Nella testa di Sil,

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Ce ne siamo stati sul divano, in taverna, sotto le coperte, con un libro in mano. Abbiamo scherzato, riso, ci siamo baciati e ci siamo scambiati nozioni interessanti su Kafka. Amo parlare con te perché mi aiuti a capire. In generale. Quando sto male, quando sono stanca, quando le parole si accavallano talmente tanto nella mia mente, da apparire un'assurda minaccia. Sbaglio se dico che lui è la mia ancora di salvezza? Se dico che è l'unico punto fermo nella mia vita? * Ho sognato di vivere con te. Non era casa mia, non era casa tua, non era nemmeno la casa in Irlanda. Era qualcosa di mai visto eppure così dettagliato: ricordo persino il colore del parquet in sala e l'immagine di te che in cucina sfornavi i muffin. Quel profumo ancora m'invade la mente, lo stomaco. Non so il motivo di questo sogno e di queste emozioni (forse perché proprio ieri parlavo con un'amica della sua fortunata "nuova avventura"?) ma è stato uno dei sogni più belli che potessi fare. Sarà il periodo così denso di cambiamenti sebbene positivi. * Mi sa che apro il giornale degli annunci: chissà che non mi si presenti l'occasione giusta. Inizio a fare le valigie.

Sil.