Nella testa di Sil,

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Ci sono giorni, come questi, dove l'unica cosa che vorrei è guardarti negli occhi. Ci sono momenti, attimi, dove sento la tua mancanza fisica più che emotiva. Già, solamente fisica: il tuo cuore resta sempre nel mio petto, come il mio nel tuo. Mi manca il tuo respiro sul mio collo, quando ti addormenti distrutto sulla mia spalla. Mi mancano i tuoi occhi lucidi e rossi per la stanchezza; le tue mani che sfiorano le mie gambe, i tuoi «ti amo» sussurrati tra le coperte. * Mi sono svegliata stranamente presto, stamattina. Una scappata in biblioteca per raccimolare qualche libro per il test di Settembre e riprende a piovere; apro lo sportello della macchina, ho le chiavi in bocca. Sbatto la borsa rossa (quella piena di qualsiasi cosa - trucchi, cellulare, iPod, portafoglio, agenda, ecc... - tranne che dell'unica cosa che realmente serve: un ombrello - accuratamente adagiato sul fondo del baule) sul sedile del passeggero, la priorità è tenere i libri all'asciutto per adesso. Li metto dietro, mi tolgo il cappotto sotto una pioggia torrenziale e mi butto di peso con un balzo del tutto poco femminile alla guida. Ovviamente mi si è anche rotto un tacco in tutto ciò. Di solito la pioggia mi porta fortuna, ma oggi si vede che gira male. Torno a casa e apro il cancello facendomi riparo con il cappotto che ora mai è da portare in lavanderia, le scarpe in bocca e le mani occupate; percorro quei pochi metri di vialetto, salgo i quattro scalini, apro la porta e...scivolo. Sì. Cado. Semplicemente. C u l a t a  a t o m i c a, nient'altro da dire. Un minuto di silenzio e scoppio a ridere quando il gatto viene a leccarmi la faccia per pietà. 

La cosa positiva è che - almeno questa volta - ho imparato la lezione!

Sil.