si offende
e più si piace
Gli abbiamo detto
che bisogna andare a scuola
E che la scuola com'è
non serve a niente
Gli abbiamo detto
che la legge è una sola
Ma che le scappatoie sono tante
Gli abbiamo detto
che tutto è intorno a loro
La vita è adesso,
basta allungar la mano
Gli abbiamo detto
che non c'è più lavoro
E quella mano
la allungheranno invano
Gli abbiamo detto
che se hai un capo griffato
Puoi baciare 
maschi e femmine a piacere
Gli abbiamo detto
che se non sei sposato
Ci son diritti
di cui non puoi godere
Gli abbiamo detto
che l'aria è avvelenata
Perché tutti
vanno in macchina al lavoro
Ma che la società sarà salvata
Se compreranno
macchine anche loro
Gli abbiamo detto tutto,
hanno capito tutto
Che il nostro mondo è splendido
Che il loro mondo è brutto
Bene: non c'è bisogno di indovini
Per sapere che arriverà il futuro
Speriamo 
che la rabbia dei bambini
Non ci presenti
un conto troppo duro

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore
 

I PIEDI
---------------------------------

 

Salgono i piedi per la salita, 
passo per passo finché è finita.
Scendono i piedi per la discesa,
giù verso il basso
che il passo non pesa. 
Piedi leggeri, passi pesanti, 
lungo i sentieri
che portano avanti. 
Passi di marcia rivoluzionaria: 
testa per terra, piedi per aria. 

Bruno Tognolini
da "Rimelandia" 
Il giardino delle filastrocche
Mondadori Newmedia

 

DANZA ARABA

 

JAZZ

 

TEATRO



"Il mio scopo non è insegnarvi a recitare, il mio scopo è aiutarvi a creare un uomo vivo da voi stessi. Il materiale per crearlo dovete prenderlo da voi stessi, dalle vostre memorie emotive, dalle esperienze da voi vissute nella realtà, dai vostri desideri e impulsi, da elementi interni analoghi alle emozioni, ai desideri e ai vari elementi del personaggio che impersonate ... Imparate ad amare l'arte in voi stessi e non voi stesse nell'arte."

Konstantin Sergeyevich
Stanislavskij

 

CINEMA

"Il cinema è composto da due cose: uno schermo e delle sedie. Il segreto sta nel riempirle entrambe." Roberto Benigni

 

GENERALE



Generale,
il tuo carro armato
è una macchina potente.
Spiana un bosco
e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un carrista.

Generale,
il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d'una tempesta
e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un meccanico.

Generale,
l'uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht

 

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