Nella testa di Sil,

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Oggi abbiamo fatto un passo avanti: la mia lotta contro la tua ostinata misantropia inizia a dare i suoi frutti! Ti ho trascinato in piscina. Ma trascinato, nel vero senso della parola. Erano due giorni che ti tediavo con la "scusa del caldo" (che poi tanto scusa non era) e finalmente oggi ti ho convinto. «ci andiamo alle cinque così non c'è molta gente» ho proposto «sicura? sai, com'è» «sì. Sono sicura» (promemoria: mai mentire al proprio ragazzo/misantropo su quanta gente ci sarà in una piscina all'aperto il 20 di Giugno con 35°). Siamo arrivati e subito il tuo imbarazzo si è fatto sentire. Ti sei acceso una sigaretta, ti ho chiesto se dovevi farlo proprio nel momento prima di entrare «sì» mi hai risposto. Quando sei nervoso diventi antipatico, ma ho lasciato correre. Mi sono messa in costume e sono uscita dallo spogliatoio delle donne trovandoti in un grazioso (e permettetemelo: dannatamente sexy) boxer aderente tutto nero. Hai un corpo perfetto (mi scapperebbe un commento da donna ma evito: per questa volta sopprimo la scaricatrice di porto che c'è in me). Ti sei tolto i Ray Ban alla Tom Cruise in Risky Business e mi hai lanciato un'occhiata fulminante che nonostante il caldo afoso mi ha causato un brivido lungo la schiena. Sì, effettivamente una cinquantina di persone non è quel che si definisce proprio "poca gente".

...ti sei acceso un'altra sigaretta, mentre mettevo i teli sul prato «non avevi smesso di fumare?» ti chiedo ironicamente. Mi fai un sorriso e ti avvicini a me buttando lo zaino per terra. E qui la catastrofe: prendi la rincorsa, mi prendi in braccio, torni in dietro passando per le docce all'entrata delle vasche e ti butti "a bomba" tra le mie urla e gli sguardi della gente (per essere un misantropo, quando vuoi ne attiri di attenzione!). E' stato assurdo. L'impatto gelido, il calore del tuo corpo, la tua risata, i tuoi capelli bagnati: non avrei cambiato quel breve istante con niente al mondo. * Abbiamo passato una giornata stupenda (a parte il bagnino che ti è venuto a rompere le scatole intimandoti di rifarti la coda ai capelli perché troppo lunghi, altrimenti ti cacciava dall'acqua -.- e gli apprezzamenti idioti al mio aspetto fisico da parte di quattro poveri imbacilli e la tua risposta «non verrebbe con uno solo di voi nemmeno se la pagaste ad oro»).

Tornando a casa mi hai baciata, ti sei avvicinato al mio orecchio e mi hai sussurrato che non avresti voluto terapia d'urto migliore di questa. Sono contenta e se possibile, più innamorata di prima. * Adesso aspetto domani: non si sa mai che riesca a buttarti io in acqua.

Sil.