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IL MIO PRIMO INCONTRO CON UNO DELLA CHAT
Post n°8 pubblicato il 14 Luglio 2012 da pattyscorpione71
Sono tornata a casa, in veneto, a trovare dei parenti e sbrigare alcune pratiche burocratiche e con l’occasione ho organizzato un incontro con un “ragazzo” della chat. E’ un po’ più grande di me e spero non se la prenda se lo chiamo “ragazzo”! Ci conosciamo da un mese, è uno dei primi che mi ha contattato in chat, sempre molto discreto e attento, qualche commento al blog, molti messaggi privati, diverse mail, un paio di foto, un numero di telefono… Chiamo? Non chiamo…Chiamo…no…Quando senti la voce di una persona è come essere lì con lei, sono titubante…E se poi non mi piace parlarci insieme? Va bene, deciso! Chiamo con numero privato! Due squilli…”Pronto?” …Un tuffo al cuore…che bella voce…che faccio? “Ciao sono Patty…” un breve silenzio…mi sembra stia sorridendo…”Lo so, ti stavo aspettando!” Questa la nostra prima telefonata, ne sono seguite decine tutti i giorni, fino ad oggi quando ci siamo incontrati. Avevamo appuntamento in un bar del centro e il mio cuore stava per esplodere! Ma cosa sto facendo? Devo essere completamente pazza! Va bene giocare con i ragazzini…ma qui c’è dell’altro…e la cosa mi spaventa! Sono talmente spaventata che penso di dargli buca. Non posso, non sarebbe corretto…Ok, prendiamo un caffè e vediamo che succede…Lui è avvocato e ha lo studio poco lontano dal luogo del nostro appuntamento. Parcheggio l’auto e gli faccio uno squillo per sapere se è arrivato: sì, è lì che mi aspetta! Lo vedo che mi sorride, elegante in giacca e cravatta nonostante il caldo. Sono perplessa…l’avevo visto in foto e sapevo benissimo che non era Brad Pitt, ma me lo ero immaginato diverso. “Ben arrivata, fatto buon viaggio?” mi chiede, non stacca gli occhi dal mio viso e mi sento avvampare le guance. Prendiamo il caffè e chiacchieriamo per circa un’ora, un fiume di parole inarrestabile; il proprietario del bar passa un’altra volta a chiederci se vogliamo qualcosa…no, niente. Ci alziamo e cominciamo a vagare senza una meta precisa sotto il sole cocente delle 14,00. L’ufficio in cui devo andare apre alle 16,00 e a casa non mi aspettano prima delle 18,00. E’ così piacevole parlare con lui che non mi sono accorta di averlo preso a braccetto, mi sorride e mi propone di andare a casa sua, ha un mini-appartamento in centro che gli fa da base d’appoggio per quando non può/vuole tornare a casa (in una provincia vicina). Se avessi detto di no, sarebbe rimasto con me fino all’apertura dell’ufficio, quindi perché rimanere a sciogliersi al sole? Breve passeggiata e siamo da lui, prendiamo una bibita fresca “Sai, ti avevo immaginata diversa…” …Lo sapevo! Non gli piaccio nemmeno un pochino…e lui mi affascina così tanto…”Sei molto meglio di come ti immaginavo, hai degli occhi bellissimi!” Arrossisco come una quindicenne (quelle di una volta, timide e pudiche, non le spregiudicate di oggi!), mi sorride e mi accarezza il viso. Il cuore si ferma, lo stomaco fa due capriole. Siamo in piedi uno di fronte all’altra, si avvicina e mi sfiora le labbra con un bacio. Il cuore riparte a mille, pompa così forte che mi pare di vederlo muovere sotto il seno. Mi bacia ancora, mi guarda e mi bacia…mi bacia e mi guarda…Mi sento svuotata, la testa piena di nuvole, brividi lungo la schiena. “Se non ti va dimmelo che smetto…” Oh, no, non smettere! I suoi occhi nei miei, lo sguardo sfuocato, le mie labbra attaccate alle sue,le sue mani poggiate delicatamente sui miei fianchi. Gli slaccio la cravatta e gli tolgo la giacca che ancora portava. “Mi va…” sbottono lentamente la camicia, le sue mani mi carezzano dolcemente, sfiorandomi appena. Mi sfila il vestito e mi chiede di farmi guardare. Sono imbarazzata, ma mi piace sentire il suo sguardo su di me, è eccitante. Piano, senza fretta, con una lentezza quasi matematica, si toglie il poco che gli era rimasto addosso, sfilando anche il mio reggiseno, “il resto, se vuoi, toglilo tu!” Ha un bel fisico tonico e muscoloso, ma non palestrato, si vede che ci tiene alla forma fisica. Lo guardo ancora, so che se mi fermassi a quel punto riprenderebbe a baciarmi senza insistere per avere dell’altro…So che se insistesse cederei subito perché mi piace, sia fisicamente che intellettualmente. Proseguo togliendomi lo slip, lui sorride sicuro, mi torna in mente una vecchia pubblicità di un profumo che diceva “…per l’uomo che non deve chiedere mai…” finalmente ne capivo il senso. Appoggio le mani sui suoi fianchi e fissandomi mi chiede se sono sicura di quello che faccio…NO, NON LO SONO! Non so cosa succederà dopo, non so se poi vorrò rivederlo, sono pure spaventata da tanta eccitazione,non lo so quello che faccio!!! Ma sono così ammaliata che dico sì. Siamo nudi, uno di fronte all’altra che ci guardiamo, le mani che intrecciano e ci avvicinano…baci…tanti e appassionati…stesi sul suo letto impeccabile…baci, carezze, abbracci…un amplesso lungo, infinito, appagante come non mai…coccole e ancora baci e carezze e ancora, ancora…La sveglia sul telefono ci riporta alla realtà, sono le 16,00. Non ho voglia di rivestirmi, voglio stare qui, abbracciata a lui, che ora mi bacia dolcissimo sulle guance “Tornerai da me, almeno qualche volta?” mi chiede. Non mi chiede se mi è piaciuto o meno (forse s’è capito abbondantemente…ma i maschietti hanno bisogno di sentirselo dire di tanto in tanto!), non chiede niente, solo se tornerò. “Non lo so,” rispondo baciandolo “però so che mi mancherai!”. Ricambia il mio bacio e con una pacca sul sedere mi dice “Dai, fila a vestirti che ti accompagno!” Ci rivestiamo senza entusiasmo e torniamo nella bollente realtà della strada. Il mio telefono suona, mio marito…si scusa per avermi fatta arrabbiare quella mattina, quasi perdevo l’aereo perché lui vuole fare le scorciatoie e poi si perde…lo perdono in fretta dicendo che sto entrando nel famoso ufficio e promettendo di richiamarlo più tardi…Quando si chiama tempismo! Da un lato mi sento in colpa, voglio bene a mio marito, ma non ho mai provato nulla di lontanamente simile alle sensazioni di questo pomeriggio. L’estasi pura! Dall’altro lato, tutte queste emozioni e sensazioni mi hanno inebriata e non sono ancora sazia! Il mio amico è ancora qui che mi guarda e il suo sguardo mi fa arrossire, è come se fossi nuda, i suoi occhi come mani invisibili mi accarezzano e il desiderio torna più forte di prima! “Se vuoi posso disdire gli appuntamenti del pomeriggio…” lo vorrei, eccome se lo vorrei! Gli accarezzo una guancia e sorridendo gli dico di no “Torno presto e mi piacerebbe rivederti, magari con un po’ più di tranquillità!” So che dovrò trovare scuse e alibi di ferro, dovrò trovare dei complici che giustifichino le mie assenze, ma voglio rivivere queste sensazioni meravigliose.
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