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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 24 Agosto 2007 da crocerossaischia

Nonostante l’intervento della Croce Rossa,
incredibile strafottenza alla Sagra dell’Uva a Panza
PADRE SNATURATO FA RISCHIARE
LA FOLGORAZIONE AL FIGLIO

La tragedia del piccolo morto a Sant’Angelo
non ci ha insegnato niente


Sembra incredibile, ma la tragedia del bambino morto folgorato a S. Angelo d’Ischia per aver toccato un faretto della pubblica illuminazione, non sembra aver insegnato molto a qualche genitore irresponsabile.

E’ la riflessione che viene spontanea considerando quanto accaduto domenica sera, 19 agosto, a Panza, dove si è svolta una delle serate dedicate alla “Sagra dell’Uva”.

Era di scena il cantante napoletano Alessio, che si è esibito di fronte ad un pubblico numerosissimo, composto specialmente da adolescenti entusiasti.

Tra i fan più scatenati c’era anche qualcuno più in là con gli anni: come un genitore dall’apparente età di 40 anni, accompagnato dal figlio di una decina d’anni.

Questo esemplare di padre si è avvicinato moltissimo al palco per vedere ed ascoltare in presa diretta l’esibizione di Alessio; ad un certo punto ha pensato bene di prendere il suo figlioletto e posizionarlo su di una cassa acustica. Scelta quantomai stupida, perché questo può provocare danni all’udito di un bambino. Ma sarebbe ancora niente: sulla cassa era presente, ben visibile, un cavo dell’alimentazione elettrica dell’amplificazione.

Il genitore di cui parliamo, totalmente incurante di questo fatto, ci ha fatto sedere il bambino sopra!

Al concerto era presente una delegazione ischitana della Croce Rossa Italiana: coordinati dal viceispettore Gennaro Coppa ben sedici volontari, con un’ambulanza con defibrillatore cardiaco ed ossigenoterapia, erano a disposizione per ogni eventualità.

Uno di questi volontari, essendosi accorto del comportamento irresponsabile di quel padre, gli si è avvicinato per avvisarlo garbatamente: “Signore, guardi che suo figlio sta seduto in un punto pericoloso; c’è un cavo elettrico!”.

Il padre, di rimando, ha guardato storto il volontario della Croce Rossa ed ha sibilato: “Non fa niente: è sotto la mia responsabilità”.

Al che il volontario ha ribadito la pericolosità della situazione; l’uomo, non contento, non solo ha continuato a fregarsene, ma lo ha pure spintonato!

Avvertiti i vigili urbani presenti, il genitore ha dovuto spostare il figlio.

Se quel bambino fosse rimasto folgorato, dopo tutti avremmo ragionato della virtuale fatiscenza dell’impianto di amplificazione; ma della coglionaggine di quel genitore si sarebbe accorto qualcuno?

 
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