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Fin dalle prime ore della mattina, la piazza San Giovanni iniziava a essere meta di pellegrinaggio di giovani ‘coglioni’. Nonostante se si fosse arrivati un po’ prima (bastavano venti minuti) forse ci andava meglio, siamo comunque riusciti ad entrare all’interno del prato, a 50 metri da Claudio Bisio. Ci siamo creati, tra la gente, una isola di borse e asciugamani. I tre uomini si mettono ‘a buzzo gnudo’ per il sole, le donne si preoccupano per la tenuta della nostra pelle. Ah, già che ci sono, le rassicuro: non mi brucia nulla e ho un gran bel colorino da sfoggiare in ufficio per fare invidia ai giornalisti.

Torniamo a noi. Inizi Skin a fare le prove: pare di essere già a un concerto. Tanta roba. Intanto, arriva l’emergenza bagno: dentro le recinzioni non c’è un bagno Sebach manco a pagarlo. Due delle ragazze, Chiara e Valentina, amica di Silvia aggiuntasi per l’evento (e anche carina, va ammesso), si giovano dell’amicizia fatta con un anziano della protezione civile per farsi accompagnare al bagno. Le altre super donne riusciranno invece con animo fiero per tutta la giornata a foderare di piombo la loro vescica. I tre uomini utilizzeranno invece una bandiera come paravento e la faranno a tarda ora in bottiglia. I due castresi sono riusciti a riempirne una da un litro e mezzo in due, facendola anche straboccare. Piano piano iniziano anche i concerti ed è subito festa, è presto casino! Difficile, a distanza di un giorno, potervi descrivere la piazza, la gioia, il calore della gente, gli striscioni, un milione di persone dietro di noi. Larga presenza era dimostrata dai salentini, con tanti striscioni, sardi (anche con bandiere del partito IRS) e siciliani con le bandiere regionali e infamie contro il presidente Cuffaro. Tra le bandiere spuntate anche una vecchia del Pci, una di Democrazia Proletaria e in lontananza anche quella del Partito Umanista. È stato un pomeriggio e una serata di canti e balli: anche Ligabue, stranamente, mi è piaciuto da morire. È passato anche a salutare il pubblico da una pedana vicina a noi, con alcune delle ragazze che sono partite a corsa per immortalarlo con la digitalina. Molte le persone interessanti: oltre a tante ragazze (anche di pregiata e fine qualità) c’erano sbronzoni ‘first class’, fumatori, gente comune e gente che ogni tanto veniva raccattata col cucchiaino. Ogni tanto la calca esterna cercava di entrare dentro la zona transennata e a volte c’è riuscita, al punto che la nostra isola di asciugamani alla fine è diventa quasi la Formica di Montecristo. Nel corso della serata, grandi berci sono andati ai Modena, Nomadi, Negroamaro, Marlene Kuntz. Delusione leggera per Gazzè, pollice alto, pensate voi, per Caparezza, che si è dimostrato gran uomo da palco.

Verso le sette appare sui nostri cellulari la chiamata di Mate_o, altro amico e contestatore costruttivo del blog, che era lì presente assieme alle amiche ballerine. Tentiamo di contattarlo, ma la linea dei cellulari è pressoché bloccata. Aspetto che mi scriva un commento su come gli è andata la giornata.

Niele spesso sta al bere come Braccio di Ferro agli spinaci. Ecco dunque che alle prime luci buie arriva anche il Montenegro time: mezzo litro d’amaro non ti sbronza ma ti ridà voce e forza e cantare e ballare dopo dieci ore che sei in un posto. Così, con anche le ancora forti ragazze e i fieri colossi castresi, la festa si è protratta fino all’ultimo secondo. Ed è stato così che sono diventato afono. Ah, dimenticavo: ballato come ciucchi anche con i gruppi salentini, con la rivelazione «Ladri di carrozzelle», con Enzo Avitabile e i ‘bottari’ (cioè, vi rendete conto, suonavano le barricche e colpi e schianti…), Roy Paci e gli Aretuska… insomma, alla fine con tutti (a parte Pino Daniele, lui non si balla).

Al ritorno ci viene a prendere Chiara, andata da Fio verso cena, con la macchina al capolinea della metro a via Battistini. Poche ore dopo, siamo di nuovo in piedi per tornare verso casa: io a Empoli, loro a Bologna. Ognuno felice senza dubbio per il concerto e per un fine settimana tutto sommato piacevole. Quando si torna a casa senza voce, è stato più che piacevole. Grazie ancora alle ragazze per l’ospitalità, in modo oltremodo particolare a Chiara e Silvia, che hanno aperto le porte di casa loro a tre ciucchi.

Ah, ragazzi, se qualcuno è stato al 1° maggio, scrivete commenti. Se sono stato pacco, scrivete commenti. Se vi son piaciuto, scrivete commenti. E se poi non li scrivete, fate come vi pare.

Se mi viene a mente altri particolari, riferirò. Intanto rispondo a una domanda che mi farete. Già qualcuno stasera al telefono mi ha chiesto: «Ma hai trombato?». Il mio obiettivo è divertirmi e ci sono riuscito, sono stato benissimo e mi sono divertito con delle ragazze veramente simpatiche e da battaglia. La domanda è più che fuori luogo.