Creato da: comitatonofanghi il 17/08/2007
No al trasferimento dei rifiuti speciali industriali da Bagnoli a Piombino
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PERCHE' NON SAREMO PRESENTI ALLA IV COMMISSIONE
Post n°33 pubblicato il 05 Settembre 2007 da comitatonofanghi
Abbiamo ricevuto l’invito per partecipare, venerdì 7 settembre, ad una riunione della IVa Commissione Dipartimentale del Comune di Piombino. Ordine del giorno: Approfondimenti sulle caratteristiche chimico - fisiche dei materiali provenienti dalla colmata di Bagnoli. Abbiamo deciso di non partecipare e, per evitare strumentalizzazioni, proviamo a spiegare le ragioni che ci hanno spinto a questa decisione. In merito alle certificazioni squadernate dai fautori dell’Accordo, il Comitato fa proprie le perplessità e i dubbi sulla correttezza delle procedure di analisi già più volte denunciate dal Prof. De Vivo dell’Università Federico II di Napoli e membro della Commissione di Esperti per il controllo dei lavori di monitoraggio delle aree ex-industriali di Bagnoli, secondo il quale non possono offrire garanzia di credibilità le analisi effettuate all’interno di un laboratorio creato direttamente dalla Società Bagnolifutura. (Chi vuole può approfondire l’argomento su http://nofanghi.blogspot.com; http://blog.libero.it/comitatonofanghi). Ma il dissenso del Comitato No Fanghi alla firma dell’Accordo non è limitato agli aspetti tecnici e non vogliamo che il problema e la discussione vengano strumentalmente “deviati” solo o principalmente su tale aspetto. Il problema più grave, a nostro giudizio, riguarda la bonifica del nostro territorio, l’assenza di un reale progetto di smaltimento dei milioni di m3 di rifiuti industriali legati alle nostre industrie. Di questo, che dovrebbe costituire la principale preoccupazione di un Sindaco e di un’Amministrazione responsabili, non vi è traccia nell’Accordo quadro. Ma quello ambientale è solo un punto della nostra contrarietà, che riguarda anche motivazioni di ordine economico e di credibilità democratica, in particolare: 1. la fretta e il silenzio con cui questa operazione è stata progettata e l’ansia di chiudere il tutto in tempi brevissimi. Tutto questo non può essere accettato. Le linee di programmazione sulle quali si era progettato per un decennio il risanamento del territorio di Bagnoli sono state gettate all’aria nel giro di poche settimane con l’incursione nell’”affaire” della Società Sviluppo Italia, società ben nota per la cattiva gestione del denaro pubblico. Sono credibili una tale inversione di rotta e la promessa di soldi che nessuno può assicurare che saranno realmente disponibili? 2. la bonifica dei siti di interesse nazionale (una cinquantina) non può essere pensata e gestita movimentando i materiali inquinati attraverso l’intero territorio italiano, sia per un problema di investimenti finanziari (è questo sperpero di denaro pubblico l’immagine che questo governo vuole dare?), sia per il drammatico impatto ambientale che da questa ottica deriverebbe: per noi una fondamentale regola ecologica resta quella che i rifiuti vanno trattati e smaltiti laddove sono prodotti. Per questo non saremo presenti alla Commissione del 7 settembre, perché i motivi del NO non si fermano alle questioni tecniche, ma chiedono una discussione sull’impostazione complessiva e sull’opportunità di questa operazione, la quale va ridiscussa dall’inizio e portata al giudizio dei cittadini con un referendum. Su questa base potremo confrontarci con tutti, a partire dall’assemblea pubblica del 6 settembre.
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il 23/03/2008 alle 13:04
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il 05/01/2008 alle 21:17
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il 25/12/2007 alle 21:20
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il 24/12/2007 alle 13:26
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il 07/12/2007 alle 22:40