Creato da candidacreatura il 07/11/2008

Significar per verba

Rifletto dunque scrivo...

 

Una mela al giorno

Post n°42 pubblicato il 09 Gennaio 2010 da candidacreatura
 

Le considerazioni minime che seguono vengono su  come un fastidioso rigurgito nel momento meno appropriato. Ma c’è un momento – mi chiedo – che sia possibile destinare  a loro, loro soltanto? Alle osservazioni, considerazioni, alle divagazioni (sul tema, dato il momento),  ai giudizi non richiesti? Evidentemente no.  Ciò accade mentre mi accingo a cibarmi della mia mela quotidiana. Melinda è chiaro. Gialla, profumata e soda. Come quella della pubblicità.  Diametro e  peso ideali. Quella che ha  più sapore delle altre, quelle  prive del bollino.Mi convinco che la pubblicità non sempre inganna. Considero che per  ragioni che non sto a sbandierare ai quattro venti spesso mi conviene, nella pausa pranzo, restar leggera ed allora non c’è nulla di meglio di una mela.Non per nulla ogni medico,  da che mondo è mondo,  sbandiera che una mela al giorno toglie il medico di torno. Che tristezza però..solo la mela toglie il medico di torno? E  il kiwi di cui sono ghiotta? E l’anguria, la banana, le ciliegie…?Ok…Divagazione inutile. Ritorno all’argomento principale..Dunque io,  che mi cibo di mela et aria, che non tocco pasta e pane se non in rare occasioni, che rinuncio al panettone a Natale ed alla colomba  a Pasqua, che evito come peste i formaggi grassi, gli intingoli elaborati, gli affettati più profumati e gustosi, dico io, se già mi preparo ad assaggiare coi 5 se non i 6 sensi la più favolosa e profumata e gustosa delle lasagne non posso fare a meno di registrare il giorno seguente un’impennata macroscopica dell’ago della bilancia, cosa vado a sentire in TV?La solita starlettina di turno che alla domanda della ancor più solita e  sciocca intervistatrice: ”Ci sveli il segreto della sua forma perfetta… cosa fa per conservare questa sua linea invidiabile? ”La stella ( presto cadente) della Tv risponde con voce flautata: “..Oh..nulla… io sono una grandissima golosa..mangio tanto.. tutto…”. Hmmm…Allora la reazione di noi povere fanciulle che ingrassano senza mangiar nulla (altro che TUTTO!), magari al solo carpir con le nari il magico profumo di un grasso arrosto, quale dovrà essere? Ma che …. beep….  dice quella là?

 

 
 
 

Atmosfera di un'attesa

Post n°41 pubblicato il 22 Dicembre 2009 da candidacreatura
 

Ricordo di averlo desiderato già verso la fine di settembre quando i raggi del sole esalavano gli ultimi tepori come  respiri di un  moribondo in agonia. Ho vissuto nell’attesa i giorni di ottobre, madidi di nebbie che un tramonto triste effondeva su  colli azzurrini. Ho calpestato foglie gialle e rosse accartocciate,  pregne d’amarezza, già   consce della  loro tragica fine,  percorrendo strade solitarie e il mio pensiero era lì, sospeso,  fra i tepori di un inverno che sarebbe arrivato dopo la  parentesi, dolcissima  come una carezza,  degli ultimi sprazzi di un’estate mascherata d’autunno.

Il Novembre in fuga ha percorso le  viuzze di un cimitero, candidi  fiori e siepi  vermiglie da giardino e lacrime,  fra tombe linde come cucine tirate a lucido E poi  finalmente dicembre e il languore indotto, suggerito, a volte gridato, della pubblicità, fra intermezzi polemici di politici e politicanti sempre più in bilico su una scena che è ormai stanca di loro. Ed  il Natale arriva non ostante il gesto violento, gli striscioni rossi, le file all’ipermercato, il traffico impazzito, le mani intirizzite e il naso rosso, la neve del Nord  e la fame del Sud. Il Natale tanto atteso, il Natale delle sorprese..il Natale dell’amarezza che sfuma nell’accettazione serena del presente…E c’è l’odorino di fritto che viaggia per le strade del borgo come un annuncio invitante e una promessa di  più golose leccornie che mette in fuga i tristi pensieri. Scodelle  ricolme di frittelle andranno ad allietare le tavole imbandite di questo Natale paesano..così vero e così caldo di focolari accesi, di silenzi che è possibile ancora ascoltare e dei quali è ancor più miracolosamente possibile bearsi. Ecco le strade agghindarsi di luci che si accendono e si spengono e che paiono correre  verso il nero del cielo, quasi in  gara con la luminosità insuperata delle stelle,  le statue di legno dei magi  a dimensione umana  all’ingresso del paese rabbrividiscono nell’aria cristallina e gelida della sera…Nella piazza il presepe..la luce gialla nella capanna e frotte di bambini liberi di sciamare nel freddo che fa disegnare alle loro bocche mille candide nuvolette…I loro occhi fermi davanti al recinto delle pecore, la lavandaia  che sorride, il bue, l’asinello, la paglia e la luce di quella cometa che  continuerà a rischiarare per sempre nei loro ricordi, il buio della notte più bella dell’anno…

 

 
 
 

Il trionfo della “fiction”

Post n°40 pubblicato il 22 Dicembre 2009 da candidacreatura
 

Libero professionista? Ma mi faccia il piacere!

“Però gran noia mi fanno menzonieri,
sì 'mprontamente dicon lor menzogna,
ch'eo lo vero dirialo volentieri”

Jacopo da Lentini-
("Sonetti" XXVII 9,11)

 

“L’uomo è meno se stesso quando parla nella sua stessa persona. Dategli una maschera, ed egli vi dirà la verità. ” [...]

 

Nelle mie solite peregrinazioni nel circo multicolore del web mi capita spesso di imbattermi in profili a  volte originali, a volte banali, raramente geniali, interessanti, intriganti, pochissime  volte stimolanti ed accattivanti..Liberi professionisti a profusione...manager rampanti, ingegneri, ricercatori, biologi e fisici...Possibile che costoro non abbiano mai nulla da fare e possano sguazzare nel mare magnum della rete a tutte le ore? è naturale... gli imprenditori et categorie assimilabili fanno furbescamente in modo che a lavorare siano gli altri e non loro...Mai un operaio..(lui  sì che lavora ma lontano dalla “macchina” )  in compenso una pletora di  impiegati e funzionari pubblici (che fanno solo finta di lavorare mentre digitano compunti l’ennesimo messaggio all’impiegata del palazzo accanto) spesso studenti...Una volta sola (come dimenticarlo?) un oculista…che smetteva i panni (anzi i guanti) di medico e tra un intervento alla  cataratta e l’altro abbordava in chat gentili pulzelle… 

Mai..dico MAI...un povero in canna..( se è un vero tapino come potrebbe acquistare un Pc?) un disadattato..un criminale..un paranoico..un nevrotico..uno schizofrenico…Possibile che davanti  al computer siamo tutti belli, buoni e  bravi? I cattivi, i brutti, i nullafacenti e i nullatenenti.. gli sventurati e  i traditori dove sono?Azzardo un' ipotesi: non sarà che forse, ci piace un pò troppo (oltre ad intrattenerci piacevolmente con Tizia e Caia  come fossimo in un privatissimo salotto e questo ormai è risaputo)   anche travestirci (di questi tempi il verbo si carica  - ahimè! - di significati impropri) ed indossare abiti non nostri? Godiamo da pazzi nel  sognare di essere magari Napoleone o Cleopatra, Elettra  o Augusto, Cassandra o Tuthankamon (a seconda del genere di appartenenza ovviamente o tutti e due insieme nel caso di confusione di generi dato che “mala tempora currunt”). Mentire diventa necessario ed  il far finta di…. diviene  la regola. Che fare allora  se ci imbattiamo in un emerito bugiardo? Selezionare e cestinare l’impostore. Elementare, Watson! Colui che sotto le mentite spoglie di un nick faraonico - ops! chiedo scusa -  reale  ( mettiamo un Louis XIV)  cela i panni meno che mediocri di un semplice servo non merita la nostra attenzione. Sempre che riusciamo ad avvederci dell’inganno  prima che sia troppo tardi. Nella vita virtuale a differenza di quella reale può essere tutto molto più semplice. Anche se…. chi cade nella rete spesso può rimanere impigliato come un uccello nella pania.

 
 
 

Buoni Propositi

Post n°39 pubblicato il 14 Novembre 2009 da candidacreatura
 

Ritorno al mio primo amore, la scrittura, dopo un secolo di silenzio. Avrei avuto mille   e un motivo e mille e un argomento per approntare post su post con cadenza anche quotidiana ma accade in me uno strano fenomeno che non riesco ancora a definire: mi capita che quando ho tanto da dire finisco col NON dire e quando avrei tanto da scrivere finisco col NON scrivere.

Così mi smarrisco nei labirinti tortuosi dei miei pensieri che si accavallano, si confondono e si rincorrono come puledri lanciati al galoppo su una spiaggia solitaria. Quest’estate ero lì,  nel mio bel lido, sulla mia bella spiaggia orfana di turisti, col mio “zibaldone dei pensieri” posato con noncuranza sull’asciugamano rosso - arancio e la penna (lungi da me il PC in vacanza!) pronta a vergare pagine su pagine che, al ritorno a casa, avrei postato con inconsueta impazienza. Macchè! Me ne sto lì a pensare (pensare soltanto!), chiusa nella  gabbia dorata delle mie mentali divagazioni, inebetita dal solito tramonto da cartolina che mi innamora ancora di più (come se ce ne fosse bisogno!) del liquido azzurro elemento. I pensieri fluttuano senza posa come le onde che si infrangono rumorose sulla battigia, qualche gabbiano incuriosito passeggia altero sui ciottoli di quella che sembra una spiaggia fuori dal mondo. In piscina di pomeriggio solito proposito. Mi metto buona e mi preparo al momento in cui questi pensieri incontreranno finalmente la luce abbacinante del foglio candido. Ma il parto anche qui non riesce: la musica assordante mi smarrisce nei labirinti di una gioia sottile e del dolce – far – niente. Sono in vacanza, potrei non essere felice?

I palmizi che si stagliano contro le lontane colline azzurrine mi ispirerebbero  romanticherie a profusione se non sentissi in quegli istanti di essere lontana mille miglia dalla realtà. Torno a casa col mio Zibaldone intonso e con tanta amarezza tra i bagagli che disfo con pietà di me avvertendo che la solita vita di impegni e di obblighi sta per ricominciare e do il mio addio commosso al tempo troppo breve della lieta smemoratezza. Il momento del distacco dall’amato mare ha un che di tragico. Mentre mi allontano non posso fare a meno di voltarmi per dargli il mio ultimo silenzioso abbraccio con lo sguardo. Dalle lontane profondità azzurro piombo, quando la linea dell’orizzonte si infuoca del tramonto porpora e d’oro, i gabbiani che disegnano le loro inconsapevoli acrobazie nell’immenso, avverto un sussurro: “Rimani…”. E’ il mio desiderio che, fattosi voce del mare, esala magicamente come bianca spuma dai flutti incantati.

 

 

 

 

 

 

La foto è mia

 

 

 
 
 

Viva la libertà

Post n°38 pubblicato il 22 Aprile 2009 da candidacreatura
 

"Libertà vo' cercando

ch'è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta..."

Dante Alighieri

 
 
 

CONTRO LA GUERRA

 

POETI

"Molti si chiedono cosa c'è nella testa dei Poeti:

scintille d'oro che illuminano i pensieri dell'anima".

Anonimo

 

Ciò che si è

rende felici molto di più di

ciò che si ha.

Arthur Schopenhauer

L'arte di essere felici

 

"Bisogna avere un amore, un grande amore nella vita, perchè costituisca un alibi alle ansie immotivate che ci opprimono".

 
 

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