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REALTA’ DEFORMATA

Post n°88 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dietrolanotizia
 

Tg2 di qualche giorno fa. Tra le “notizie” il caso di una prostituta rumena di Genova cui il Tar aveva dato ragione circa un decreto di espulsione: la donna non era considerata un pericolo pubblico e quindi l’espulsione non necessitava. E chissenefrega? Un caso personale, forse degno al massimo di finire sulle cronache locali del Secolo XIX, non su un tg nazionale.

Sere dopo, un tg” di un network radiofonico nazionale (imbuti piantati nel cervello delle telementi per instillare c…te), apriva con un insignificante rom che aveva taccheggiato in un supermercato dimostrando di avere 50 alias. Machissenefrega! Pigrizia mentale e routine impiegatizia: questi i vizi della gran parte della castetta giornalistica che fa apparire la realtà diversa da quella che è. Possibile che in quel giorno, non ci fossero stati fatti piu’ degni di nota per il Ttg2 e per quella radio? Certo che sì. ma un conto è fare inchieste, trattare ed elaborare notizie riguardanti l’ambiente, il lavoro, la finanza, un conto è montar su, come si dice in gergo, il fatterello di colore o di cronaca: fai prima,  ti diverti a scriverlo e magari vendi più copie.

Avete capito dove sta il problema? Che  la gggente ha un’immagine distorta della realtà per colpa della inettitudine e della ignavia dei gazzettari. Avete presente i servizi di Report? Quello sì che è Giornalismo. Ma ci vogliono i c.ni per farlo. E una grande costanza e capacità. 

Chi ne va di mezzo purtroppo sono i lettori e, più ancora, le telementi ( ma anche le radiomenti) che si imbevono ogni giorni di vaccate sparate dai gazzettari.

Già Grillo dal suo blog sta aprendo una serio spaccato su quella che è l’informazione non solo di regime ma anche quella elargita ogni giorno su giornali locali, magazine, radio e tv generaliste. Già di per sé il giornalismo non è scienza ma “mood”, impressione, marketing. La realtà la si capisce guardando gli annuari, le statistiche, i report, non le aperture del tg1 o del tg5. Certo, anche tra gli architetti o gli avvocati ci sono validi professionisti e pataccari. Ma in quel caso i danneggiati sono pochi, mentre se l’informazione è in mano a pataccari per i quali vale il detto “Giornalisti? Sempre meglio che lavorare”, i danni sono ben maggiori. E il guaio è che più l’informazione è scadente, bottegaia, da marketing, idiota, più al pubblico piace. Date un’occhiata alle top ten dei giornalisti preferiti dal pubblico e leggete i nomi….I primi a non apprezzare il pluralismo dell’informazione è proprio la gggente!

E invece che si dovrebbe fare? Orson Welles diceva più o meno che la vera informazione è informare la gente su notizie di cui non vuol sentir parlare: rompere gli schemi, far diventare notizie fatti che lo meritano veramente. Invece i tg scivolano melmosi e ruffiani sulla testa delle telementi, spacciando per notizie fatti insignificanti e tacendo il resto.

Il problema sta anche in una ormai assente selezione (carni e porci fanno i giornalisti) cui si accompagna anche una tendenza tipica del giornalista medio a ragionare per schemi mentali prefissati: è notizia il fatto già trattato dal giornale concorrente, l’appellarsi  all’assurdo “aggancio alla cronaca” per far passare una notizia, il ripetere meccanicamente un leit motiv (ad es. tutti a parlare di “casta”come dei pecoroni), a schierarsi sempre e comunque, anche quando non v’è il caso, dalla parte della “ggente” (specie con intenti demagogici): osservate bene un po’ di teleconduttori dei talk show delle tivvù locali e ve ne renderete conto.

Un altro vizio dei gazzettari capiservizio è quello di dare spazio alle sparate del politico di turno: lo scoreggio del signor Rossi non fa notizia, ma se a scoreggiare è il Politico, allora  va in apertura, ma sempre di scorreggiata si tratta (cito come es. una sublime apertura sul nulla tipo “Brescia si riempie di minareti”, letta su un giornale, riportante l’ennesima sparata di Calderoli (ma lo stesso vale per le sparate di qualcun altro): possibile che quel giorno non c’erano altre notizie degne di apertura? Certo che sì, ma il “gazzettaro” non fa informazione, vuole stupire, cerca le frasi ad effetto e poi ad “aprire” così si fa prima….

Apriamo quindi un dibattito serio, anche in vista del V Day del 25 aprile contro l’informazione di regime (che purtroppo, dati alla mano, al grande pubblico piace (il grande pubblico ama Vespa, mica la Gabanelli) e contro il giornalismo gazzettaro dei pigri mentali che siedono nelle redazioni.

 
 
 
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