Creato da lonely_mark79 il 19/04/2010

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Viaggio fra le colline della vita

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Due Stelle In Cielo

Cesare Cremonini

Ci sono due stelle in cielo
che illuminano il buio più nero
e parlano sole e brillanti
di storie avvenute davvero
e guardano altre galassie
che portino nomi più strani
e voltano le loro facce
verso nuvole lontane.
La stella più grande è più bella
perché porta il nome di un fiore
e brilla di luce diversa
più grande e più forte del sole
e in mezzo alla costellazione
la più piccola è rimasta da sola
e non sa come dare il suo amore
alla stella più grande che ora
non ascolta più le sue promesse
che un tempo erano buie illusioni.
Adesso invece sono così sincere
che brillano di mille colori

 


 

 

Senza parole

Post n°31 pubblicato il 13 Ottobre 2010 da lonely_mark79

Photobucket

 

Subsonica - Istantanee

Occhio distratto, mirino sopra il mondo,
apro una lancetta seziona il pomeriggio, vuoto.

Senza parole ascolto la mia strada
senza parole e il tempo di decider
senza parole mi muovo incontro ai giorni
senza parole ricorderò di te
senza parole e il ritmo della strada
senza parole il suono delle cose
senza parole il silenzio di un addio
senza parole ricorderò di te.

Inquadro istantanee, finestra sopra il giorno,
guardo figure mosse scenario senza suono vivono.

Senza parole ritorno alla mia strada
senza parole ma spazio per decidere
senza parole rimpiangerò quei giorni
senza parole ricorderò per te
senza parole e il suono della strada
senza parole con nervi che improvvisano
senza parole né sogni né orizzonti
senza parole la tazza di un caffè

senza parole nel traffico del mondo,
vivo inquadro istantanee orbitando sul mio giorno
guardando contro sole la vita che si muove

 


 
 
 

Arrivederci Kate

Post n°30 pubblicato il 02 Ottobre 2010 da lonely_mark79
 
Tag: amici

Alla fine se ne è andata.
Confesso di aver sperato sino all'ultimo, anche se tutto faceva presagire il peggio, ma purtroppo qualcuno aveva già deciso dovesse andare così.

E' una delle persone che con le sue parole mi ha fatto emozionare di più, lo ammetto.
In certe occasioni al limite quasi di piangere, e non mi vergogno a dirlo. Con le sue parole coinvolgeva, nel bene e nel male. Ti faceva riflettere, ti faceva sorridere, ti rendeva triste e ti rendeva felice, anche solo rendendosi conto delle cose più semplici, ma che sono pure le più belle.
E non si riusciva a passare da "casa sua" senza lasciare almeno una seppur piccola traccia del proprio passaggio. Per confortarla, per aiutarla, per darle anche solo un abbraccio, un saluto. O semplicemente, per gioire insieme a lei.

Che poi alla fine, c'era ben poco da confortare e aiutare, perchè lei era forte, molto più forte di quanto lei stessa credesse. E lo ha dimostrato più volte, cadendo ma rialzandosi sempre, costantemente. A noi amici stava solo il compito di ricordarglielo, di tanto in tanto. Perchè anche se non l'abbiamo conosciuta dal vivo, abbiamo almeno avuto la fortuna di conoscerla per quella che realmente era, senza filtri.
Tanto forte quanto dolce.

Non sono riuscito a scrivere niente ieri, troppe idee confuse. Non riuscivo a metterle in ordine, a trovare quelle "giuste". Ma in fondo va bene così, perchè le parole "giuste" non ci sono mai.

E allora cara Kate, cara Elena, ti dico solo GRAZIE.
Grazie per avermi permesso di conoscerti, grazie per quello che mi hai insegnato.
Grazie di tutto.
Non lo dimenticherò mai.
E non ti dimenticherò mai.
Ti saluto ancora con quella canzone che "...dice tutto, o quasi...".

Un sorriso e un abbraccio stretto cara dolce Elena, sii serena.
Byebye :-)

 

Cesare Cremonini - Quando non sai

 
 
 

22 Settembre

Post n°29 pubblicato il 22 Settembre 2010 da lonely_mark79
 

Rieccomi qua.
In effetti come qualcuno accennava poco tempo fa in  un commento, è un pò che non scrivo su queste pagine, ma è un periodo un pò incasinato, specie al lavoro...infatti una scadenza molto importante si avvicina e già il lavoro in se è un casino non indifferente, poi come sempre capita in questi casi e come se non bastasse, si piantano in mezzo vari casini che entrano "a gamba tesa" o per meglio dire in combinazione funambolica incrociata. A rompere le scatole ovviamente...che poi magari vere e proprie rotture non sono, anzi, ma capitano in momenti poco oppurtuni, quando il tempo scarseggia.
Un esempio su tutti: i corsi di formazione. Tra l'altro interessanti e utili. Ma quando hai poco tempo per fare le cose urgenti va a finire che li segui con la testa da un'altra parte e non con la dovuta concentrazione. Vabbè, uno l'ho finito oggi (quello famoso di cui ho accennato altre volte) e uno lo devo seguire settimana prossima...vedremo di salvare capra e cavoli

Poi, per non farmi mancare niente, ho fatto anche una delle mie proverbiali "minchiate" (giusto per usare un francesismo di estrema finezza ), guarda caso venerdì 17.
Ok ok, lo so che si dovrebbe dire che la sfiga non esiste, che è solo una nostra proiezione mentale delle cose poco simpatiche che ci accadono, è solo una credenza popolare, suggestione, bla bla bla...però quando per colpa di una stupida disattenzione, viene il dubbio che alcune nostre scritture private vengano lette da chi non era previsto lo facesse, la cosa non è simpatica.
Adesso, senza raccontare la rava e la fava, potrebbe essere possibile che qualcuno di mia conoscenza nella "true life" abbia letto alcuni pensieri di questo blog, oltre ad una mail confidenziale. Per carità, non che ci fosse niente di trascendentale, ma la cosa obiettivamente dà fastidio.
O almeno: lo ha dato a me. Soprattutto all'inizio, anche se non ho la sicurezza assoluta che la cosa sia avvenuta. E il dubbio è anche peggio, perchè non sai bene cosa fare, come comportarti. Fare finta di niente? Chiudere il blog con la paura che potesse risalirvi e leggere le altre cose passate e future?
Devo dire che ci ho pensato un pò, perchè la cosa mi ha dato molto da riflettere. Infatti, fino a che punto ci "vergogniamo" (passatemi il termine) di quello che scriviamo nei blog? Fino a che punto siamo disposti a lasciare che nostri pensieri, riflessioni, speranze, sfoghi e delusioni vengano a conoscenza di persone con cui non siamo in confidenza? Persone che magari incontriamo e salutiamo tutti i giorni, che viviamo tutti i giorni, ma a cui, per mille ragioni, non vorremmo mai mostrare la nostra versione interiore, quella più profonda.
Spesso diamo per scontato che un semplice nick possa cautelarci da possibili imbarazzi, ma non sempre è così. Può succedere e anzi, è già successo, che qualche autore venga, per così dire, "smascherato". E ancoras uccederà, perchè purtroppo capita.
Voi che fareste? O che avete fatto? Perchè a quel punto scatta un bivio.
Continuare ma non sentirsi più completamente liberi di scrivere, oppure chiudere e magari riaprire nuovamente, con qualcosa di nuovo.
Oppure...oppure fregarsene. Accettarsi per quello che si è, senza timori o imbarazzi di sorta.
Non dovevi sapere quello che penso, ma ora lo sai...e allora? Io sono così e non me ne vergogno,  anzi me ne vanto. Uomo o donna che sia, sensibile o freddo, allegro o triste, speranzoso o cinico.
Questo sono io, prendere o lasciare.

Alla fine penso che la cosa più bella che possa darci un blog è proprio questa, se già non l'abbiamo: la consapevolezza e l'accettazione completa di noi stessi, in ogni sfaccettatura che conoscevamo o che magari abbiamo scoperta strada facendo, anche grazie al confronto con gli altri.
Infatti almeno una volta lo abbiamo detto tutti, no?
"Io scrivo prima di tutto per me stesso."
E così deve essere.
L'ho solo riscoperto ancora una volta.

Goodbye, Lonely ;-)

 

PS. Perchè il titolo "22 settembre" ? Lasciate stare, sono solo ricordi...

 

Figlio di un Re - Cesare Cremonini

 
 
 

Alicante

Post n°28 pubblicato il 11 Settembre 2010 da lonely_mark79
 
Tag: foto, poesie

Mi son trovato quasi per caso a riguardare le foto che ho fatto in Inghilterra l'anno passato, e fra le tante ho trovato questa, scattata in un treno della metropolitana di Londra:

 

Photobucket

 

E' una poesia che mi ha molto colpito, nel momento in cui l'ho scoperta un anno e mezzo fa, così come ora che l'ho riletta.
Concentra un momento di vita ed un'intera esistenza in poche intense parole.

Ecco il testo in lingua originale e la traduzione.

 

Alicante


Une orange sur la table

Ta robe sur le tapis

Et toi dans mon lit

Doux present du present

Fraicheur de la nuit

Chaleur de ma vie.

---

Un' arancia sulla tavola

Il tuo vestito sul tappeto

E nel mio letto tu

Dolce presente del presente

Freschezza della notte

Calore della mia vita.

Jacques Prevert (1900-1977)

 

Non dico altro, se non l'augurio a me come a chi legge queste pagine, di provare presto le stesse emozioni che traspirano da questi versi.

Goodbye, Lonely ;-)

 
 
 

Il mio libro dell'estate

Post n°27 pubblicato il 02 Settembre 2010 da lonely_mark79
 
Tag: libri

Ogni anno, durante le vacanze, leggo almeno un libro.
Quest'anno, la scelta è ricaduta su questo titolo: L'ultima riga delle favole.

L'ho scoperto un pò per caso, nelle pagine di un'amica blogger, ma ne sono rimasto subito colpito e così ho deciso di prenotarlo, per poterlo leggere appunto durante le vacanze.
Che dire, se sono qui a parlarvene vuol dire che non mi sono affatto pentito della mia scelta e del mio istinto

Le cose che mi hanno colpito di più di questo libro e per cui lo consiglio, sono due.
Innanzitutto per le miriadi di piccole grandi verità di cui è costellato, pagina per pagina. Nonostante la storia un pò surreale che all'inizio indubbiamente spiazza, ci si ritrova a riflettere sulle frasi con la classica faccia di quello che rimane a bocca aperta e dice: "Caspita, è proprio vero..."
Poi un'altra cosa bella è la speranza che pervade tutta la storia e che alla fine arriva a chi legge, anche se ci si avvicina con l'inevitabile realismo (e ahimè a volte cinismo) di chi alle favole, appunto, non ci crede più.

E poi...e poi un tocco di romanticismo che non guasta mai

Che altro dire se non...buona lettura.

Goodbye, Lonely ;-)

 

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