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Anche a wikipedia piace il cazzo... (A me solo il mio...semmai...)

Post n°151 pubblicato il 11 Settembre 2006 da spiritelloporcello0
 
Foto di spiritelloporcello0

Cazzo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Cazzo è un termine volgare e di uso comune, presumibilmente di derivazione dialettale, ma in uso già nella letteratura rinascimentale, usato per indicare il pene. Il suo omologo femminile è fica, frutto della stessa selezione fra le definizioni locali, dialettali e regionali.

Fra le centinaia di definizioni locali, dialettali e regionali (è noto l'uso che provocatoriamente ed a fini di richiamo commerciale se ne faceva negli anni Sessanta e Settanta - all'interno di un cercato turpiloquio - al ristorante Meo Patacca di Roma) è entrato, taluno afferma di diritto a causa della diffusione del suo uso, nella lingua italiana.

L'etimologia del termine è incerta: potrebbe essere una contrazione di capezzo (da capezzolo), derivato a sua volta dal lemma di lingua latina capítium (sul calco di càput, capo); quindi potrebbe significare piccolo capo. Ugualmente, potrebbe essere derivato da cassus che sempre in latino indicava l'albero maestro (termine che nella nautica è riferibile all'albero principale); a quest'ultimo aspetto, quindi, potrebbe far riferimento il nome volgarizzato dell'organo riproduttivo maschile, il pene appunto, nella sua posizione eretta.

Indice[nascondi]
Uso del termine e locuzioni comuni

Questo termine si collega, nella lingua italiana moderna, ad una numerosa serie di derivati, molti dei quali hanno un tono di volgarità minore, tanto da essere usati, o quantomeno tollerati, da molte persone, seppur solo in conversazioni informali.

Uno dei concetti, che più frequentemente ricorre nelle parole derivate e nelle locuzioni che usano il termine, richiama l'irrazionalità oppure atteggiamenti collerici ed aggressivi, oppure ancora è usato per aggiungere significanze dispregiative per alcune attività umane, quasi che l'organo menzionato fosse, per antonomasia, l'antitesi della parte razionale ed intellettiva (il cervello).

Alcuni esempi:

  • cazzata: affermazione, oppure azione, sconsiderata, sciocca, pericolosa o priva di senso (nella versione edulcorata il senso del termine viene restituito con cassata);
  • incazzarsi: arrabbiarsi, perdere il controllo di (usato indifferentemente da uomini e donne), da cui incazzato ed il sostantivo incazzatura;
  • testa di cazzo (ma anche cazzone): persona ignorante o stolta, priva di raziocinio, totalmente refrattaria a qualsiasi tentativo di farla ragionare (può essere riferito anche a una donna); è talvolta enfatizzato dall'aggettivo neutro emerita [testa di c.];
  • faccia di/da cazzo: persona sgradita, soprattutto perché antipatica di primo acchito;
  • fancazzista: colui che non fa un cazzo, ossia che è solito perdere tempo o fare poco o nulla (e che si dedica quindi al fancazzismo);
  • cazzaro, cazzarone: persona che dice cazzate (spesso usato in tono familiare/ironico);
  • scazzarsi: indica una situazione di tedio, fastidio, indisponenza, poca voglia di affrontare un problema o continuare un lavoro (da cui scazzato ed il relativo stato d'animo, lo scazzo);
  • non saperne un cazzo, non capirci un cazzo, non valer un cazzo, non me ne frega un cazzo: in tali locuzioni il termine viene utilizzato come sinonimo di "nulla", "niente".
  • che cazzo vuoi? non voglio un cazzo: locuzioni dalle quali si evince l'utilizzo sinonimico estensivo che viene fatto del termine nel parlare comune (nel primo caso, sostituisce il termine "cosa" - cosa vuoi? - mentre nel secondo ancora il termine "nulla/niente" - non voglio niente).
  • stare sul cazzo (darsi sul cazzo): essere di fastidio a qualcuno, rompere le scatole.
  • alla cazzo di cane: si dice di azione o attività eseguita malamente, a casaccio, con imperizia.
  • cazzi amari, cazzi acidi, cazzi da cagare, cazzi per il culo: queste espressioni - sinonimiche fra loro - indicano gravi problemi, conseguenze nefaste (in dialetto romanesco l'espressione e mo so' cazzi indica appunto l'arrivo di spiacevoli problemi);
  • col cazzo: espressione di risoluto diniego, sinonimo di "neanche per idea", utilizzabile anche nella locuzione col cazzo che... (es. "col cazzo che gli presto 50 euro");
  • col cazzo e col pensiero: intende non se ne farà nulla;
  • sono cazzi tuoi / miei, fatti i cazzi tuoi: in tale locuzione il termine è sinonimo di "problemi", "affari";
  • 'sti cazzi?: espressione romanesca che si è andata diffondendo nel resto d'Italia col significato di "non me ne importa nulla / non mi riguarda", riferita a cosa e/o affermazione di scarsa importanza. Nel nord Italia viene spesso usata per mostrare stupore o ammirazione (simile a perbacco), similarmente al romano 'sto cazzo.
  • 'sto cazzo: espressione romanesca con accezione esclamativa di ammirazione ovvero di scetticismo e negazione".
  • capo de cazzo, capo de cazzottella: espressione salentina di sorpresa e meraviglia simile, ad esempio, all'espressione "alla faccia del cazzo".
  • cagare il cazzo: dare fastidio in maniera insopportabile a qualcuno (cacacazzi o cagacazzi è, per estensione, colui che compie tale azione).
  • del cazzo: espressione che indica "di nessun valore".
  • Grazie al cazzo: espressione di risposta ad un'affermazione ovvia e di nessuna utilità.
  • cazziare: sgridare, rimproverare (da cui il sostantivo cazziatone, che indica una furiosa sgridata);
  • cazzone: persona poco seria o stupida;
  • eccheccazzo: espressione mista di collera ed impazienza;
  • il cazzo non vuol pensieri: espressione (spesso usata in maniera dialettale) per indicare la condizione di agio e serenità (e quindi per evidenziare l'importanza della componente mentale e sentimentale) necessaria per lo svolgimento di un'appagante e non conflittuale vita sessuale.

Di più difficile spiegazione è l'origine del termine "cazzeggiare", che sta per "passare il tempo trastullandosi nell'ozio, lavorando il meno possibile o facendo cazzate", il cui fine è la semplice occupazione del proprio tempo libero.

La parola, idealmente seguita da un punto esclamativo, viene spesso usata come interiezione o reazione di sorpresa/opposizione rispetto ad un evento del tutto inaspettato e/o sgradito. Questo uso, tuttavia, viene considerato piuttosto volgare e disdicevole (non a caso nel doppiaggio in italiano dei film in lingua inglese sostituisce spesso l'esclamazione "fuck!" (letteralmente fòttere). Provocò invero una certa sensazione negli anni '70 l'esclamazione di questa parola da parte di Cesare Zavattini in un programma radiofonico, in epoche in cui alla RAI la lista delle parole vietate comprendeva anche il "piede".

Riflessi filmici e letterari

In letteratura uno dei testi più noti correlati con questo termine è il sonetto "Er padre de li santi", che Gioacchino Belli scrisse il 6 dicembre 1832 insieme con l'analogo "La madre de le sante" (relativo all'omologo termine femminile). Il sonetto riporta in romanesco una lunga serie di sinonimi e perifrasi del termine.

Il termine cazzo, virtualmente prima persona singolare del verbo di uso velico cazzare, è anche all'origine di un facile calembour sfruttato a fini di gag - sia pure di grana grossa - in diversi film, fra i quali uno della serie di Fantozzi. Di analogo tenore è la celebre supercazzola, tormentone e leit-motiv del conte Lello Mascetti (interpretato da Ugo Tognazzi) nel film di Mario Monicelli, Amici miei.

Sempre in letteratura (trasposta poi per il cinema), l'organo genitale maschile assurge al ruolo di protagonista nel romanzo di Alberto Moravia Io e lui, dove il protagonista si trova a colloquiare - in un curioso confronto tra istinto e ragione - con il proprio pene. Dal romanzo sono stati ricavati - con esito infelice, a detta dei critici, a causa delle pesanti cadute di gusto che si registrano in entrambe le pellicole - due film: uno italiano e omonimo nel titolo rispetto al romanzo, Io e lui, del 1973, diretto da Luciano Salce, ed uno di coproduzione USA/Germania, del 1989, Lei ... io & lui, di Doris Dorrie.

Altre denominazioni

Ci sono numerose altre denominazioni dialettali, colloquiali, familiari o volgari che indicano l'organo genitale maschile.

A

Abbacchio; Acello; Adamo; Adolf; Aggeggio; Aguzzapaperi; Alabarda; Alberello; Albero della cuccagna; Alosio; Alzabandiera (si riferisce più propriamente all'erezione mattutina o semplicemente all'erezione); Ammennicolo; Anaconda; Arma; Armando; Arnese; Articolo per signora; Asciugamano delle serve; Asperge; Asso; Asso di bastoni; Asta; Atlascopco; Attaccapanni; Attrezzo; Avvoltoio; Azzittamonache

B

Biri (Nord Italia); Baba; Babbacammello; Babblione; Bacchioloscopio;Bachiono; Badile; Badurlo; Bagara (trapanese);Bagiano; Bagigio; Baldassarre; Banana; Bananone; Baobab; Barbagianni; Bartolo; Barzo; Basano; Bastone; Batacchio; Batanga; Battocchio; Bazzo; Bazzuca; Becca; Bega; Belin (o Belàn o Belino, espressione in uso in Liguria); Bello; Benbenbigolo; Benigno (periferia di Catania);Bestia; Biberone; Bietta; Biff; Bigatto; Big Bang; Bighe; Bignamone; Bigol; Bìgul, (termine in uso in Friuli); Bigolo; Billo; Bindolùn (termine in uso in Piemonte); Birello; Birillo; Birimbobirambo; Bischero (termine in uso in Toscana); Biscotto; Biscottone; Bisdiffo; Bisquit; Bitti; Blekedeker; Bocchettone; Brando; Branzino; Brittola; Brocca; Brufolo; Brustolone; Bruzzo; Busceddu; Bimbin (termine del dialetto triestino)

C

Canna; Cacchio (il cacchio è il germoglio di una pianta, il termine è usato come eufemismo al posto di cazzo); Cagnolu (espressione catanzarese) Capitone senz' e recchie (termine napoletano); Cece (denominazione dialettale paganese); Cella (denominazione Abruzzese/Marchigiana); Cello (centro-marchigiano); Chigno; Ciaramita o Ciaramedda (messinese); Ciccio (espressione veneta); Cicella (riferito al membro dei bambini delle dimensioni di un piccolo legume); Cillone; Cincio; Ciola (denominazione barese); Ciocca (da ciocco di legno); Ciolla (termine reggino, crotonese, savonese e siciliano); Cippa (da "ceppo", anche "ceppa"); Ciuccio; Cosetta; Creapopolo (denominazione dialettale del gallaratese, peraltro ormai quasi totalmente in disuso); Creapopoli (denominazione dialettale toscana dell'empolese; Crescinmano; Cucco; Cumpagn mij (termine campano, "il mio amico").

D

Daga, Dindolino. ciola (barese)

E

Egli; Esso; Estensibile

F

Fratello; Fratellino (Dipende dalle dimensioni); Fringuello; Fallo; Fava; First; Fungia; Fratimo (espressione usata a Salento); Fravaglio (espressione napoletana); Finferlo (espressione veneta)

G

Gingillo; Gioiello; Gigio; Grillo; Gemello siamese ; gommone ; Gelato

I

Incursore calvo

K

Klinz (altro termine del dialetto triestino)

L

Lui; Liben (forma dialettale bergamasca)

M

Mazza; Manfano (termine livornese); Manganello; Mastino; Meregola; Merlo (termine usato da alcuni Daonesi (TN)) Mentula; Minchia; Minca (sardo campidanese); Mincra (sardo nuorese); Mincia (dialetto sassarese); Micciu; Membro; Mastellone; Minella,; Manico di Carne; Marruggio (termine messinese); Minipimer; Mitulo (dialetto perugino); Mago; Manübri (manubrio, in dialetto milanese); Mastazzolu

N

Nerchia; Nerbu (termine calabrese); Ninno (termine in uso nel foggiano)

O

Osel (termine bergamasco); Oseo (termine veneto); Osillu (termine sardo); Organo

P

Propaina (dal dialetto di Spigno Saturnia: propaggine); Picchio; Pacco; Palo; Papagno; Pendolo; Pene (termine proprio della lingua italiana); Pesce; Pilloni; Pisello; Pesciolino; Pica (termine teramano); Piciu o Picio (termine piemontese); Piciollu (termine calabrese); Pillòscia (tipico termine rossanese); Pimperlo (termine altoatesino); Pinga o pingone (termine proprio del foggiano); Pipì; Pipo; Pippo; Pirla (termine del dialetto milanese); Pisciòlo; Pistolino; Pistulo; Pitùlu (termine piemontese); Pittàforo; Pizza (termine in dialetto tarantino); Picca (termine chietino); Pupparuolo; Pinguino; Pidicone; Pipistrello; Pitone; Pistocchio; Pascàl (termine napoletano, traduzione di Pasquale; Pisarello (dialetto piacentino);

R

Randello; Renga Pica(lecce)

S

Suscella (dal dialetto di Spigno Saturnia: carruba); Sasicce (usato nel napoletano); Salsiccia; Scansapelo; Sventrapassere; Sventrapapere; Spada de foco; Spaventapassere; Spaccafiche; Spaccasfinteri; Sfondaranocchie; Superman; Sfondasfinteri; Svangafiche; Svangapassere; Svangapapere; Sferra; Stroncafica; Sciavarra; Spaccatutto; Sventrapapere (Roberto Benigni); Stanga

T

Tarello; Terza gamba; Tega; Tomahawk; Totem; Tregghia (termine in dialetto tarantino); Tamoco; Tamberlon (Trentino); Trapano; Trivella; Tronco

U

Uccello, Ugello

V

Verga; Vertula o Vertuluna; Verza; Varra (dal pescarese); Vulvometro; Vignu; Vijozzu; Verru

W

Willy (espressione in origine di lingua inglese); wurstel (tipico della lingua tedesca)

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