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Post N° 74

Post n°74 pubblicato il 19 Agosto 2007 da jinny1978



Centro studi Diapason





Del dott. Giuseppe Maria
Galliano



Consulente in
comunicazione interpersonale e d’ impresa



Cenni storici (interpretazioni sulla sincronicità)



Carl Gustav Jung



Carl Jung nacque nel
villaggio svizzero di Keswill nel 1875 e, dopo
un'infanzia solitaria costellata di malattie e un carattere introverso tendente
a sogni e fantasie, diventò uno studente di medicina, estroverso, robusto,
amante del bere. Dopo essersi specializzato in psichiatria il giovane Jung cominciò a corrispondere con Freud.
Quando, nel 1907 i due si incontrarono l'analista
svizzero aveva già dato dei contributi significativi col suo test di
associazione verbale e la sua teoria dei complessi. Le loro discussioni furono
molto fruttuose tanto che Freud scrisse: "Non
potevo sperare in nessuno meglio di te per continuare e completare il mio
lavoro".



Tuttavia,
malgrado la loro amicizia, Freud
e Jung avevano una visione molto diversa
dell'inconscio. Anche il metodo di ricerca era
differente perché mentre Freud si basava sulla
tradizione scientifica razionale, Jung era più
interessato nello spiritualismo, nelle fantasie e nella strana natura delle
immagini disegnate e sognate dai suoi pazienti. Mentre
Freud sosteneva che la nostra vita inconscia è
dominata dagli istinti e dalle repressioni su cui si stende una leggera patina
di civiltà, Jung riteneva che la mente inconscia
avesse una dimensione creativa nascosta e che non fosse solo guidata da
pulsioni sessuali.



Già
nel 1909, malgrado fossero ancora molto amici, c'era
della tensione che serpeggiava sotto il loro rapporto. Un giorno Freud stava rimproverando Jung
per il suo interesse nello spiritualismo e lo metteva in guardia dal rischio di
essere sopraffatto dalla "marea nera del fango dell'occultismo". Jung provò una sensazione di caldo
bruciante al diaframma e, allo stesso tempo, i due uomini udirono
un
forte suono proveniente dalla libreria. Jung suggerì
che quello fosse un esempio di "esteriorizzazione
catalitica", in risposta alla reazione scettica di Freud,
Jung predisse che sarebbe accaduto un secondo evento
e infatti si sentì un altro suono che scosse Freud
considerevolmente.



Da
quel momento le loro strade divennero sempre più separate fino a che si ebbe la
rottura definitiva nel 1912 con le dimissioni di Jung
da presidente del congresso psicoanalitico.



Dopo
la separazione di Jung da Freud
seguirono alcuni eventi che sono particolarmente
significativi per lo sviluppo dell'idea di sincronicità. Libero di esplorare le
sue idea senza l'ombra incombente di Freud, Jung cominciò a lavorare
sui tipi psicologici visti come un bilanciamento tra le forze dell'Intuizione,
Sensazione, Pensiero e Sentimento e mise a punto i concetti di estroversione e
introversione.



Nel
mezzo di questa attività che lo portò successivamente
a esplorare l'inconscio collettivo Jung cominciò a
sentire i primi sintomi di quello che i suoi biografi hanno definito una totale
rottura dell'equilibrio mentale di cui riferisce in Memorie, sogni e
riflessioni
. Nei mesi che seguirono il viaggio interiore
si fece sempre più profondo nei recessi nascosti della sua mente e, in un
sogno, simbolizzò la sua mente come una casa con una cantina nascosta
contenente una porta a trappola che portava in una caverna ancora più remota,
preistorica. Jung stava cominciando a scoprire
un'area profonda e universale della mente, quella che poi avrebbe chiamato
l'inconscio collettivo. In questa area, che dimostrò
comune in tutti gli esseri umani, Jung scoprì una
varietà di simboli micro-macrocosmici, che chiamò
"
mandala", e un certo
numero di personalità autonome. Il viaggio nell'inconscio era accompagnato da
figure con cui conversava quali Filemone, il vecchio
saggio, Anima, la giovane donna che fu da guida spirituale a Simon Magnus, Lao-Tzu, Klingsor, etc. Di Filemone, Jung
scrive: "...a volte mi sembrava molto reale, come se fosse una personalità
vivente. Continuavo a camminare su e giù per il giardino con lui e per me era
quello che gli indiani chiamano un guru....Mi disse
cose che non avevo pensato consciamente. E osservai che era chiaramente lui che
parlava, non io."



Queste
"visite" raggiunsero il loro culmine nel 1916
quando
l'intera casa di Jung era come
infestata da delle presenze e, un sabato mattino, il campanello suonò e alla
porta non c'era nessuno.



"Credetemi, continua Jung, l'atmosfera era
molto spessa. Allora sentii che stava per accadere qualcosa. L'intera casa era
piena come se ci fosse una folla, totalmente piena zeppa di spiriti. Erano
ammassati fino alla porta e l'aria era così spessa che facevo fatica a
respirare". Nelle tre notti successive Jung
scrisse, come posseduto da queste entità, I Sette sermoni ai morti, un
lavoro scritto in stile profetico, che presenta una
cosmologia globale dell'universo materiale e mentale. Nei sermoni il mondo di
tutte le cose create, la "creatura" emerge da una situazione
precedente ancora indifferenziata, il "
pleroma" e il libro stesso
diventa una metafora dell'emergenza della coscienza dall'inconscio collettivo,
e di quest'ultimo dallo "
psicoide", uno stato che
precede la distinzione tra mente e materia.



Come
la fisica moderna ha prodotto un mito della creazione della materia a partire dal vuoto indifferenziato o dal big bang
primordiale così Jung ha creato una storia
dell'origine della mente nell'universo.



I Sermoni sono importanti perché contengono, in forma simbolica, molto
di quello che poi Jung avrebbe reso esplicito nelle
ricerche e negli scritti successivi. Dalle sue ricerche risulta
che la mente umana può essere scavata al di là dell'inconscio personale e che,
ai suoi livelli più profondi, possiede una struttura ricca di forze dinamiche,
configurazioni simmetriche e centri autonomi di energia. Andando ancora più in
profondità si incontra il terreno comune da cui sono
emersi sia la mente che la materia, un eco di quello che Kammerer
definiva come: "un cordone ombelicale che connette pensiero, sentimenti,
scienza e arte col grembo dell'universo che li ha generati".



Che cosa è veramente successo a Jung
durante questo periodo di rottura dell'equilibrio mentale? Dire
che era pazzo non spiega nulla perché il suo viaggio nell'inconscio era tutt'altro che caotico anzi mostrava un consistente ordine
interno. Il mondo che Jung aveva scoperto non era
pazzo e senza senso ma talmente strutturato che lo
psicologo fu in grado di ritornare alla superficie della 'sanità normale' portando con se delle profonde intuizioni e delle
scoperte che formarono la base del suo lavoro successivo. Questa profonda
trasformazione di Jung durante il suo viaggio nella
'follia' fu accompagnato da un certo numero di sincronicità, quali
l'infestazione degli spiriti e il suono del campanello alla porta, sicuramente
importanti per il futuro riconoscimento del fenomeno.



Wolfgang Pauli



Wolfgang Pauli era nato
nel 1900 da una famiglia bene di Vienna. Suo padre era professore di biochimica
all'università di Vienna e sua madre aveva ricevuto una educazione
artistica. Da piccolo Pauli era bravo a scuola ma aveva paura delle favole. A diciott'anni si iscrisse
all'università di Monaco dove, due anni più tardi incontrò Heisenberg.



Pauli poteva essere spietato nelle sue critiche
perché aveva una visione profonda della fisica e la sua intuizione era in grado
di cogliere immediatamente false tracce, argomenti insostanziali o errori di ipotesi. Per questa ragione il giovane studente venne soprannominato "la frusta di Dio" e "Il
terribile Pauli". Einstein
stesso non rimase immune dalle sue critiche. Tuttavia quando il giovane
produsse un libro rivista sulla teoria della
relatività Einstein scrisse:



Nessuno che legga questo lavoro maturo, concepito con largo
respiro, potrebbe credere che l'autore sia un uomo di 21 anni. Ci si chiede se
ammirare di più la comprensione psicologica dello sviluppo delle idee, la
sicurezza dell’esposizione matematica, la profonda intuizione fisica, o la
sicurezza delle critiche.



Pauli divenne poi interessato alla teoria dei livelli
atomici e ai tentativi di Niels Bohr
di creare una teoria quantistica. Da studenti, Pauli
e Heisenberg trascorsero molte ore insieme criticando
le teorie esistenti e cercando nuovi approcci. Infatti
successivamente Heisenberg scrisse che queste
passeggiate furono i momenti più importanti dei suoi studi. Quando, nel 1925, Heisenberg uscì con la sua teoria della meccanica
quantistica, Pauli lo seguì, alcuni mesi dopo, con
una teoria dell'atomo di idrogeno che convinse molti
fisici che la meccanica quantistica era corretta. Solo recentemente è stata
riconosciuta l'entità dei contributi significativi di Pauli alla nascita della nuova teoria quantistica.



Di
tutti i contributi di Pauli alla fisica
il
più noto è il principio di esclusione (due elettroni non possono
occupare lo stesso orbitale atomico a meno che non abbiano spin
(rotazione) opposto), un principio quantistico che ha un notevole interesse per
il concetto di sincronicità.



La
sincronicità, come suggeriremo in questo testo, nasce dalla struttura di fondo che soggiace l'universo piuttosto che dal tira e
molla della causalità che normalmente associamo agli eventi della natura. Per
questa ragione la sincronicità chiamata da Jung un "principio
di connessione acausale", è esattamente
quello che propone Pauli col suo principio di
esclusione.



Pauli sostiene che a livello quantistico la natura è
coinvolta in una danza astratta (senza alcuna causa materiale) e che
tutte le particelle elementari possono essere divise in due gruppi, a seconda del tipo di danza che eseguono. Elettroni,
protoni, neutroni e neutrini ecc. (fermioni) formano
un gruppo che compie una danza antisimmetrica mentre, un altro gruppo di
particelle quali i mesoni e i fotoni (bosoni),
compiono una danza simmetrica. Nel caso delle particelle antisimmetriche risulta che questa danza astratta ha l'effetto di tenere
sempre separate le particelle con la stessa energia. Questa esclusione delle
particelle dallo spazio di un'altra non è il risultato di nessuna forza, cioè non è un atto causale nel senso normale del
termine, ma è il risultato di quel movimento astratto delle particelle prese
nel loro insieme, che chiamiamo antisimmetria. Quindi
la struttura soggiacente della danza collettiva ha un effetto profondo
sulle singole particelle. Per esempio è il principio di esclusione
che fa sì che gli elettroni, in un atomo, si dispongano in una serie di livelli
di energia che poi rende gli atomi distinguibili a livello chimico. Ed è il principio di Pauli,
manifestato nella sua forma simmetrica, che è al lavoro nell'intensa luce
coerente del laser e nei superconduttori.



Così
il contributo più famoso di Pauli alla fisica è nella
scoperta di una struttura astratta che si nasconde dietro la superficie della
materia atomica e determina il suo comportamento in un modo non causale. E' in questo senso che il principio di Pauli forma un parallelo con il principio di sincronicità.



Nonostante il suo interesse per la simmetria interiore, la
vita di Pauli era caduta in un grave stato di
disordine. Nel 1928, quando insegnava fisica teoretica a Zurigo,
le sue lezioni erano confuse e la sua lingua critica
diventava sempre più sarcastica e offensiva. Durante gli anni di questo insegnamento, la mamma di Pauli
si avvelenò e lui sposò una cantante di cabaret che lo lasciò qualche settimana
dopo. Da quel momento Pauli iniziò a bere
pesantemente e a litigare anche nei locali pubblici. Molto vicino al crollo
nervoso cercò un aiuto professionale e visitò lo studio di Jung.
Le annotazioni segrete di Jung dicevano di questo
paziente: "E' un uomo di cultura, unidirezionalmente
intellettuale. Il suo inconscio si è confuso e attivato; così proietta stesso sugli altri uomini che gli appaiono essere nemici
e lui si sente terribilmente solo perché sembra che tutti siano contro di
lui..'"e ancora: "Ha vissuto in un modo unilateralmente intellettuale
e naturalmente aveva certi desideri e anche bisogni. Ma
non aveva nessuna chance con le donne, perché non era in grado di differenziare
nessuna sensazione. Così diventa pazzo con le donne e, naturalmente, queste non
hanno pazienza con lui". Jung scoprì che Pauli era totalmente pieno di idee
e pensieri arcaici e, non volendo influenzare i suoi sogni e immagini, lo indirizzò
da uno dei suoi studenti che lavorò con il fisico per i successivi cinque mesi.
Nel suo studio dei tipi psicologici Jung dedusse che
ogni persona è il risultato di un equilibrio tra
polarità.



 



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