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La fusione consiste in un processo di accorpamento e soppressione di più Comuni preesistenti finalizzato ad istituire un Comune unico. Essa è regolata dal Decreto Legislativo 267/2000 “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali” con riferimento all’articolo 133 della Costituzione comma 2 che recita “La Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni”. Razionalizzazione dei servizi e della spesa, riduzione dei costi degli organismi rappresentativi (sindaco, assessori e consiglieri), finanziamenti garantiti al nuovo Comune unico per diversi anni dallo Stato; sono alcuni dei punti di forza di questo tipo di progetto. Il Decreto Legislativo 267/2000 prevede, fra l’altro, che alle comunità di origine siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi. Una proposta di fusione dei Comuni del Golfo di Policastro è stata già lanciata dal Sindaco di Ispani. Credo che sia un’occasione di cambiamento, una riforma strutturale. Essa, se attuata, avrebbe altri vantaggi di natura materiale e immateriale; quest’ultimi non meno importanti e concreti dei primi. Alcuni esempi. Si potrebbero realizzare strutture e servizi difficilmente attuabili in un centro molto piccolo: biblioteca, centro sociale, trasporti pubblici, impianti sportivi, … . Allo stesso modo, più efficacemente, si potrebbero attivare politiche e iniziative per lo sviluppo del territorio. Il personale politico/amministrativo potrebbe essere scelto in una platea più vasta. Si supererebbero quelle arcaiche divisioni che contraddistinguono la vita civile di molti paesi: familismi, personalismi. Insomma si potrebbe sperare in una maggiore vitalità sociale, economica e culturale. Alcune fusioni sono già una realtà. In Italia, nel 2014, sono stati istituiti 20 Comuni sopprimendone 57; ciò è avvenuto, soprattutto, nel Centro-nord. In Campania è nato, in provincia di Avellino, il Comune di Montoro, con la fusione di Montoro Inferiore e Montoro Superiore. Certo non mancano le difficoltà e, soprattutto, è facile prevedere la resistenza di chi vede danneggiati i suoi interessi personali. Ma, anche da parte dei semplici cittadini, vi potranno essere quelle resistenze che sempre ostacolano i cambiamenti. Credo che ciò possa e debba essere superato coinvolgendoli e non solo nei momenti istituzionali. Una campagna di informazione e discussione è necessaria. È una sfida per assicurare a tutti un domani migliore, rispettoso delle tradizioni ma proiettato verso il futuro. Una partita che se giocata, comunque vada, quantomeno accrescerà in tutti noi una maggiore consapevolezza dell’essere cittadini. |
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