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VITTIMA DI STALKING SU FACEBOOK

Post n°1143 pubblicato il 23 Novembre 2012 da abele.2005

 

 ANDREA _SUICIDA A 15 ANNI, VITTIMA DI STALKING SU FB.

 - Una maglietta rosa, vestiti eccentrici, smalto alle unghie. Ed atteggiamenti particolari, quel tanto da spingere i suoi compagni ad additarlo come gay. Fino a deriderlo su Facebook. Un peso troppo grande per uno studente romano di soli 15 anni che martedì sera, dopo essere tornato a casa dal suo liceo dove era in corso un'occupazione, si è tolto la vita, impiccandosi.

La Procura di Roma ha già avviato un'inchiesta sul suicidio ma al momento non ci sono indagati o ipotesi di reato. Questo non esclude che si possa successivamente arrivare ad ipotizzare l'istigazione al suicidio. Tutto nasce, infatti, dalla presa in giro di alcuni compagni sfociata su Facebook in quel che sembrerebbe un atto di stalking, di 'cyberbullismo': un falso profilo con il nome storpiato del ragazzo, simile per assonanza ma declinato al femminile e foto con commenti di sfottò.

E a scegliere lo stesso social network per affidare il suo sfogo 'virtuale' è stata la madre del ragazzo: "Non capiamo, non accettiamo. Ti vogliamo con noi e Basta!" scrive nel suo profilo. E poi ancora: "Forse perché così mi pare ancora di parlarti, forse per questo entro ed esco dal tuo profilo, indosso il tuo pigiama, cerco tra i tuoi appunti, i tuoi disegni, le tue cose. Con tutto l'amore che posso, riposa in pace figlio mio adorato". Cerca risposte la madre a quel gesto estremo. Anche gli amici, ancora increduli, non riescono a spiegarsi il perché: "Era solo un po' eccentrico - dicono alcuni di loro - Chi ha detto che era gay? Anzi, aveva provato a fidanzarsi con una ragazza ma era stato respinto...". La faccenda, però, ha ancora lati oscuri: come il falso profilo Facebook che, secondo quanto dice il deputato del Partito democratico Anna Paola Concia che oggi ha parlato con i compagni di classe, "era una pagina costruita insieme a lui. Era sicuramente un ragazzo originale, di certo in cerca della sua identità, come molti a 15 anni, ma di sicuro questa sua diversità era ben inserita nel contesto della classe". Intanto gli amici sul web si stringono in un abbraccio virtuale al loro amico scomparso.

Facebook, invece, si è trasformato in una gogna on-line: tanti gli insulti per i 'cyberbulli' creatori della pagina 'incriminata'. Indignazione che travalica i confini digitali: il Gay Center ha chiesto al ministro dell'Istruzione Profumo di indire una giornata di lutto nelle scuole con un minuto di silenzio, il Garante per l'Infanzia parla di una "sconfitta che brucia" sottolineando che la "scuola deve essere aperta alla diversità" mentre l'Osservatorio sui Diritti dei Minori evidenzia la necessità dell'educazione sessuale nelle scuole.

Sgomento e preoccupazione anche dal mondo politico: per il sindaco di Roma Gianni Alemanno è "una tragedia per tutti", la governatrice dimissionaria del Lazio Polverini commenta l'episodio con la frase "la vita spezzata da un insopportabile bullismo, è un pugno nello stomaco" mentre il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti scrive: "Lo chiamavano 'il ragazzo dai pantaloni rosa'. Aveva 15 anni e si è tolto la vita. E' una storia terribile, ma dobbiamo raccontarla perché tutti si rendano conto di quanto fa male l'omofobia". "Non è giusto morire a 15 anni - commenta Nichi Vendola - Oggi piangiamo la vita spezzata di un ragazzino, l'ennesima vittima dell'ignoranza e dei pregiudizi" mentre l'Italia dei Valori chiede subito una legge contro l'omofobia.

Ieri sera gli studenti della capitale hanno ricordato il 15enne con una fiaccolata in via dei Fori imperiali. Tutti sono stati invitati a sfilare con un capo rosa. Il colore che sembra amasse tanto il ragazzo morto. E se la preside del liceo ha preso le distanze dalla fiaccolata parlando di "fatto privato", i compagni del ragazzo suicida hanno affisso uno striscione fuori della scuola: "Il silenzio è il nostro dolore".

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