Creato da EnricoDC_gallery il 15/12/2006
ma porca miseria, è mai possibile che bisogna urlare in questa casa?!? appunti di un artista vicentino

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« quanto vale la tua Arte?Joseph Beuys, lo sciaman... »

crisi esistenziali

Post n°82 pubblicato il 14 Maggio 2007 da EnricoDC_gallery
 

-  Joseph Beuys, a 35 anni cade in una profonda crisi interiore che supererà grazie all'aiuto degli amici Hans e Franz van der Grinten..
-  Lorenzo Viani, a 47 anni ha la sua più profonda crisi esistenziale che  lo porterà ad un totale cambiamento nel suo incedere pittorico
-  Gustave Klimt, nel 1909 a 47 anni ha una profonda crisi esistenziale dalla quale uscirà dopo qualche anno
-  Vincent Van Gogh, no comment
Tamara de Lempicka, nel 1933 in seguito a una profonda crisi esistenziale, l’artista comincia a dipingere soggetti di contenuto pietistico e umanitario
Meret Oppenheim, nel 1938 a 25 anni dipinge "La donna pietra", testimonianza di una crisi esistenziale originata dalla fama della tazza di pelliccia che l'accompagnerà per parecchio tempo
-  Ernst Ludwig Kirchner, Brücke nel 1913 a 33 anni cade in una crisi esistenziale, che esplode durante i primi mesi di ferma militare e che lo portano, su sollecitazione degli amici, al ricovero nel sanatorio di Davos in Svizzera
-  Sandro Botticelli, nel 1495 a 50 anni ha la sua sua crisi esistenziale. Venuto a mancare il Magnifico, Botticelli inizia a ripiegarsi su se stesso, rinnega la sua opera ed accentua i toni sommessamente cupi della pittura.
-  Boccioni, anche lui

Non c'è pace per artisti, pittori, scultori, musicisti, filosofi, poeti; vivere la vita non è semplice quando l'estrema sensibilità di un artista viene sentita come un peso da cui fuggire. Passare attraverso queste fasi esistenziali è tappa per molti artisti, fase che si prolunga fino al raggiungimento di quelle "risposte complesse e significative al bisogno di contenuti, di valori e di significati di cui è portatore, più o meno consapevolmente, l’individuo che si trova nel guado della crisi esistenziale".
Fondamentale risulta quindi la posizione con cui si affronta questa fase. E' importante capire che tutto ciò che accade è una difesa, difesa che l'animo umano attiva per creare quegli anticorpi necessari a rivalutare la propria esistenza. E' proprio secondo questo punto di vista che viene rivista la fase come vera e propria necessità di reagire alla trappola del conformismo.

 
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Commenti al Post:
xgattoconglistivalix
xgattoconglistivalix il 14/05/07 alle 11:50 via WEB
è un meccanismo così scomodo... ma ci si immerge con consapevolezza? o ci si cade? me lo sono sempre chiesto.
(Rispondi)
 
 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 14/05/07 alle 12:03 via WEB
è una fase che può avere risvolti tanto leggeri quanto drammatici. E' un evento estremamente soggettivo, per taluni tale crisi risulta così profonda da segnarne indelebilmente l'esistenza. Tutto ciò però può essere visto sia come bicchiere mezzo pieno che..
(Rispondi)
 
lety.n
lety.n il 14/05/07 alle 16:44 via WEB
Io ho crisi esistenziali praticamente quotidiane...che sia un'artista e non l'abbia ancora capito?!!!!!
(Rispondi)
 
 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 15/05/07 alle 09:01 via WEB
sicuramente.. l'ho sempre pensato ;)
(Rispondi)
 
artemide_rp
artemide_rp il 15/05/07 alle 08:32 via WEB
è il fio di chi ha una sensibilità più profonda di altri...un giorno ci si sente dio e l'altro, l'essere più solo e misero del mondo...ma per fortuna l'arte salva. Sempre, per lo meno offrendo una lettura diversa del reale....che può incastrarsi con il presente o attraversarlo, trascendendolo....buondì, Arte
(Rispondi)
 
 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 15/05/07 alle 09:06 via WEB
sicuramente l'Arte è mezzo di espressione soprattutto per personalità sensibili che altrimenti risulterebbero un po' schiacciate dal sistema; e forse è proprio tramite l'Arte che il mondo riesce ad apprezzarle nella loro integrità, no?
(Rispondi)
 
 
 
ibiscusrosa
ibiscusrosa il 29/05/07 alle 00:40 via WEB
cris è un po' genercio. In gran parte nela storia delle'arte si vedono persone sdoppiate, uoomini che non sapevano vivere con consapevolezza ed equilibrio i rapporti sociali. i rapporti con le donne ne sono un esempio. Il narcisismo esasperato e la ricerca personale di un obiettivo artistico hanno impegnato la loro vita intera. Mi sembra che senza umiltà e interesse autentico per l'altro non ci sino spazio per l 'amore, la famiglia i figli. Penso a Pollock, a pIcasso che usava le sue donne el abbandnava sempre quando si stancava di loro. Van Gogh è stato un isolato, un manaico depressivo e fole, e non ha mai trovato appaggamnto e riconoscimento. Un vero eroe solitario dell'arte, ma a quale prezzo umano! Oggi nessuno vivrebbe così. Non sempre le sofferenze possono essere trasformate in fertilità e sublimate. Leggendo diari e biografie di artisti si leggono tragiche vite. Hai visto la mostra di Pousette Dart a Venezia? Un capolavoro di cui voglio scrivere.
(Rispondi)
 
 
 
 
ibiscusrosa
ibiscusrosa il 29/05/07 alle 00:41 via WEB
Un po' di errori..
(Rispondi)
 
 
 
 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 29/05/07 alle 09:10 via WEB
Pousette Dart?.. no, fammi sapere
(Rispondi)
 
EnricoDC_gallery
EnricoDC_gallery il 29/05/07 alle 09:08 via WEB
tu dici che "non sempre le sofferenze possono essere trasformate in fertilità e sublimate", hai perfettamente ragione, il mio infatti è più un incoraggiamento velato alla vita piuttosto che una considerazione; oggigiorno esistono cure farmacologiche che un tempo si sognavano, se alcuni di quegli artisti fossero vissuti ai nostri tempi forse avrebbero avuto qualche chance in più per essere felici, ma quello che spesso manca agli artisti oggi come allora è la fiducia in loro stessi, quell'appoggio e quel sostegno tanto desiderato in quei momenti di crisi.. (ho perso il filo del discorso)
(Rispondi)
 
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