Creato da coluci il 05/09/2010

L'onda è il mare

Viaggio del cuore e della mente

 

 

« Pagine di diarioPagine di diario »

Pagine di diario

Post n°164 pubblicato il 15 Ottobre 2015 da coluci
 

IL VELO DI MAYA

La realtà è una semplice illusione,
sebbene molto persistente.

Albert Einstein

L'anima ha delle illusioni come l'uccello ha delle ali:
è ciò che la sostiene.

Victor Hugo

Illudersi a volte fa bene, perché regala leggerezza e calore alla seriosità della vita. Prendersi gioco della realtà irradia un sorriso sul gravame delle responsabilità.
Anche perché, per quanto possiamo pensare e pensare, riflettere e riflettere, filosofare e filosofare la mente e la realtà saranno sempre dei conviventi separati in casa. Per superare questo impedimento Oriente e Occidente si sono sbizzarriti per secoli in innumerevoli dottrine e astrazioni. Il problema oggettivo è lì ancora intatto. Siamo sempre all'inizio.

Per il filosofo Schopenhauer tra noi e la vera realtà è come se vi fosse uno SCHERMO METAFISICO che ce la fa vedere distorta e non come essa è veramente: il VELO DI MAYA di cui parla la filosofia induista (la similitudine in Platone è il velo sugli occhi del neonato, ma anche l'ombra della caverna).

Schopenhauer sostiene che l'uomo per dare senso alla vita (che di per sé sta già nella "volontà di vivere" insita nella specie), ha bisogno di "rappresentazioni", costruzioni illusorie della mente. Da qui miti, religioni, ideologie, credenze, utopie. (Mi scuso per l'eccessiva e semplicistica sintesi).

E allora mi chiedo: ci auto-inganniamo, perché abbiamo paura a vederci per quel che siamo e preferiamo scaricare "al di fuori di noi" la realtà delle nostre paure e dei nostri limiti?
Oppure è perché non vogliamo accettare l'inesorabilità della fine, della morte e cerchiamo paliativi nel "rappresentarci" una non fine, una sopravvivenza, l'al di là?

Un piccolo aneddoto di Ramiro A. Calle (registrato nel suo girovagare tra saggi orientali), in parte, solo in parte, ci accosta al problema.

...................

C'erano tre grandi amiche d'infanzia. Gli anni erano inesorabilmente trascorsi e si erano fatte anziane. Un giorno si riunirono per chiacchierare e una di esse si lamentò dicendo:

"Care amiche, quanto è crudele e implacabile il passare del tempo! Quanta amarezza provo quando vedo la mia pelle rugosa, i capelli ingrigiti, questi occhi spenti... Il mio viso ha perso tutta la sua antica freschezza".

E un'altra commentò:

"Hai ragione. Invecchiamo senza rimedio. Anch'io soffro contemplando allo specchio le mie gengive sdentate, le occhiaie profonde e violacee, le mie guance smagrite, il collo flaccido e brutto. Mi guardo allo specchio e non mi riconosco".

Allora la terza amica e la più anziana d'età esclamò:

"Voi sì che mi fate pena, davvero. Povere amiche mie! Anch'io vedo ciò che voi vedete quando mi guardo allo specchio. Avete ragione quando dite che il PASSARE DEL TEMPO È IMPLACABILE e PROPRIO PER QUESTO lo specchio ha perso il potere di riflettere fedelmente ed anche lui è INVECCHIATO deformando tutto ciò che si trovi a rispecchiare. È per questo che ci vediamo così, credetemi, PER COLPA dello specchio".

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

ULTIME VISITE AL BLOG

prefazione09colucicassetta2kekko80_spvMieiGiornig1b9aida631m12ps12acer.250neopensionataamorino11limitedelbosco0eterna47angi2010Dott.Ficcaglia
 

I MIEI VIDEO

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963