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« Francesca BaleaniAMORE CRIMINALE »

e la MATTANZA continua

Post n°1106 pubblicato il 30 Luglio 2011 da abele.2005

Terrore a Voltabarozzo: padre massacra
a botte e morsi la moglie e la figlioletta
La furia scatenata da una banalità: 40enne pesta a sangue
le congiunte, compresa una bimba di 3 anni, e si barrica
in casa
di Lino Lava

PADOVA - «Aiuto mi uccide, ho una bimba in braccio.

Aiutatemi». Le urla della donna fanno rabbrividire a

quell’ora di notte. Ma le sue parole sono coperte subito

dalla voce bestiale del marito. «Andate via, altrimenti

ammazzo anche voi». Fuori della porta di un appartamento di via Del Cristo, a Voltabarozzo, ci sono i carabinieri del Nucleo

 Radiomobile. I militari non possono fare nulla. La porta

è blindata. E dentro c’è un mostro che sta uccidendo

la moglie e la figlioletta di neanche tre anni.

Sono momenti drammatici. Metterli insieme, uno

dopo l’altro, fanno un tempo insopportabile. Le urla

della donna e della bambina squarciano la notte e

sono accompagnate dai rumori del mostro blindato che

sta distruggendo tutto. E i vicini tremano, sulle scale,

nelle terrazze del condominio, in strada. Sono le 2,30

di ieri mattina quando uno degli abitanti telefona per

chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. No, non è

solo una lite in famiglia. Le richieste di aiuto sono

drammatiche. E adesso da dietro la porta blindata

fanno accapponare la pelle anche ai carabinieri.

 Ci sono anche i vigili del fuoco, ma neanche loro

riescono ad abbattere la porta blindata del condominio.

Bisogna fare presto, quello sta ammazzando la moglie e

 la figlioletta.

Il blitz per salvare la donna e la bambina. Intanto,

il tempo passa. Forse sono già quindici o venti minuti

che i carabinieri sono bloccati fuori della porta. Anche

loro urlano, ma il mostro non li sente. Arriva la scala

 mobile dei pompieri e adesso è fatta.
Due carabinieri indossano il giubbetto antiproiettile e

 salgono fino al secondo piano. La serranda del terrazzo

non è abbassata del tutto. L’aggressore sente che i

 carabinieri stanno arrivano in terrazzo e li minaccia.

Dice che ha una bomba, farà saltare tutto in aria.

E quando i carabinieri alzano la serranda si scaglia

contro di loro. Uno lo centra in pieno e gli causa un

trauma facciale.

Ma ormai i militari sono sopra di lui. È un uomo

grande e grosso. Ha una quarantina d’anni e pesa più

di cento chili. Ma i carabinieri riescono ad ammanettarlo.

Per immobilizzarlo, due militari devono stare seduti per

 più di mezz’ora sopra di lui. Fino a quando i sanitari del

Suem gli fanno un’iniezione per calmarlo. Le scene che

hanno davanti gli investigatori della Radiomobile sono

indescrivibili.

Moglie e piccola picchiate e massacrate a morsi.

La moglie, una signora quarantenne, è irriconoscibile.

Ha il volto tumefatto e lesioni da ogni parte. E anche

la bambina ha il viso sfigurato. I medici del pronto

soccorso del Policlinico troveranno sul corpo di madre e

 figlia anche i segni di morsi. La casa è distrutta. C’è

sangue dappertutto. E anche ciocche di capelli. La porta

della cameretta della bambina è sfondata. Evidentemente

la donna ha cercato inutilmente di trovare rifugio lì dentro.

La furia scatenata da una parola detta dalla

bambina.

Tentato omicidio, lesioni personali aggravate,

maltrattamenti in famiglia, resistenza a pubblico ufficiale.

 Sono queste le

accuse che il pubblico ministero Roberto D’Angelo

 contesta all’individuo. Dopo una breve parentesi in

psichiatria, ieri mattina il quarantenne è stato portato

nella casa circondariale di strada Due Palazzi. I motivi

 del dramma? Nessuno. Una banale lite per una cosa

che ha detto la bambina di neanche tre anni.

 
 
 
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