Creato da jinny1978 il 16/07/2007
....
 
 
 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 
 
 

Ultime visite al Blog

melablu8ces.marartemisiacominanaluticarobinpanantoniobruno0Belfagor86jinny1978emily1999ponillaIo_piccolo_infinitonoffo0trisi07lupo1936ianuale.armando
 

Ultimi commenti

Speriamo sia davvero utile a contrastare l'ulcera...
Inviato da: chiaracarboni90
il 22/09/2011 alle 12:25
 
Auguri di un sereno e felice 2008 :)
Inviato da: Giles2004
il 31/12/2007 alle 14:29
 
Buon Natale O:)
Inviato da: Giles2004
il 25/12/2007 alle 11:35
 
Serena vigilia di Natale, un abbraccio :)
Inviato da: Giles2004
il 24/12/2007 alle 08:36
 
ciao, volevo ringraziarti per essere passata nel mio blog...
Inviato da: maredolce72
il 18/11/2007 alle 09:59
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

This old heart of mine

 

Soul man

 

Hey Joe

 

Gli spari sopra

 

 

« Messaggio #94Messaggio #96 »

Post N° 95

Post n°95 pubblicato il 05 Settembre 2007 da jinny1978
 

Bere caffè riduce il rischio di contrarre il diabete (07/01/2004)






Varie_5375.jpg
&nbspOltre che costituire una miniera di antiossidanti ed alle
capacità di aiutare a far perdere peso corporeo, il caffè, secondo una
nuova ricerca, bevuto quotidianamente in quantità significative aiuta a
ridurre il rischio di sviluppare il diabete. Lo studio, pubblicato
nell’ultima edizione di Annals of Internal Medicine evidenzia come gli
uomini che bevono sei o più tazze di caffè con caffeina al giorno
possono ridurre il rischio di essere affetti da diabete del 54 per
cento, mentre per le donne la riduzione è del 30 per cento. I benefici
del caffè decaffeinato si sono rivelati più modesti: c’è stata infatti
una riduzione del rischio del 26 per cento per gli uomini e 15 per
cento per le donne. Bere il tè non sembra invece avere avuto nessun
effetto significativo.

Secondo Frank Hu, professore associato presso la Harvard School of
Public Health, tra gli autori dello studio,
"la prova che il caffè normale è protettivo contro il diabete è
abbastanza forte". Ciò però non costituisce una giustificazione a
favore di un imprudente e forte consumo di caffè come misura di sanità
pubblica per impedire il diabete né la ricerca ha suggerito una
quantità consigliata quotidiana di assunzione della bevanda.

Per evitare una malattia devastante come il diabete occorre tenere
sotto controllo il proprio peso, mangiare bene e mantenersi fisicamente
attivi.
Contrariamente a quanto molti credono l’alto consumo di zucchero non
causa l’insorgere del diabete. Il diabete è invece una forma di
malattia cardiovascolare le cui cause vanno ricercate nell’obesità e
negli errati stili di vita.

Quando una persona ha un peso eccessivo ed è sedentaria e soffre di
ipertensione o ipercolesterolemia, tutti gli organi vitali si trovano
ad essere sotto stress, a soffrire e in tal modo inducono il corpo a
produrre poca insulina ed a dare una risposta insufficiente
all'insulina prodotta. Se i livelli di insulina oscillano i vasi
sanguigni possono subire dei danni, che possono causare la cecità e
danni ai nervi che possono anche portare ad amputazioni, a problemi ai
reni e al cuore.

La nuova ricerca, che ha seguito 125.000 pazienti per un periodo dai 12
ai 18 anni, fornisce i dati più probanti fin qui ottenuti sui benefici
del consumo di caffè come alimento protettivo nei confronti del
diabete. Altri studi, ancora alle fasi iniziali hanno indicato che la
bevanda ha effetti positivi nel prevenire la malattia di Parkinson, del
cancro al colon, della cirrosi epatica e di depressione. Una tazza di
caffè inoltre impedisce l'inizio di un attacco di asma.

Il rovescio della medaglia è che il caffè interferisce con il sonno e
rende in alcuni casi le persone più agitate, ma gli studi che
adombravano l’ipotesi di un legame tra caffè e il rischio di cancro al
pancreas si sono rivelati essere non fondati.


Quello che non è chiaro quale possa essere il meccanismo attraverso il quale il caffè esercita questi effetti positivi.

Secondo Frank Hu, mentre l’attenzione si rivolge spesso sulla
caffeina, si dimentica che il caffè è una bevanda molto complessa
perché contiene molti residui di cui poco si sa quanto agli effetti
biologici.


Di poco tempo fa un'altra notizia circa le virtù del caffè:

Secondo
Amleto D’Amicis, epidemiologo-nutrizionista e Direttore dell’Unità
Documentazione e Informazione Nutrizionale dell’INRAN (Istituto
Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) “Fugati, ormai,
tutti i dubbi sui suoi possibili effetti indesiderati il caffè, assunto
nelle abituali dosi di consumo (fino a 5 tazzine di espresso al
giorno), si sta rivelando un alimento ricco di proprietà antiossidanti,
di potassio e di alcune vitamine importanti come la niacina e il suo
precursore: la trigonellina. Inoltre, recenti studi sul caffè hanno
dimostrato che se consumato durante un pasto a base di alimenti ad alto
potenziale ossidante, come i cibi fritti ricchi di radicali liberi, il
caffè protegge le lipoproteine a bassa densità (LDL) dall’ossidazione,
reazione che sta alla base del processo di aterosclerosi”.

il ruolo del caffè, sia normale sia decaffeinato, può avere
riflessi assai positivi sul controllo del peso corporeo, sia in
presenza di un regime normocalorico sia di uno ipocalorico, accelerando
il metabolismo basale. “Il caffè, infatti - precisa D’Amicis - aumenta
la termogenesi post pranzo, e di conseguenza favorisce la dispersione
dell’energia introdotta tramite i cibi non rendendola disponibile per
essere immagazzinata sotto forma di grasso. Inoltre il caffè, mediante
la caffeina, agisce sull’ossidazione dei grassi, facendoli degradare
più rapidamente, e ha effetti anche sulla glicolisi, rendendo molto
veloce il processo di riutilizzo energetico per l’attività fisica”. Il
caffè, consumato nelle dosi consigliate, abbia anche un leggero effetto
anoressizzante aiutando ulteriormente il consumatore a controllare le
entrate energetiche. “In sostanza – conclude D’Amicis - il caffè
aumenta l’attività termogenetica e velocizza il riutilizzo dei grassi.
In questo modo, con piccoli ma ripetuti risparmi di energia
immagazzinata, contribuisce a dissipare calorie rendendo più facile il
controllo del peso.”

Ulteriori conferme arrivano da Evelina Flachi, nutrizionista e
giornalista: “Il caffè è stato recentemente classificato come “no
nutritive dietary components”, ciò significa che non riveste un valore
significativo in termini di apporto nutritivo ed energetico”. Una
tazzina di caffè semplice, senza aggiunta di latte o zucchero, non
supera le due calorie e, in un’economia generale dell’organismo, è
evidente che esse possano essere del tutto trascurabili soprattutto se
paragonate all’apporto calorico fornito dai liquori a fine pasto”.

"All’interno di un regime alimentare normocalorico, o anche
ipocalorico, – precisa Evelina Flachi – l’assunzione abbinata di caffè
normale a quello decaffeinato favorisce l’introduzione nell’organismo
di un supplemento di sostanze antiossidanti che possono avere la
capacità di combattere e prevenire molte malattie oltre a ritardare
l’invecchiamento. Inoltre, è da sottolineare l’effetto di
“trasgressione” benefica concesso ai consumatori, visto il decaffeinato
si può assumere in dosi maggiori”."


http://italiasalute.leonardo.it/benessere/alimentazione.asp?id=5375


 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963