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Da 0 a 4095  (seconda parte)

Post n°59 pubblicato il 17 Maggio 2006 da nem_o
Foto di nem_o

E mentre li in Italia vi disperate per la Juve, e immagino ci sara' sicuramente qualcuno che dira' che si tratta solo di un complotto (come gia' a suo tempo con Pantani) e mentre gli Usa mettono in onda le immagini del finto attacco suicida al Pentagono, io vi lascio la seconda parte della Kinabalu Expedition!

Delle francesi si diceva.

All'improvviso arrivano e vedendoci con gli zaini in spalla si incazzano come delle iene. Fuggiamo via per scoprire la sera al rifugio di Laban Rata che, dopo avere fatto una scenata alla Direzione del Parco, riescono anche loro a farsi dare un permesso.   Ah, la grandeur francese vince l'arte di arrangiarsi (o meglio il culo) degli italiani (mica tanto) brava gente.

Mentre succede tutto cio' noi stiamo gia' arrancando sulla salita coni due neozelandesi e la guida Johnny (ovunque in Asia le guide si chiamano Johnny). Dopo neanche 100 m. di dislivello ci rendiamo conto che i due pronipoti di Hillary non valgono nemmeno un'unghia gelata dei suoi piedi; dopo 200 m. vediamo che non vanno proprio avanti e in piu' sono sempre fermi; dopo 300 m. e dopo essere sceso una volta a prendere lo zaino della tipa e dopo essersi scatenato un diluvio tropicale, li mandiamo beatamente  a fare in *****. E proseguiamo soli.

Soli con la pioggia battente, i ponchi, l'ombrello e nugoli di giapponesi rincoglionoti che salgono in patin (la risposta asiatica al gore tex: almeno loro non bagnano le calze). In questo parco pare crescano piu' giapponesi che rafflesie. Li cederei volontieri ai gatti marmorizzati (che dal vivo non vedremo mai) cheli smembrino e ne facciano banchetto.

La pioggia e' potente e dopo circa 3 ore e mezza siamo a Laban Rata (3272m.) dove ci fermeremo per la notte. Gli amici neoz. arriveranno sue ore dopo, prima di loro le due francesi che stranamente non ci cagano.

Il rifugio e' un porto di mare: europei, malesi, americane (e si riconoscono dall'obesita' e dal fatto anche qui riescono a cenare a cocacola, hamburger e patatine fritte), giapu e cinesi.

La maggior parte probabilmente non ha mai fatto prima una gita in montagna. E lo si capisce solo guardandoli: molti sono saliti con gli infradito,altri all'opposto con abiti North Face degni di una spedizione sull"Annapurna, le americane con i pantaloni a vita bassa per mostrare senza ritegno la loro pinguitudine. I piu' seri con sandali e calze.

Fine seconda parte

 
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