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Creato da: Corsivo1 il 12/01/2007
IL CAPITANO, LA BANDIERA, L'IMPERATORE BIANCONERO

 

 

LO "STATO MAGGIORE" A VINOVO

Post n°52 pubblicato il 15 Settembre 2007 da Corsivo1

JOHN ELKANN CARICA DEL PIERO

Sulle orme del nonno "Gianni", il vicepresidente Fiat  si è presentato ieri allo Juventus Center per incoraggiare i ragazzi alla vigilia del match di domani con l'Udinese. Fitto colloquio con Alex, Gigi ed il tecnico Ranieri. Il Capitano rassegnato a non avere il posto fisso, ma vuole giocare le partite che contano. La prossima settimana incontro con Blanc. Anche questa volta non ci sarà la firma. Il presidente Cobolli Gigli: «In questo gruppo è evidente l'entusiasmo e la voglia di far bene».



 Gli juventini son tornati dalle fatiche internazionali e hanno trovato, ad accoglierli, il volto sorridente di John Elkann, che ha consumato parte della sua mattinata in una visita a Vinovo: ormai è una consuetudine, come capitava per suo nonno Gianni, anche se l´erede di famiglia non si faceva vedere da un mesetto. L´ultimo degli Agnelli ha salutato la squadra mentre si allenava, ha scambiato qualche rapida battuta con Buffon e Del Piero (a quanto pare, hanno condiviso un argomento che li accomuna: l´imminente paternità di tutti e tre), si è intrattenuto a lungo con Claudio Ranieri e poi con Cobolli Gigli e Blanc (con loro, c´era anche il consigliere Sant´Albano). Elkann, in particolare, si è incuriosito sui sistemi di archiviazione digitale dei dati: la Juventus, grazie al lavoro di Riccardo Scirea, sta creando un database elettronico molto nutrito e la novità ha parecchio interessato l´ingegner John. Non si è parlato, quello no, del contratto di Del Piero: l´incontro con il capitano è stato fugace, e in ogni caso la proprietà non intende intervenire, almeno per il momento, sul negoziato che sta impegnando società e numero dieci. Il terzo incontro tra Blanc, Secco e Stefano Del Piero è stato programmato per lunedì prossimo. Con ogni probabilità non sarà l´ultimo. Il presidente Cobolli Gigli ha sottolineato come alla Juventus «il clima sia sereno, grazie anche alla visita di due amici che rappresentano la vicinanza della società». Nel frattempo, Ranieri si sta alambiccando per preparare la gara di domani con l´Udinese, complicata dalla squalifica di Zebina, dalle imperfette condizioni di salute di parecchi giocatori, dalla stanchezza di chi ha giocato in nazionale e anche dalla delusione di chi non ha giocato: Tiago e Del Piero sono finiti in tribuna, Andrade in panchina. Un punto fermo è Almiron. «Spero che Di Natale si sia calmato dopo i gol segnati a Kiev», ha ammiccato Cobolli, introducendo il primo periodo caldo della Juventus: dopo l´Udinese ci saranno la trasferta a Roma, l´impegno infrasettimanale con la Reggina e infine il derby. «Dobbiamo vincere già domenica, anche se non possiamo permetterci di sottovalutare l´Udinese», che tra l´altro al Comunale inaugurerà la novità tattica studiata da Marino, che passerà dal 4-3-3 a un più prudente 3-4-3. «Subito dopo questa partita», ha continuato Cobolli, «ci attende un´altra sfida ancora più complicata, quella dell´Olimpico. La squadra è partita ottimamente e con sei punti si sta bene, ma staremo ancora meglio quando di punti ne avremo ancora di più». Lapalissiano, ma incontestabile.  (Repubblica ediz. Torino)

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L'ORGOGLIO DI DEL PIERO

Post n°51 pubblicato il 06 Settembre 2007 da Corsivo1

"IL MIO FUTURO NON E' A COLORI   MA SARA'  SEMPRE BIANCONERO!"

A pochi giorni dalla sfida con la Francia, il Capitano giura amore e fedeltà alla Signora, respinge gli attacchi che arrivano d'Oltralpe e si candida per una maglia da titolare: "Vestirò solo la maglia della Juve, ma niente part-time. Quelle dei francesi sono parole e basta, già al Mondiale abbiamo dimostrato che il calcio italiano è pulito. Questa vigilia mi ricorda quella della Germania: ci provocavano, poi filò tutto liscio. Io sto bene fisicamente e psicologicamente e il ruolo non importa, mi esprimo meglio in attacco, ma come è capitato, so adattarmi. Di sicuro non mi sento "uno" della rosa: io vengo sempre per giocare e non per fare numero".

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DEL PIERO, AMORE BIANCONERO - La Stampa - Difficile far finta di nulla, ignorare provocazioni infinite. L’Italia misura parole e toni, ingoia repliche infuocate, però il fastidio tracima e accresce le motivazioni, trasforma la concentrazione in rabbia, c’è voglia di chiudere la bocca a questi francesi aggressivi e velenosi. Nel giorno del buonismo azzurro, delle mani tese di Abete e Donadoni, le accuse di Diarra hanno travolto l’argine della pazienza e svelato il disegno polemico: le coincidenze non sono più credibili, le dichiarazioni infelici e isolate non reggono, la crociata contro un calcio cinico e baro va oltre le farneticazioni di un ct. Troppo. Nessuno contrattacca, ma nessuno ripiega. San Siro ospiterà una partita chiave per l’Europa, né rivincita di Berlino né confronto tra morali, ma quella partita diventerà pretesto per impartire una lezione.  Persino il mite Del Piero, capace di reprimere negli anni sfoghi incendiari contro esclusioni sistematiche e critiche eccessive, sempre deciso nel tutelare la sua immagine ma mai disposto a mettere in piazza il disagio, fatica a nascondere il disappunto dietro battute ironiche («Imbroglione e truffatore? Che ho fatto?») o propositi innocui: «Non dobbiamo farci disturbare». Alex diventa simbolo dell’orgoglio azzurro, del «basta» pronunciato a denti stretti, senza stizza, ribellioni esasperate, ripicche. Alex non si scompone, si ostina a parlare di pallone, giura di non badare alle insinuazioni di Domenech e di essere perfino indifferente alla sanzione Uefa nei suoi confronti. Però rilegge il Mondiale e immagina la soddisfazione di un remake, non solo della finale, ma anche della semifinale con la Germania. Mandolini, coppole e spaghetti, luoghi comuni rimestati per deriderci, poi finì con gli emigranti tre metri sopra il cielo, i tricolori ostentati, le pizze decorate con il 2-0. Scene mai cancellate: Grosso, eroe per caso, che ripeteva «non ci credo», la corsa e l’urlo rubati a Tardelli, e Alex felino che completava la festa. Quella notte l’Italia comprese di poter arrivare in fondo e lucidare un’immagine ammaccata, seppellire gli scandali e rivendicare la forza sportiva che i calciatori avevano difeso con le unghie, estranei ai trucchi dei dirigenti, a ben vedere pure loro vittime. «Quelle dei francesi - spiega Del Piero - sono parole e basta, già al Mondiale il nostro calcio ha dato un’immagine diversa, ha dimostrato sul campo che è pulito. Questa vigilia mi ricorda quella della Germania: ci provocavano, poi filò tutto liscio. Speriamo che anche la Francia, con questo atteggiamento, faccia un autogol».
Lui è concentrato, pronto alla battaglia: «Sto bene fisicamente e psicologicamente e il ruolo non importa, mi esprimo meglio in attacco, ma se necessario, come è capitato, so adattarmi. Di sicuro non mi sento "uno" della rosa: io, nel rispetto delle situazioni, vengo sempre per giocare e non per fare numero». Tema da incastonare in una riflessione più ampia sul part-time, sulla «gestione» ventilata da Ranieri che lui non sottoscrive: «Lo farei se sbucassi da due-tre stagioni difficili, ma non è così e non mi pongo il problema». Disquisizioni che alimentano un antico dibattito, come il fugace cenno al contratto («Il mio futuro non è colorato, solo bianconero»), eppure oggi sfumano, oscurate da una partita senza eguali: «Giochiamo in casa, con un pubblico fantastico, e abbiamo mille motivazioni, a cominciare dal risultato: daremo il centodieci per cento». La partita senza eguali oscura le riflessioni di Alex, ma anche i racconti, le speranze e le denunce di Toni: la sua Germania libera e bella con le famigliole che rallegrano gli stadi, la voglia di recuperare («Sento bene la gamba, spero che sparisca il dolorino»), il dispiacere per i giovani in fuga: «Tutti quei soldi per Pato e poi si lascia scappare un talento come Rossi». Anche Toni interviene su Diarra, anche Toni fa spallucce ma promette una lezione: «Le provocazioni non ci interessano, risponderemo sul campo. Però fatico a capire, in Germania la partita fu corretta e la testata colpa di Zidane. Con Ribery, ci abbiamo anche scherzato su». Del Piero non ha scherzato con Trezeguet. «Ci siamo solo dati appuntamento a San Siro», ma ironizza lui sul ripensamento di Domenech: «S’è accorto che David è forte? Peccato. Però vediamo se lo fa giocare». Anche Aquilani, benedetto da Mexes («Merita l’azzurro, spero solo non ci faccia gol»), stenta a spiegare l’astio francese: «Non siamo né truffatori, né imbroglioni: forse sono arrabbiati con noi per il Mondiale. Poco male, comunque: più provocano, più ci caricano».

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Post N° 50

Post n°50 pubblicato il 05 Settembre 2007 da Bauessina
 
Tag: premi

Del Piero: "Questa Juve
è figlia della serie B"

Il capitano bianconero , a Montecarlo per essere premiato con il Golden Foot, analizza il bell'avvio bianconero al ritorno in serie A: "Nell'altro campionato abbiamo imparato a soffrire. Ecco perché siamo riusciti a vincere a Cagliari"
 
Alessandro Del Piero riceve da Alberto di Monaco il premio Golden Foot 2007. Epa
MONTECARLO, 4 settembre 2007 - "Il nostro allenatore sostiene che possiamo essere la rompiscatole del campionato. Io dico che ci sono 4 squadre che possono vincere il titolo: Milan, Roma, Inter e Juve. Perché non coltivare dei sogni? Avremo anche il vantaggio di non giocare le coppe...". E' un Del Piero caricatissimo quello che parla oggi sulle pagine della Gazzetta dello Sport, intervistato in occasione del premio Golden Foot che Ale ha ricevuto ieri sera a Montecarlo dal principe Alberto di Monaco. E il capitano della Juve vede proprio nell'esilio in serie B della scorsa stagione uno dei segreti dell'inizio col botto di queso campionato: "L'anno scorso ci sentivamo tutto il mondo contro, e abbiamo dovuto inserire la parola 'sofferenza nel nostro dna. A Cagliari abbiamo vinto perché abbiamo saputo soffrire".
dal nostro inviatoLuca Calamai

fonte: http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Juventus/Primo_Piano/2007/09_Settembre/04/delpierolancio.shtml

grande grandissimo Alex, come sempre ;)

 
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Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 01 Agosto 2007 da Bauessina

"Cari amici, ci sono dei momenti della vita in cui i sentimenti nella loro intensità sono difficili da esprimere. La dolce attesa da parte di Sonia di un bebè è per noi una grandissima emozione destinata a cambiare in meglio la nostra vita. Non è nostra intenzione parlare con continuità del futuro evento in quanto lo riteniamo molto personale. Vi salutiamo con simpatia. Alessandro e Sonia   "

ho citato testualmente quanto riportato sul sito: www.alessandrodelpiero.com

è in arrivo un nuovo piccolo tesoro bianconero. auguri CAPITANO, per questa ulteriore vittoria nella tua vita privata ;)

 
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ALESSANDRO IL GRANDE

Post n°48 pubblicato il 25 Luglio 2007 da koradgl1


E' arrivato il giorno del CAPITANO!
Raggiunto l'accordo con la società, altri due anni in campo e poi il suo cammino da dirigente.
Ancora una volta un Grande Esempio per i tanti "delusi" e fomentatori, lui ultimo della fila.
Ma non c'erano dubbi, non si poteva pensare di iniziare la nuova stagione senza la sua presenza, né Lui si sentito a casa come nella Juve.

FABIO VERGNANO
TORINO

E' finito in coda al gruppo di quelli che dovevano rinnovare il contratto, ma non si è trattato di una mancanza di riguardo. Alessandro Del Piero non era e non sarà un problema. Anche perché lontano dalla Juventus lui non si vede e lasocietà non ha mai pensato che si potesse iniziare la serie A senza il capitano che non ha mai considerato la retrocessione come un degradamento personale. Il suo orgoglio è sconfinato, tanto da immaginarsi dentro la maglia azzurra anche ai prossimi mondiali del 2010. Ma non è così insensibile da non capire che i dirigenti avevano
delle priorità prima della partenza per il ritiro, ovvero dovevano occuparsi di quei giocatori che avevano già un piede fuori dalla porta di casa e potevano chiuderla definitivamente....
LEGGI LA STAMPA

 
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