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Da 0 a 4095 (terza parte)

Post n°60 pubblicato il 18 Maggio 2006 da nem_o
Foto di nem_o

E alla fine sono arrivato a Kuala Lumpur. La citta' per il momento e' una delusiona ma fa comunque piacere essere in un posto dove non esiste un ministro di nome Mastella. Ma torniamo alla storia del Kinabalu.

Il rifugio e' caldo, c'e' anche la possibilita' di fare asciugare calze e scarponi. Mi ci lancio con il risultato di stare quasi 4 ore scalzo e infreddolito in attesa che mi restituiscano la roba. Intanto leggo, faccio cena a buffet (alquanto strano in un rifugio), faccio qualche foto ogni qualvolta le nubi si diradano un po'.

Parentesi sul clima di questa parte del Borneo. Bizzarro e' dire poco. Praticamente e' serano dalla notte fino alle sette di mattino, poi si annuvola e verso le11 si scatena il diluvio. Quando si sale al rifugio si cammina sempre sotto la pioggia e , quando si va alla cima, per evitare questo inconveniente si fa che partire alle 2 e mezza di notte. Grazie a questo clima la foresta e' rigogliosamente impenetrabile, sempre umidissima. Penso non ascuihi mai. Ci vivono insetti, farfalle, piante e mammiferi particolari. Non vedremo nulla di tutto cio' a parte qualche fiore insettivoro e molti mammiferi del sol levante. La natura che ci circonda cela godremo solo al ritorno, soli e illuminati dai poche raggi di sole che filtrano dal soffitto verde che ci sovrasta. camminare e' durissimo non tanto per la salita ma soprattutto per questa umidita' cubica. Chiusa parentesi climatica.

Dopo cena arrivano finalmente scarpe e calze e posso cosi' spostarmi anch'io nel rifugio dove pernotteremo a circa 5 minuti di cammino. Ovviamente questo non e' riscaldato.

Dividiamo la stanza (2 letti aacstello) con un australiana buona russatrice e a dire il vero anche un po' troppo tachente (che pero' gentilmente ci ha offferto un po' di balsamo di tigre, medicina valida per tutti i mali di questo mondo) e un'altra tipa che che ancora ora ignoriamo chi sia. E penso che lo ignoreremo per il resto dei nostri giorni, senza grosso dispiacere per altro. Ma il problema vero non sono i nostri compagni di stanza, Il problema vero sono tutti gli altri, guarda caso al 99% giapponesi.

Hanno fatto casino tutta la notte: sbattendo porte, correndo nei corridoi, sgignazzando ad alta voce con le loro vocine del *****. Uno e' anche andato a dormire con la frontale in testa. Sembrava di essere tornato al tempo degli scout. Come allora non sarebbe servito a nulla dir loro di non spaccare i marroni. E infatti ho continuato a fingere di dormire cullato dal russare australiano

Fine terza parte

 
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