Corri Forrest Corri!
Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose, dove va, cosa fa, dove è stata.
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Biglie, cerbottane e palla-topa
Post n°48 pubblicato il 01 Giugno 2007 da Die972
Dunque, dove eravamo rimasti? Boh non so, non lo ricordo nemmeno. Il blog si è impantanato per un po' di tempo. Che strano, sembra quasi che quando il sottoscritto giace impantanato il blog viaggi veloce, mentre quando mi libero come una nave dagli scogli il mio blog si impantani. Ora riprendo le trasmissioni. Fatevene una ragione e mettetevi comodi. Ma non pensiate che per questo io mi sia nuovamente impantanato nelle basse paludi della mediocrità del tramonto della più grande storia che sia mai stata scritta (“ohi Marì, che disperazione trovarsi al tramonto davanti alla mediocrità”, che passaggio da urlo, chi indovina la citazione?^^). No, non è così. La mia energia, la mia vitalità, la mia predisposizione al sorriso, la mia forza, la mia voglia di vincere la paura mi stanno prendendo a strattonate e mi stanno dicendo “OH, ma che caazzo fai!” Voglio cancellare dalla mia testa quel film dalla trama appassionante ma dal finale non all'altezza. Però io sono fatto in modo un po' strano. Basti pensare che per smettere di fumare ho lasciato il pacchetto a metà sul comodino ed è rimasto lì per mesi, intonso. Sono fatto su male (come si dice in Val Brembana). Voglio tenere qui nella testa, proprio qui, le immagini della mediocre conclusione di quello spettacolo. Semplicemente per imparare. Per ricordare che basta un'agnizione fuori posto a trasformare un'opera d'arte in un cesso di film. Per non commettere nuovamente vecchi errori e per far sì che da questo momento nessuno, dico NESSUNO, si permetta di sconfinare nel recinto della mia dignità. Questa nuova fase chiamatela pure l'era dell'orgoglio di essere quello che sono. E forse anche per questo – ve lo dico subito eh, poi non dite che non ve l'ho detto - rigetto preventivamente ogni messaggio o consiglio del tipo “non devi dimenticare quello che è stato”... “porta con te le cose belle che..” etc etc etc bla bla BLA BLA. Ci sono troppe belle persone che aspettano di godere della di me persona per continuare a non accorgermene. Sto tornando il Diego di 10 anni fa, quando in mano non avevo niente, quando mi sentivo in mezzo a una strada polverosa ma avevo l'incosciente serenità necessaria per camminare. Sto riscoprendo molti degli antichi riti. Anche fisicamente sembro terribilmente quello di 10 anni fa. Mmm.. no, sono ancora più bellino ^^ C'ho un tocco in più, come ha subito notato il mio caro amico bulgaro, pittore scapigliato, consigliere leggero e selvaggio bevitore, quando mi ha detto “Diego.. io adesso devo fare tuo ritratto. Sei bellissimo! Tu adesso hai sguardo di uomo consapevole”. Ricorderò per sempre quel momento. C'è una specie di vortice che mi risucchia all'indietro, ma va bene così. E ti accorgi che ti è dolce la sensazione di essere cullato dai ricordi di vecchie sensazioni, di vecchi profumi, che improvvisamente ti si ripresentano alla porta. Come ricevere una letterina scritta a mano, con l'indirizzo scritto a mano... con dentro un paio di fogli fitti di parole calde. Come andarsene in giro portando le insegne del grande Mark Lenders. Come ripercorrere, seduti al tavolino di un bar (oh, ho detto bar, mica pub, wine-bar, enoteca etc etc, il caro e vecchio BAR!) in un'amena piazzetta di paese, un lungometraggio in bianco e nero che parla di quando con poco o niente si stava così bene, di quando da bambini le giornate ci sembravano così lunghe, interminabili, ed avevamo il tempo per fare così tante cose: le cerbottane, il dolce-forno, i giochi senza quartiere, il castello delle biglie, la palla topa (pregasi trattenersi dalle battute perchè tanto non è quello che pensate). Oggi è stata una giornata importante. Die |
PAROLE...
"Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre el mar.
Nunca persequí la gloria,
ni dejar en la memoria
de los hombres mi canción;
yo amo los mundos sutiles,
ingrávidos y gentiles,
como pompas de jabón.
Me gusta verlos pintarse
de sol y grana, volar
bajo el cielo azul, temblar
súbitamente y quebrarse...
Nunca perseguí la gloria.
Caminante, son tus huellas
el camino, y nada mas;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace camino,
y al volver la vista atras
se ve la senda que nunca
se ha de pisar.
Caminante, no hay camino,
sino estelas en la mar.
[Antonio Machado]
Tutto passa e tutto resta
ma il nostro destino è di passare
passare disegnando percorsi
percorsi sul mare.
Non ho mai rincorso la gloria,
nè voglio lasciare nella memoria
degli uomini la mia canzone;
io amo i mondi sottili,
in assenza di gravità e gentili,
simili a bolle di sapone.
Mi piace vederli mentre si dipingono
di sole e di rosso, volare
nel cielo azzurro, tremare
improvvisamente e svanire...
Non ho mai rincorso la gloria.
Viandante, sono le tue orme
il cammino e niente di più;
Viandante, non c’è una strada,
la si costruisce camminando.
Mentre vai si fa la strada
e voltandoti
vedrai il sentiero che mai
più calpesterai.
Viaggiatore,
non esiste una strada,
ma solo scie nel mare.
"Superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l'anima si getta all'avventura".
[Alda Merini]
"Le case abbandonate sono come gli uomini. Alcuni tengono duro, altri crollano. Dolore e solitudine fanno cadere uomini e muri."
[Mauro Corona]
STO LEGGENDO
Luisito Bianchi, I miei amici, Sironi, 2008
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