Creato da candidacreatura il 07/11/2008

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Ancora Eluana

Post n°10 pubblicato il 08 Dicembre 2008 da candidacreatura
 

Il caso di Eluana Englaro non smette di suscitare la mia indignazione e la mia rivolta che vorrei gridare a squarciagola perché la si smetta di parlare di lei come se fosse un oggetto rotto che, in quanto tale,  va buttato via. Non bisogna dimenticare che al di là dei suoi muscoli flaccidi che rivestono un corpo ormai piagato, incannulato, monitorato, al di là dei suoi occhi chiusi per sempre (?) e della sua persona alla mercè delle mani comunque amorevoli di coloro che la  curano c’è un cuore che pulsa, nelle sue vene c’è sangue che scorre, esattamente come nelle nostre. Qualcuno obietterà che lei vive perché sono le macchine a mantenere su questa terra il soffio di eternità che è la sua anima. Ma allora cosa dovremmo fare? Mandare  a morte tutti quelli che sopravvivono grazie alle macchine? Spero abbiate avuto modo di seguire un servizio andato in onda qualche tempo fa su un Tg nazionale   in cui si raccontava delle mille difficoltà di una madre che da quarant’anni assiste il proprio figlio disabile, un sorta di adulto – bambino con nessuna forma di abilità e di autonomia,  nessun controllo, che necessita di assistenza continua come un neonato. Cosa dovremmo dire a questa donna stanca, disperata, che merita tutta la nostra pietà? Si tenga la sua croce o facciamo una legge che consenta a tutti i genitori stanchi di liberarsi di figli imperfetti, inutili, ammalati gravi senza speranza di guarigione? Chiedo rispetto per la vita umana. Soltanto questo.

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/12/08 alle 18:59 via WEB
Arrogarsi il diritto di scegliere della vita degli altri è davvero deplorevole, tipico di una società bigotta ed ignorante! Si parla di vita...ma quale vita può essere quella di Eluana? Costretta in uno stato vegetativo a NON VIVIERE. Eluana è un essere umano, non è una pianta! Gli esserei umani non vegetano. Volete toglierle la dignità. Avete uno strano concetto di "vita"!
Bisogna rispettare le idee di Eluana. Lei, non avrebbe mai voluto vivere così! In fase di processo, è stato dimostrato ampiamente. Lo stato vegetativo per un essere umano, in natura NON ESISTE. Non esiste, mettetevelo in testa! Non esistono in natura animali umani e non umani, alimentati artificialmente.

In un paese laico dove la Chiesa detta legge, prima fa propaganda con il motto "la vita è sacra" e poi, invita i cittadini a non votare per un referendum che avrebbe permesso, attraverso l'utilizzo delle cellule staminali, note per la loro capacità di riparare organi danneggiati, di salvare molta gente. Invece è meglio continuare a vivisezionare gli animali, tipo di ricerca di alcun valore scientifico!
E cosa dire di chi muore di fame, a causa dell’opportunismo dell’occidente? In questi casi non si parla mai di diritto alla vita, chissà perchè. E chissà perchè, non si parla di diritto alla vita anche per gli omosessuali che vengono puniti anche con la morte in certi paesi, e la Chiesa senza problema alcuno si oppone alla depenalizzazione dell'omosessualità! Del resto il Vaticano non ratificò mai la Convenzione Internazionale dei Diritti Civili e Politici!

Che sia fatta la volontà di Eluana. Che sia lasciata in pace. Lei non avrebbe voluto vivere una "non vita". E sono 17 anni di non vita, mica uno! Lasciatela in pace.
Sinceramente, chi di voi vorrebbe (non)vivere in uno stato vegetativo? Io, non lo vorrei mai!!

Le vostre sono solo parole violente e cattive! Giorgia
 
 
candidacreatura
candidacreatura il 20/12/08 alle 19:57 via WEB
Arrogarsi il diritto di scegliere della vita degli altri è frutto di una grave ingiustizia. Infatti nessuno dovrebbe poter decidere di far morire Eluana senza commettere un grave reato. Almeno dovrebbe essere così. Auspico che sia così. Altrimenti , poiché nessuno deve decidere della vita altrui, dovremmo accettare che un individuo, stanco della vita, decida di suicidarsi e noi, dovremmo avallare la sua scelta dal momento che non possiamo “arrogarci il diritto di decidere per lui” nè costringerlo ad una vita che non desidera più vivere. Mi sembra, il tuo, un ragionamento sbagliato. E mi sembra altresì frutto di crudeltà vera e propria privare un individuo, anche in stato vegetativo, del necessario per sopravvivere, cioè di acqua e di cibo.
 
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