STRISCE BIANCONERE
notizie e commenti sul mondo del calcio e dello sport in generale
Post n°366 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da goblins76
Krasic fino all'ultimo respiro, per una Juventus che rispolvera l'antica grinta che le ha permesso tante vittorie, tanti successi su tutti. Oggi rimane il dolce sapore di una vittoria conseguita al termine di una partita ottimamente giocata a livello tattico da entrambe le squadre. Vittoria meritata per i ragazzi di Del Neri, coraggiosi e bravi nel crederci fino in fondo e che hanno messo alle corde una Lazio tatticamente attenta a non ..prenderle e capace di impostare le azioni di contropiede, senza però ferire l'avversario bianconero.
|
Post n°365 pubblicato il 28 Novembre 2010 da goblins76
Pareggio 1-1 nel gelo dell’Olimpico di Torino. I bianconeri non approfittano, del mezzo passo falso del Milan, fermato sul pareggio della Sampdoria, mentre la Fiorentina, conferma i miglioramenti visti nelle ultime prestazioni. Impatto disastroso di Felipe (Voto 4), subentrato nella ripresa, rimedia due gialli in pochi minuti lasciando i suoi in dieci, molto meglio il giovane Camporese (Voto 6,5), che al suo esordio in A, dimostra grande personalità. Nella Juventus Motta (Voto 4,5) non vede palla contro un indemoniato Vargas e quando l’ex Roma decide di toccare palla, la insacca nella sua porta regalando il vantaggio alla Fiorentina. aquilani non riesce ad esprimersi per come è capace di fare, visione di gioco un pò appannata per via dei pochi spazi lasciati a centrocampo dalla squadra viola. Classe, grinta e serietà si traducono in un solo nome Alessandro Del Piero, il capitano bianconero è l’anima di questa squadra, ci prova tutta la partita e quando Del Neri decide di sostituirlo, rimane in panchina sostenendo i compagni, un esempio da imitare. |
Post n°364 pubblicato il 21 Novembre 2010 da goblins76
Il ritorno di Krasic regala una marcia in più alla compassata ma arcigna Juventus di Del Neri, che grazie al serbo vince senza problemi al Ferraris contro un Genoa confuso e riesce a mantenere il passo, seppur da lontano, del Milan capolista.
(La Stampa) |
Juventus-Roma ritrova la polemica del dopo gara. Da tempo non si vedevano dichiarazioni così accese e contrastanti contro una conduzione arbitrale. Nicola Rizzoli è stat bersagliato dalla dirigenza bianconera, soprattutto da Beppe Marotta, come artefice di una conduzione sfavorevole per la ‘Vecchia Signora’. Da Roma, però, rispondono a tono, reclamando soprattutto per il rigore negato a Mexes. Ripercorriamo la vicenda, tra fatti e reazioni. 1) Chiellini entra su Mexes in scivolata toccandolo evidentemente sul piede sinistro ma Rizzoli lascia correre. Il centrale bianconero ‘sgrida’ il francese autore, secondo lui, di simulazione. La dirigenza bianconera attacca la classe arbitrale e Marotta è il portavoce di questa protesta. Il dg bianconero è convinto che "avremmo vinto se l’arbitro non avesse sbagliato troppe valutazioni". Altro episodio che non trova uniformità di giudizio per l’ex dg blucerchiato è il rigore concesso alla Roma a fine primo tempo: “Partiamo dal rigore: quella punizione, quel presunto fallo di mano, quella dinamica è identica a quella per la quale non è stato concesso il rigore contro il Milan nella partita con il Palermo, quando Boateng in barriera ha respinto la palla con il braccio. Pretendiamo che ci sia uniformità di giudizio, è inaccettabile che in un caso si giudichi in un modo e contro di noi si giudichi in un altro. Oltre tutto è discutibile la concessione del rigore stesso: Pepe è piuttosto vicino a Totti, il tiro è molto violento e lui per saltare deve alzare il braccio, un esperto di dinamiche di biomeccanica lo può spiegare meglio di me. Insomma, in qualche modo Pepe doveva saltare e difendersi dal tiro. Infine, c’è da ricordare che la regola 18, quella non scritta, è quella del buon senso e a tempo ampiamente scaduto quella punizione non era da calciare”. |
"Ho fatto slittare il turno di campionato così recuperiamo Kaká e Shevchenko: non dormo mica, io...". E' quanto rivela, orgogliosamente, Adriano Galliani all'allora addetto agli arbitri per il Milan, Leonardo Meani, in un'intercettazione dell'aprile 2005. |
Post n°361 pubblicato il 14 Novembre 2010 da goblins76
Finisce 1-1 all'Olimpico tra Juve e Roma con Totti che risponde su rigore a Iaquinta. Il tutto al termine di una partita bella e combattuta. Complessivamente meglio la Juve che soprattutto nel secondo tempo ha avuto almeno 2-3 occasioni propizie per poter far proprio il match, ma la Roma in difesa è stata protagonista di una gran prova soprattutto con i due centrali Mexes e Burdisso e il portiere Julio Sergio. Del Neri deve rinunciare allo squalificato Motta e in difesa sulla destra sposta il giovane Sorensen; a centrocampo rientra Melo; attacco composto da Quagliarella e Iaquinta. Ranieri sceglie capitan Totti per far coppia con Vucinic ed esclude Borriello; a centrocampo confermati Simplicio e il giovane Greco, preferito a Brighi; in difesa torna Cassetti. Il risultato di Torino forse castra i sogni di entrambe nè ci indica chi avrà un futuro migliore, resta però l'impressione di una partita non banale, con scampoli di lontane rivalità, compreso il nervosismo, gli accenni di rissa. La Juve è uscita meglio alla distanza. Per un'ora invece ha consegnato il gioco alla Roma. Scientemente. Si capiva che non era, come nei primi 20' contro il Milan, una scelta forzata dalla pressione degli avversari: questa volta i bianconeri stavano in otto nei 40 metri davanti a Storari e puntavano alle praterie che la Roma, sbilanciandosi con troppo spazio tra i reparti, lasciava nella propria metà campo. Non era un atteggiamento da grande squadra ma bisogna fare con quello che si ha e Del Neri aveva una squadra inferiore a Ranieri per qualità tecniche e di palleggio. |
Post n°360 pubblicato il 02 Novembre 2010 da goblins76
Quando decise di ritirarsi, consegnando le scarpe di gioco al magazziniere dello stadio Comunale di Torino dopo la vittoria farlocca (nove a uno) sulla baby Inter, Giampiero Boniperti non aveva ancora compiuto trentatrè anni. La sua carriera, in un calcio di pionieri, senza tivvù e senza diritti relativi, senza sponsor e senza panchina lunga, venne celebrata da cinque scudetti e due coppe Italia. Non moltissimo ma abbastanza per una didascalia degna di un campione, del rappresentante di un’epoca bella per la Juventus, dopo la scomparsa del grande Torino. Il mito di Giampiero Boniperti è nato, è stato alimentato e, infine, consacrato negli anni Settanta e a seguire, quelli del suo mandato dirigenziale, da consigliere prima, da presidente dopo. E’ in quel periodo che il fenomeno è diventato tale, il simbolo della squadra si è trasformato nella bandiera della juventinità, un eccellente calciatore prima, un superbo presidente dopo. Diceva Cuccia che le azioni non si contano ma si pesano. Parlava di finanza ma si potrebbe dire lo stesso per il gioco del football. I gol di Boniperti, i gol di Del Piero, l’attuale capitano bianconero ha superato, distaccato il presidente onorario e sembra destinato a toccare la cifra di duecento reti.
Nessuno può discutere le qualità tecniche di Del Piero, la purezza di stile e di comportamento professionale, così come nessuno criticava le doti di Boniperti, la sua capacità di essere mezz’ala ( si diceva così) o centroavanti (idem come sopra), soltanto Brera avanzava perplessità e rammarico perché «… Boniperti esige di ricevere la palla per concludere e fare gol come gli piace sempre... converrebbe invece a lui e alla squadra che si limitasse a impostare il gioco…». (Il Giornale.it) |
Post n°359 pubblicato il 01 Novembre 2010 da goblins76
Dopo un periodo più o meno lungo di assenza...dalle grandi partite che contano, riecco la signora nostra bianconera aggredire senza timore gli avversari più temibili come il milan di mister Allegri.Non capiamo quali siano i limiti reali della Juve. Partite come quella vinta a San Siro contro il Milan lasciano però il segno in una stagione. Questa è una squadra imperfetta, discontinua, probabilmente povera di talento puro per raggiungere i tetti del grande calcio internazionale, però ha imparato a lottare con una mentalità antica e a volte esaltante, molto delneriana. Il 2-1 è stato strappato con i denti da una formazione quasi surreale, soprattutto in difesa dove Pepe si inventava terzino per necessità: è stata una Juve più forte delle avversità e dei difetti, comunque diversa dalla volatilità del Milan che avrebbe dovuto piallarla ed è piombato in un'altra notte disastrosa, diversa ma in certi aspetti simile a quella di Madrid. La faccia di Silvio Berlusconi, in tribuna, esprimeva il desiderio di riprendersi in qualche modo da quest'altro stress. Sono mancato da questo blog da agosto e non sempre penso che potrò aggiornarlo, ma dopo partite come queste niente mi può impedire di scrivere due commenti e godere con voi amici Bianconeri di queste vittorie..strameritate...VAI COSì JUVE!! |
15 milioni il costo del cartellino, 5 anni di contratto. Milos Krasic è un giocatore della Juventus. Sabato le firme e l'ufficialità, ma ormai il club bianconero ha preso l'esterno che chiedeva Del Neri, bloccato da prima del Mondiale. Sarà domani a Torino per le visite mediche. Niente più Dzeko per la Juve, che con questo acquisto non può più prendere extracomunitari. L'acquisto del laterale preclude ogni residua possibilità che Dzeko - oggetto del desiderio di Marotta - possa lasciare Wolsburg per trasferirsi a Torino. Corriere delo sport |
In omaggio a Nereo Rocco, che l’allenatore juventino illustra a esempio stilistico del calcio che fu, Gigi Del Neri lucida lo 0-0 strappato all’Amburgo, nel primo serio collaudo della sua avventura. «Non abbiamo fatto una figuraccia», sorride, e di questi tempi può essere già una buona notizia. Anche se t’è capitato di rischiare troppo lì dietro, con il nemico che prende due pali e un paio di paratone di Storari. «Tre partite e zero reti subite, non è male», sottolinea Del Neri da Lubecca, quando gli si chiede di frugare nel buono della partita. Pure se «Legrottaglie deve migliorare», e anche se qualche mattone manca, specie dietro, perché «arriveranno i Nazionali». Nel complesso, comunque, il tecnico è soddisfatto, mica si può trovare la perfezione dentro una fresca serata di metà luglio, a qualche chilometro dal Mar Baltico: «Guardate - puntualizza ancora Del Neri - se avessimo già velocità di esecuzione e forza, vorrebbe dire che in ritiro non abbiamo fatto nulla». |
Post n°356 pubblicato il 12 Luglio 2010 da goblins76
«Nessun risultato è irraggiungibile. Una sola squadra vince, l’importante è avere obiettivi. La Juve vuole creare una formazione con un’identità di gioco e di mentalità, vuole darsi obiettivi importanti». Gigi Del Neri, allenatore della Juventus, fissa i traguardi del club bianconero che deve riscattare la negativa stagione 2009-2010.
|
Post n°355 pubblicato il 20 Maggio 2010 da goblins76
Andrea Agnelli presidente, Jean-Claude Blanc ad e direttore generale, Giuseppe Marotta direttore generale dell’Area sport, Luigi Del Neri allenatore. Escono uno dietro l’altro, dal cortile di casa Juve, con i finestrini delle auto sigillate: le parole arriveranno oggi a mezzogiorno a Vinovo, quando Agnelli e Blanc presenteranno dirigente e tecnico. Un vistoso make up ultimato ieri con l’assistenza legale dell’avvocato Michele Briamonte, dello studio Grande Stevens, tra i primi ad arrivare in sede, in mattinata.
Dobbiamo riflettere bene e valutare con attenzione i giocatori che ci sono», ragionava già lunedì Luigi Del Neri. Perché «quella della Juve è stata una stagione particolare - aggiungeva il nuovo tecnico bianconero - e qui ci sono giocatori di qualità». Diversi, però, non si sono dimostrati tali e, comunque, hanno deluso. Per questo motivo la convinzione della società, che già negli incontri di ieri emergeva era una: prima di tutto occorre pianificare le cessioni, poi si passerà agli acquisti. Tra questi ci saranno almeno quattro esterni, tra difesa e centrocampo, un regista o facente funzioni, un difensore centrale e una punta, o due, se Amauri troverà un altro indirizzo. Due saranno «grandi colpi», a costo di investire notevoli risorse, mentre ad altri pezzi si arriverà con alcuni scambi. |
Finalmente si mette la parola fine ad uno dei campionati più sofferti per il popolo bianconero, costretto ad assistere prima a ei veri lampi di classe e genio da parte della squadra del cuore, la partita con la Roma a settembre è la fotografia di come sarebbe potuta essere questa stagione prima di precipitare infortunio dopo infortunio. Ci eravamo tutti illusi che i ragazzi del neo tecnico Ciro Ferrara potessero far leva sull'entusiasmo portato dai nuovi acquisti Melo e Diego, oltre che da un Ferrara ansioso di mettere in pratica quanto appreso in anni di militanza sotto l'ala protettiva di mister Lippi. Niente di tutto questo,invece. Abbiamo constato che la strada per il ritorno ai fasti degli ultimi 15 anni appare ancora lontano e non rimane che sperare nel ritorno di Andrea Agnelli e del nuovo entourage tecnico. Le mosse che appaiono necessarie sono quelle di puntare su un novo dg, dopo l'addio di Lucianone Moggi non abbiamo più avuto qualcuno in grado di condurre una campagna acquisti sagace e non troppo dispendiosa. Infatti siamo stati capaci solo di spendere tanto e male. Secondo punto cruciale su cui non bisognerà fallire sarà quello dell'allenatore (probabile se non sicuro il nome di Del Neri) e della squadra di preparatori atletici, che dovranno porre fine all'imbarazzante serie di infortuni a cui siamo andati incontro nelle ultime due stagioni. La parola chiave è fiducia, si questa nuova Juve dovrà riguadagnarsi la fiducia di un pubblico di tifosi che non riconosce più in questa società quella macchina quasi perfetta che anche nei periodi di magra sapeva mantenere le redini ben ferme, non perdeva la bussola di fronte alle difficoltà e sapeva programmare pe rtornare avin cer, qiello che sempre le è sempre riuscito meglio, questa è per noi la vera Juventus |
Post n°353 pubblicato il 14 Maggio 2010 da goblins76
Il nuovo management bianconero ha scelto l’allenatore destinato a pilotare la delicata operazione di rilancio sportivo: Del Neri si appresta a superare Cesare Prandelli sul filo di lana. Il quale Prandelli ha avuto l’ennesima riconferma dalla Fiorentina per parola di Pantaleo Corvino, il diesse. D’accordo, dopo che Fabio Capello ha lasciato la Roma per trasferirsi a Torino tutto è possibile, però erano altri tempi. In tema centrocampisti, tocca registrare una indiscrezione/ sparata che rimbalza dall’Inghilterra. Il tabloid The Sun ha infatti riportato una voce secondo la quale Alberto Aquilani sarebbe pronto ad un rientro in Italia, proprio alla Juventus. L’agente del controcampista del Liverpool, tuttavia, ha immediatamente voluto smorzare i toni, frenando: «Non so nulla, anche perché Alberto si trova bene a Liverpool. La Juventus deve ancora definire la struttura societaria, prima di parlare di mercato. E anche le voci legate alla Fiorentina si scontrano con l’incognita Prandelli, in casa viola. Aquilani ha recuperato bene dall’infortunio alla caviglia e proprio per questo, non credo che il Liverpool se ne vorrà privare» . Non per il momento, almeno. Tuttavia le prossime settimane, una volta che il panorama societario bianconero ( e d’organico: chissà, metti mai che la cessione di Felipe Melo dovesse concretizzarsi) sarà definito, diventerà più semplice verificare eventuali sviluppi. Il Napoli è sempre più concentrato sulla prossima stagione in cui, causa Europa League, gli impegni stagionali si moltiplicheranno. E così, nella marea di piste aperte già da tempo, ecco spuntarne un’altra, foriera di spunti interessanti: il ds Riccardo Bigon si è inserito di prepotenza nella corsa ad Antonio Candreva, ceduto alla Juventus in una delle stagioni più disgraziate della storia bianconera. E così, mentre la Juve ha provato a chiedere invano il rinnovo del prestito all’Udinese, il club friulano sta indugiando, evidentemente perché vanno valutate le eventuali offerte di altre società in ballo: Napoli, appunto, e Roma, pronte a soffiare il nazionale di Marcello Lippi ai rivali. |
Post n°352 pubblicato il 28 Aprile 2010 da goblins76
TORINO, 28 aprile - Andrea Agnelli diventerà presidente della Juventus 48 anni dopo il padre Umberto, ultimo esponente della famiglia alla guida del club bianconero. Dopo il Dottore, che era stato presidente dal '55 al '62, sul ponte di comando della società si sono succeduti Vittore Catella, Giampiero Boniperti, Vittorio Chiusano, Franzo Grande Stevens, Giovanni Cobolli Gigli e, infine, Jean Claude Blanc. Andrea è il quarto Agnelli alla testa della Juventus: il primo era stato il nonno Edoardo Agnelli, dalla stagione '24/'25 al 34'-35', quando morì tragicamente, e lo zio Giovanni Agnelli, presidente dal 1947 al '54. Per Andrea Agnelli, 35 anni, si tratta di un ritorno alla Juve dove è stato assistente, alla fine degli anni '90, di direzione commerciale nello sviluppo e nella valorizzazione del marchio. Dal maggio 2006 è membro del cda dell'Ifi, oggi Exor, dal 2004 della Fiat. Da due anni fa parte del consiglio federale della Federazione Italiana Golf. Per tutta questa stagione il suo nome è stato invocato dai tifosi bianconeri, delusi dai risultati della squadra e pesantemente critici sulla gestione del club. A dicembre per la prima volta dopo tre anni e mezzo Andrea Agnelli era tornato al campo d'allenamento dei bianconeri, accompagnato dal cugino John. Un segnale - aveva detto - «nel momento di maggior difficoltà attraversato dalla squadra negli ultimi anni». «Oggi c'è un progetto che sta portando avanti Blanc, domani chissà...», aveva aggiunto a chi gli aveva chiesto su un suo possibile coinvolgimento nella società. Quasi un'anticipazione di quello che sta accadendo |
JUVENTUS - LAZIO 2- 1
UNA NUOVA ERA
AREA PERSONALE
MENU
LE ROI
Tributo ad Alex
Del Piero vs Nakamura by Adidas
Essenzialmente Alex
CAMPIONI
I MIEI BLOG AMICI
- Il mio obiettivo
- Juventus nell'anima
- Il Tifo in Borsa
- Juventus, nostra signora del cuore
- juventus f.c.
- Anti-Inter
- Sempre bianconero
- Follow me
- I miei pensieri
- L'onda e... l'oceano
- ITALJUVE
- Bianconeri siamo noi
- racconti di vita...
- Centauri e Merende
- juventusquadra magica
- Juvhero
- BIANCONERA83
- Forza Juve
PRIMO GOAL
Eri poco più di un ragazzo quando ti buttarono dentro al tuo primo campo di calcio di serie A.
In quel momento, quando il Trap ti disse:"Dai, scaldati che tocca a te", tu non sapevi che pensare, un groppo in gola, le gambe che tremavano, ma ti facesti coraggio.
Alzarsi dalla panchina e iniziare il riscaldamento, una corsa verso l'ignoto.
Pensasti a tuo padre, a tua madre, al fratello che ti aveva sempre sostenuto, ai tuoi amici più cari ai quali sarebbe venuto un'infarto nel vederti entrare in campo, ma dopo c'era solo l'ignoto.
Non sapevi a cosa seresti andato in contro dentro quel campo da calcio, eppure il terreno di gioco l'avevi calpestato migliaia di volte, in quel momento ti sembrava fosse la prima volta che ti capitava di giocare...
Pensare a cosa fare, a come doverlo fare, pianificando tutto nei minimi dettagli, e poi l'arbitro fischiò…toccava a te.
Baggio ti sorrise e strizzò l'occhio, Moeller ti guardò impassibile, Ravanelli ti battè il 5..:"e adesso?.....cosa ne sarà di me", ti chiedesti?...Dribbling di Julio Cesar, palla a Marocchi che dà subito a Baggio,il quale lancia la palla in profondità, sui tuoi piedi..Goal..si Goal...non sapevi cosa fosse...gioia, emozione...cuore gonfio di sentimenti che passano veloci confusi nella mente e nell'animo che sembra poter volare
Inviato da: Juveman
il 16/11/2017 alle 15:37
Inviato da: goblins
il 07/12/2010 alle 20:44
Inviato da: 1carinodolce
il 30/11/2010 alle 13:40
Inviato da: hopper
il 19/08/2010 alle 19:38
Inviato da: goblins76
il 02/04/2010 alle 21:44