Creato da coluci il 05/09/2010

L'onda è il mare

Viaggio del cuore e della mente

 

 

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Pagine di diario

Post n°177 pubblicato il 18 Giugno 2016 da coluci
 

IL CANTO AMMALIATORE
DELLE SIRENE

«Le sirene sono fanciulle marine che ingannano i naviganti con il loro bellissimo aspetto ed allettandoli col canto; e dal capo e fino all'ombelico hanno il corpo di fanciulla e sono in tutto simili alla specie umana; ma hanno squamose code di pesce che celano sempre nei gorghi» (Liber monstrorum
Ogni guru è una trappola. Ogni leader è un tiranno. Ogni maestro confonde. La malattia del secolo si chiama “dipendenza”. È ridotta a una debole luce il contatto con la propria anima. Se fossimo in contatto con il nostro cuore profondo, cioè il luogo reale dello spirito, non accetteremmo nessun leader, nessun maestro, nessun guru. Saremmo indipendenti. Svegli, vigili, autonomi e non automi. Il maestro sei tu. E dentro c’è anche tutto quello che serve (Krishnamurti).

 

Secondo il mito le Sirene sono la personificazione dei pericoli del mare: creature acquatiche, metà bellezze femminili e metà pesce, dotate di una voce melodiosa, magica e suadente.

 

 

La loro isola è dalle parti della penisoletta di Sorrento. Un posto fatato.
Sedute sugli scogli o immerse per metà, si muovono sinuosamente tra le onde, cantano, suonano, seducono.
In alcune tradizioni per catturare, divorare e alimentarsi, in altre per offrire doni o accalappiare amanti.

INGANNATRICI.

In ogni caso, esseri affascinanti che attraggono, adescano, incantano i navigatori. Soprattutto marinai senza meta, un po' confusi, insicuri che passano dalle loro parti. Lontani da un porto da cui si sono disancorati e lontani da un porto cui attraccare vogano in alto mare, sono in balìa dell'instabilità.

TRANSITANO.

Sono coinvolti in un passaggio. Qualcosa di nuovo li attende, qualcosa sta cambiando. Gli ormeggi sono saltati e il nuovo porto non si vede.

Noto, per analogia, che di marinai confusi, insicuri ce ne sono sempre di più, ci vivono accanto, a volte si intrattengono con noi, ci cercano, ci interrogano, ci guardano spaesati. Forse, un po' lo siamo anche noi. Qualcosa s'è perso per strada. E allora si cerca, indefessamente, navigando tra libri, taumaturghi, imbonitori, maghi, stregoni, santi e demoni, guru, maestri di vita.

I NUOVI CANTORI DI SENSO.

Prima era il cielo ad ispirarci, qualche Dio nascosto, amorevole o minaccioso.
A guidarci, valori, fedi, idealità, quella torre con la punta illuminata a intermittenza, speranza di ogni timoniere. Ora si naviga nel buio.

Solo il canto suggestivo, seducente delle sirene. Modulano mantra di liberazione, di salvezza, di felicità. Dal loro scrigno, questi illuminati di ricette di vita, estraggono costose pietre preziose.

Magari, se con coraggio indagassimo a fondo, senza lasciarci irretire da narcisi ciarlatani o da ventate di fatati incantesimi, riscopriremmo nel silenzio del nostro intimo ciò che cerchiamo, perché è semplicemente già scritto.

Siamo ciò che siamo.
A ognuno la sua ghianda!

OGNUNO È SENSO A SE STESSO.
Il mistero della vita si genera
dalle radici.

 
 
 
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