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PICCOLI PROGETTI CRESCONO

Post n°135 pubblicato il 10 Luglio 2008 da cittadellainforma

Venezia
In attesa del federalismo fiscale, il Veneto si ...
Venezia

In attesa del federalismo fiscale, il Veneto si accontenta del federalismo alimentare. Lo prevede la legge sulla promozione del consumo di prodotti agricoli veneti nelle mense e sulle tavole della ristorazione, nei mercati di piazza e nei supermercati approvata ieri dal consiglio regionale con 33 voti favorevoli e 16 astensioni. Si tratta di un progetto di iniziativa popolare promosso dalla Coldiretti e supportato da 25 mila firme di cittadini veneti sul quale la commissione agricoltura, presieduta da Clodovaldo Ruffato, non ha potuto mettere mano per regolamento e che ha quindi costretto l'aula a un complessa manovra emendativa per correggere parecchi dubbi di natura costituzionale e di conformità con le norme europee, tanto che l'articolo finale del testo approvato precisa che gli effetti della legge sono subordinati all'acquisizione del parere positivo di compatibilità da parte della Commissione europea.

La legge stabilisce, in primo luogo, che i gestori della ristorazione collettiva affidata da pubbliche amministrazioni (mense scolastiche, ospedali, comunità, ecc.) garantiscano nella preparazione dei pasti l'utilizzo di prodotti agricoli di origine veneta in misura non inferiore al 50 per cento, in termini di valore, di quelli usati complessivamente ogni anno. Nelle gare d'appalto, inoltre, costituirà titolo preferenziale per l'aggiudicazione l'utilizzo di prodotti regionali in misura superiore al 50 per cento. Quanto alla commercializzazione dei prodotti, per favorire l'incontro tra domanda e offerta e magari contenere i prezzi la legge facilita la vendita diretta al pubblico da parte dei produttori, cioè il cosiddetto farmer market. A questo scopo stabilisce che i Comuni possano riservare ai banchi degli agricoltori il 20 per cento del totale dei posti nei mercati al dettaglio nelle aree pubbliche per la vendita di prodotti regionali; e nel caso che tutti gli spazi siano già assegnati, i Comuni possono, in deroga alla legge 10/2001 sul commercio su aree pubbliche, istituire nuovi posteggi per venditori fino al raggiungimento della percentuale indicata.

La promozione del prodotto veneto avverrà anche in ristoranti, alberghi e negozi. Agli esercizi che si approvvigionino per almeno il 30 per cento di prodotti veneti la Regione assegnerà un apposito contrassegno, che garantirà ai clienti la presenza di prodotti del territorio. La legge approvata detta norme anche alla grande distribuzione strutture di vendita che dal 1. gennaio 2009 dovranno prevedere "appositi ed esclusivi" spazi per la vendita di prodotti agricoli regionali nel reparto dedicato al settore alimentare.

Plaude naturalmente la Coldiretti Veneto a quella che aveva battezzato come "legge del km zero". «È la prima norma in tutta Italia a sancire la preferenza ai prodotti regionali in mense collettive, ristorazione privata e grande distribuzione sottolinea il presidente Giorgio Piazza Le percentuali previste discriminano il prodotto di origine extraregionale o straniera ma valorizzano le tipicità locali consentendo ai consumatori di fare scelte consapevoli, sostenibili in termini di prezzo e meno impattanti sull'ambiente. E la Coldiretti segnala la sensibilità espressa da diverse amministrazioni comunali (Galliera Veneta, Tombolo, Porto Viro, Rosolina e Vittorio Veneto) che per i pasti degli alunni in mensa hanno disposto bandi coerenti agli obiettivi della legge.

Articolata la discussione in aula. Se Diego Cancian (Progetto Nordest) ha bollato la legge come «una stupidaggine», Nicola Atalmi e Pietrangelo Pettenò (Sinistra Arcobaleno) l'hanno definita «un buon segnale in direzione del coinvolgimento dei produttori e dei consumatori». «Astensione benevola» da parte di Raffaele Grazia (Veneto-Ppe), voto a favore di Gustavo Franchetto (Italia dei valori) «per premiare le buone intenzioni». Astenuto anche Nereo Laroni (Nuovo Psi) perché «a propositi condivisibili nel testo seguono strumenti inaccettabili che stanno a metà strada tra una visione kolkoziana di stampo sovietico e un'ispirazione autarchica da "ventennio" fascista». Raffaele Zanon ha annunciato il voto favorevole del gruppo di An, mentre quello del Pd, Giovanni Gallo, ha parlato di un'astensione «molto critica». Favorevoli Francesco Piccolo (Movimento popolare veneto), Carlo Covi (Pse) e Onorio De Boni (Udc) mentre Marco Zabotti (Per il Veneto con Carraro) ha parlato di «una piccola, grande occasione perduta». «Con questa legge, la prima approvata da una Regione italiana - ha concluso Dario Bond (Forza Italia) relatore del provvedimento - siamo agli inizi di un percorso legislativo che intende aiutare da una parte i produttori agricoli veneti e dall'altra i consumatori». Europa permettendo.

Giuseppe Tedesco

 
 
 
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