Creato da there.is.a.light il 23/01/2006

Cristalli di Luce

per non dimenticare

 

 

Post N° 76

Post n°76 pubblicato il 21 Novembre 2006 da there.is.a.light

Non so se riusciro' a superare questa situazione di stress crescente in maniera reversibile.

Sto valutando molto seriamente l'ipotesi di darmi alla meditazione. Ho sempre ritenuto che fosse una favola che l'uomo ama raccontare a se stesso, come la religione, come la vita dopo la morte.

L'emotivita' e' pero' qualcosa di cui ho certezza.
Capire da che parte prenderla per non farsi distruggere potrebbe non essere un peccato di incoerenza.

 
 
 

Post N° 75

Post n°75 pubblicato il 21 Novembre 2006 da there.is.a.light

Probabilmente i miei deliri pseudo scrittòri del pomeriggio erano dovuti a qualcosa di latente, che mi logora, strisciante e infido, da ieri sera...

Era tanto che attendevo una visita dei miei qui in Toscana. Quasi un anno, ad esser sinceri. Dal Natale del 2005.
Da quando mi sono trasferita sono riuscita comunque a vederli una volta al mese, mese più mese meno. In questo tempo ho mitizzato il mio rapporto con loro, comprendendo cose che non avevo mai capito e pensando di loro che non avevo mai pensato. Paranoie sulla loro salute, sulle occasioni di stare insieme perse, sul tempo che passa e non torna, sull'amore incondizionato e chi più ne ha più ne metta.

Poi, tutto insieme, dannatamente tutto insieme il salto spaziotemporale. Un giorno, globalmente cinque ore passate insieme tra ieri sera e stasera, per ripiombare negli anni oscuri, negli abissi insondabili e gastritici della mia adolescenza.
Niente va più bene, è tutto in disordine, tutto non stirato, tutto non sufficientemente areato, tutto troppo a disposizione dei gatti, tutto troppo pieno di gatti, tutto troppo umido, tutto troppo stancante, tutto troppo noioso.

Mi sono ritrovate a dare delle risposte acide e scazzate come da un decennio non mi accadeva. Come quando nessun taglio di capelli era consono, quando mangiavo troppo, quando gli amici non andavano bene, quando il ragazzo non andava bene, quando un 9- al compito di greco era un "come mai quel meno?", quando "ma come ti vesti, sembri una vacca", quando torni troppo tardi, quando studi troppo poco.
Una botta di bile mi ha offuscato il cervello e un malumore selvaggio ha arpionato anche un mal di testa feroce e me lo ha fissato proprio qui, tra le due sopracciglia.

Mi sembrava che fosse evidente che fossero cambiate un po' di cose, negli ultimi decenni...
Che ad esempio la casa è MIA, i gatti sono MIEI, le lenzuola accartocciate sono le MIE, e che se voglio mangiare i broccoli nella ciotola del gatto sono libera di farlo.
Sono alla soglia dei trent'anni, e devo sentirmi travolgere ininterrottamente da una serie di lamentele sulla mia condotta, e sentirmi dire quanto è brava la nuora di mia zia, perchè PIEGA A TRIANGOLO LE BUSTE DI PLASTICA.

Ma è possibile????




Non riesco proprio a comprendere, va veramente aldilà della mia capacità intellettiva, capire perchè si debbano sprecare le occasioni di stare insieme in questo modo.
Non una domanda su come va il lavoro, su come mi sento ora che Andrea è partito, non una parola su come si sentono loro, e su come si senta mio padre ora che suo padre non c'è più.

Ci si sente più vivi, a polemizzare inutilmente?

Ci si mette la coscienza a posto?

Ci si sente più genitori?


 
 
 

Post N° 74

Post n°74 pubblicato il 20 Novembre 2006 da there.is.a.light


Chiudi gli occhi ed immagina una gioia. Molto probabilmente penseresti a una partenza. Ah, si vivesse solo di inizi, di eccitazioni da prima volta, quando tutto ti sorprende e nulla ti appartiene ancora.
Penseresti all'odore di un libro nuovo, a quello di vernice fresca, a un regalo da scartare, al giorno prima della festa, al 21 marzo, al primo abbraccio, a una matita intera, la primavera, alla paura del debutto, al tremore dell'esordio.
Ma tra la partenza e il traguardo, nel mezzo, c'è tutto il resto e tutto il resto è giorno dopo giorno, e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è sapere, è potere rinunciare alla perfezione.

Ma il finale è di certo più teatrale; così di ogni storia ricordi solo la sua conclusione. Così come l'ultimo bicchiere, l'ultima visione, un tramonto solitario, l'inchino e poi il sipario. Ma tra l'attesa e il suo compimento, tra il primo tema e il testamento, nel mezzo, c'è tutto il resto e tutto il resto è giorno dopo giorno, e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è sapere e potere rinunciare alla perfezione

ti stringo le mani, rimani qui
cadrà la neve
a breve

io ti stringo le mani, rimani qui
cadrà la neve
a breve
a breve...



...da molti mesi non ascoltavo questa canzone. Niccolo' Fabi non e' sicuramente il mio artista del cuore, ne' lo ritengo una promessa nel panorama musicale italiano. Ha composto anche delle ignobili porcate, questo non lo nego.
Pero'.
Ci sono delle parole, che riesce a mettere insieme delle volte, che evocano molto. In me, per lo meno. Riescono a mettermi di fronte a dei miei grossissimi limiti. Come la ricerca della perfezione, tanto per fare un esempio. Perche', diciamocelo francamente, l'eccitazione da prima volta e' una delle mie grandissime specialita'. E' nella mia prima volta che si decide tutto... Buona la prima, mi esalto, mi gaso, mi appassiono, e procedo. Se qualcosa non va per il verso giusto invece, contrariamente a quanto sono riuscita a raccontarmi negli anni, trovo degli squallidissimi alibi, e mollo. E' un po' penosa, come descrizione, effettivamente. Eppure non posso fare a meno di realizzare che sia cosi'. C'e' l'eccezione rappresentata dalle mie passioni storiche, questo si'... Il teatro ad esempio. In cui non brillo, ma che restano passioni comunque. La passione e' passione. Forse non riesce a valutare in maniera convinta e convincente i limiti... E questo mi disarma. In questo sfuggo alla severa autocritica che mi accompagna in ogni manifestazione. Mi autocritico per prevenire la delusione di critiche altrui? Il vederlo scritto cosi', una parola crudele dopo l'altra, mi sorprende, paradossalmente. L'ho sempre saputo. Ma quante me ne racconto?
Costruire. E dire che di cose ne ho costruite, in questi ultimi anni. Alcune meravigliose, come il mio rapporto con Andrea. Bisogna davvero rinunciare alla perfezione per costruire? Non si puo' costruire senza guardare in alto. Come sai dove poter arrivare, fino a dove puo' reggere la tua struttura, se non progetti prima, se ogni trave non e' posizionata opportunamente, se ogni mattone non  e' correttamente bloccato al suo posto?

Costruire considerando la costruzione un compromesso?
Solo il pronunciarla, questa parola, mi deprime. Il compromesso non fa volare. Ma riesce a farti fare meno male se cadi. E tanto alla fine ai compromessi ci si arriva, nonostante quanto ci vogliamo raccontare.

La domanda delle domande e': dove finisce il desiderio di perfezione e inizia la paranoia?

 
 
 

Post N° 73

Post n°73 pubblicato il 18 Novembre 2006 da there.is.a.light

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Dietro ogni mio sorriso, ci sei tu.
(anche se spento, perchè mi manchi)

Dietro ogni mia torta, ci sei tu.
(anche se potevo metterci meno rum)

Dietro ogni mia busta della spesa, ci sei tu.
(anche se quella verza pesantissima me la potevo evitare)

Dietro ogni mia coccola ai gatti, ci sei tu.
(anche se oggi Elwood poteva evitare di tirarmi la zampata)

Dietro ogni mio viaggio da Ikea, ci sei tu.
(anche se da sola ho comprato molte più cose)

Dietro ogni mio pranzo dai tuoi, ci sei tu.
(anche se tua madre mi cucina il baccalà, che odio)





C'è nebbia e la casa è vuota.

Mi manchi da morire.


 
 
 

Post N° 72

Post n°72 pubblicato il 15 Novembre 2006 da there.is.a.light

La mia dipendenza da caffeina sta assumendo dimensioni ABNORMI.

Berrei un caffe' ogni 3 minuti.

Lo bevo, lo assaporo, mi prendono i crampi allo stomaco, mi ricordo della gastrite, e mi dico: Basta caffe', per oggi. Ora mi prendo un bel Riopan.

Poi dopo 3 minuti, il desiderio spasmodico, fisico, voluttuoso di un orrido caffe' delle macchinette inizia a prendere il sopravvento.

E io lotto, lotto.

Del resto, non ho vizi, se non un incontrollabile necessita' di mangiare cioccolata.

Non fumo, non sono alcolizzata, non assumo droghe. Potrei vivere di caffe' e cioccolato.

Ieri sera, nel mio rituale giro alla Coop, mi sono imbattuta in una tavoletta di cioccolato di Modica al caffe'. Summa deliziosa di tutto cio' a cui non so resistere. E non l'ho comprata!!! Sono stata fiera di me, li' per li'. Poi, tornata a casa, sola sul divano, mi sono pentita.


Forse, quando il mio stomaco si sciogliera', e le mie vene saranno completamente intasate da placce di colesterolo, smettero'...



ma prima... perche' smettere prima??

 
 
 

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