DISLESSIA E DINTORNI

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LA DISLESSIA SPIEGATA DA ROSSELLA GRENCI

 

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Manca un mese alla fine del martirio... :-)

Post n°43 pubblicato il 03 Maggio 2012 da Manuela.G1971
Foto di Manuela.G1971

Chiacchierando stamattina su facebook con alcune mamme mi sono resa conto come il peso scolastico gravi, oltre che sui nostri ragazzi che fanno il doppio della fatica degli altri coetanei spesso con minori risultati, anche su tutta la famiglia.

Si arriva a questo punto dell'anno stremati, nervosi, stanchi sia fisicamente che psicologicamente. Tutta la famiglia risente del peso scolastico.

Spesso bisogna rinunciare a gite, uscite tutti insieme o anche solo al fatto di poter passare un po' di tempo con i propri figli giocando o chiacchierando del più e del meno. Trovo che questa sia davvero un'assurdità...la scuola non dovrebbe entrare a 360 gradi nella vita di studenti e famiglie...dovrebbe essere un piacere imparare.... non una tortura.

Questo è il semplice sfogo di una madre che però sono certa.... essere il pensiero di tante altre madri... 

Teniamo duro! E' quasi finita!!!!

 

Manuela

 
 
 

la dislessia.. una insolita compagnia..

Post n°42 pubblicato il 26 Febbraio 2012 da unitipiuforti

ciao manuela,

ho 19 anni è sono dislessico, quando andavvo a scuola la mia maestra mi picchiava perchè non sapevo leggere e scrivere come tutti gli altri, non sapevo fare i conti ecc.. poi alle medie e alle superiori mi sono sempre sentito diverso rispetto agli altri ed ero preso in giro da tutti i miei compagni perchè dicevano che ero un asino e che non sapevo e potevo fare niente nella vita. ora sono all'università e l'anno scorso ho scoperto di essere dislessico.. in questa università dove sono, a Madrid mi sto trovando molto male pero', perchè non riesco a superare gli esami e nessuno qui capisce il mio problema!!

grazie ciao

alex

 
 
 

Servizio delle IENE: giusta informazione finalmente

Post n°41 pubblicato il 26 Febbraio 2012 da Manuela.G1971
Foto di Manuela.G1971

Fortunatamente i media non fanno solo informazione confusionaria ed errata sul tema della dislessia.

Questo è il servizio delle IENE che parla di un ragazzo dsa, Andrea, costretto dall'insegnante di Spagnolo a fare delle flessioni in classe, come punizione perchè aveva alcune lacune su materie diverse dalla sua, dovute naturalmente ai disturbi specifici di apprendimento che l'insegnante dice di conoscere perfettamente.
Guardando questo video, chi ha provato sulla propria pelle e su quella dei propri figli la mortificazione e la frustrazione che provocano alcuni insegnanti, ma penso anche solo chi ha un po' di umanità, viene da chiedersi come un'insegnante di questo genere possa essere ancora al suo posto di docente dopo un avvenimento di questa gravità.
Qui non si tratta esclusivamente di dsa ma di violenza psicologica gratuita su un ragazzo che va a scuola per imparare e formarsi come persona. 
Unico lato positivo la solidarietà della classe che ci fa ancora sperare per il futuro dei nostri ragazzi. Ma pensiamo se questo ragazzo fosse capitato in una classe in cui magari non avesse avuto il sostegno di alcuni compagni. Immaginiamo le ripercussioni ancora peggiori che avrebbe avuto su di lui.
Condividiamo questo video nella speranza che prima o poi non si vedano più queste scene nelle scuole.

 
 
 

A fari spenti nella notte: guarire dalla dislessia?

Post n°40 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da Manuela.G1971
Foto di Manuela.G1971

Mi sono ritrovata ieri sera a guardare questo film, sull'onda di tutta la pubblicità trovata su facebook in merito al legame con la dislessia. Ero titubante se guardarlo o meno... non so perchè, non mi ispirava, ma poi, presa dalla noia e dalla curiosità è cominciata la visione. 

Per chi non l'avesse visto il film è ancora disponibile per qualche giorno qui:

http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#ch=1&day=2012-02-21&v=110439&vd=2012-02-21&vc=1


Questi i vari articoli che giravano:

Venerdi di Repubblica del 17-02-2012

Il film che racconta la dislessia scritto da chi la conosce

È una fiction sul tema ancora misterioso della dislessia, con Guido Caprino, Anita Caprioli, Francesca Inaudi. S'intitola "A fari spenti nella notte", è prodotta da RaiFiction e andrà in onda in prima serata su RaiUno il 20 febbraio.
Nel 1984, lo sceneggiatore Ugo Pirro scrisse un libro doloroso, Mio figlio non sa leggere, raccontando l'odissea che lui e il figlio Umberto avevano vissuto in totale solitudine nell'universo di una patologia che spesso non veniva neanche riconosciuta. "Solo in Italia avere un figlio dislessico è una tragedia senza qualità che si rappresenta davanti all'indifferenza della scuola e delle istituzioni pubbliche" scriveva Pirro.
Oggi è proprio Umberto Mattone, quel figlio ex dislessico, a essere sceneggiatore, insieme alla moglie neurologa Alessandra Murri, del film affidato alla regia di Anna Negri.
"All'epoca, i bambini dislessici venivano considerati semplicemente scemi" dice la Negri. "Eppure una lista incredibile di grandi geni, come per esempio Churchill, ha sofferto di dislessia durante l'infanzia. Il nostro film parte da un incidente, in seguito al quale il protagonista perde completamente la memoria. Da questo "giallo", la storia procede a ritroso per risalire alla dislessia come causa del comportamento distruttivo di una persona che non ha metabolizzato quel disturbo infantile". Anna Negri ha lavorato a stretto contatto con i protagonisti-sceneggiatori della storia. "Abbiamo parlato a lungo. E Umberto è tornato in quel luogo di disperazione del suo passato. La sua era una famiglia di intellettuali, eppure perfino in un ambiente del genere la presa di coscienza del fatto che Umberto avesse un problema è stata lenta e difficile. Questo viaggio nel trauma lo ha aiutato a fare i conti con il suo passato. Sono felice perché il film gli è piaciuto molto".

Questo uno spezzone del libro di Ugo Pirro: "Mio figlio non sa leggere"

"....Mano mano che procedevo.., la dislessia diventava un albero dalle lunghe e tortuose radici, che non potevano essere estirpate senza una lunga pazienza e mai completamente.
La conoscenza che acquisivo allarmava proprio perché confermava quelle oscure paure che avevo accumulato. E non mi dava alcun sollievo scoprire che era un disturbo assai più diffuso di quanto mai avessi supposto.
Come spiegare allora che non erano reperibili testi di divulgazione, guide per i genitori e gli insegnanti, ricerche condotte nelle scuole italiane?
Per quante indagini facessi, restai a mani vuote. Tanto disinteresse, quel silenzio dei libri non stava certo a significare che nel nostro paese i dislessici erano rari, indicavano piuttosto una sordità, un'indifferenza degli ambienti scientifici. Così solo si spiegava l'indifferenza della scuola di Umberto, l'assenza di ogni iniziativa pubblica. L'unico segno di interesse era appunto quel libro esposto nella bacheca della clinica. Più, insomma, leggevo, cercavo di informarmi, più io e Umberto eravamo soli contro tutti...
Umberto non poteva essere il solo dislessico esistente in Italia e dunque chissà quanti altri, al pari di me e di Umberto, combattevano senza speranza, senza capire, senza protestare, senza pretendere aiuti, rassegnati e colpevoli per quella loro rassegnazione che condannava i figli al semianalfabetismo, a ogni sorta di disturbo comportamentale...
... Soltanto in Italia avere un figlio dislessico è una tragedia senza qualità che si rappresenta davanti all'indifferenza della scuola, degli istituti scientifici, delle istituzioni pubbliche. 
... non sapevo a chi rivolgermi per guarirlo e aiutarlo, dal momento che negli anni della scolarizzazione di massa la scuola si dedicava soltanto a quei figli, a quei piccoli cittadini che .. distinguevano il tempo dallo spazio senza errori, confusioni e omissioni, che si orientavano nell'universo avvicinabile con la stessa facilità con la quale gli uccelli migratori volano seguendo la rotta dei loro viaggi stagionali.....
... Proprio così era già accaduto alle elementari. L'avevano più che promosso, spedito alla scuola media, affibbiato a un altro corpo insegnante perché si provasse a respingerlo, si assumesse la responsabilità di eliminarlo...."

Ugo Pirro Mio figlio non sa leggere, Biblioteca Universale Rizzoli, MILANO 1984 

Una persona quindi che si avvicina al film pensa di trovare riferimenti precisi a ciò che in realtà è la dislessia e alcuni punti del film sono anche molto toccanti, come il rapporto con il genitore che credendo che il figlio fosse malato lo tortura con gli esercizi più pazzeschi, provocando in lui traumi molto profondi. Ma poi, da persona che vive il dsa da anni sulla sua pelle come me e come tanti altri genitori, da persona che da anni si batte per far passare il messaggio giusto su cosa siano davvero i disturbi specifici di apprendimento si trova a vedere un film che fa passare il messaggio che grazie a un occhiale con una lente rossa e la scritta  rossa, quest'uomo riesce a leggere e qui mi immagino già gli insegnanti che hanno visto questo film chiedere alle mie figlie perchè non provano quegli occhiali miracolosi... e questo mi fa sorridere e indignare perchè ci sta che il film potrebbe essere anche un bel film, con una trama importante, che fa vedere il lato del trauma che i ragazzi possono subire da genitori che non capiscono, che vogliono "guarirli" da una malattia che malattia non è... ma che messaggio facciamo passare della dislessia? Che basta un paio di occhiali per guarire? Che basta ricordare di essere dislessici per poter ricominciare a camminare? Io ho provato a guardare con gli occhi di chi di dislessia non conosce nulla e mi sono detta... ah.... questa è la dislessia? No, non è questa la dislessia. E mi chiedo anche come sia possibile riuscire sempre a distorcere quella che è una realtà così importante quale quella delle persone dsa.

L'ultima frase della dottoressa è stata quella che davvero penso abbia rovinato tutto il film: Una frase che si presta a mille interpretazioni e che secondo me non ha senso, sapendo di cosa stiamo parlando, non sapendolo prende ancora significati diversi:

"Nel caso in questione soltanto quando il paziente ha deciso di guarire la sua antica dislessia, i traumi ad essa connessi hanno potuto essere curati..."

Chi conosce la dislessia SA... che dalla dislessia non si guarisce... è una caratteristica, come i capelli biondi o gli occhi azzurri, al massimo si impara a conviverci compensandola, come una persona che ha problemi di vista può ovviare alle problematiche correlate usando un paio di occhiali.

Naturalmente l'indignazione per una fiction del genere sarà vissuta solo da chi è in prima linea ogni giorno per combattere l'ignoranza che gira intorno ai disturbi specifici di apprendimento... un messaggio sbagliatissimo quello che è passato ed è un vero peccato... 

Invito tutti quelli che non l'hanno visto, a guardare un film che parla di dislessia seriamente e con cognizione di causa: STELLE SULLA TERRA.

Se vogliamo fare informazione, facciamo giusta informazione su temi così importanti che poi si ripercuotono su bambini e ragazzi già ampiamente martoriati nella vita di tutti i giorni...

Manuela

 
 
 

ANCHE QUANDO VI DICONO CHE NON CONCLUDERETE NIENTE NELLA VITA...

Post n°39 pubblicato il 25 Gennaio 2012 da Manuela.G1971
Foto di Manuela.G1971

Si chiama Lorenza De Palma e mi sono imbattuta casualmente nel suo blog... quando ho letto la sua presentazione ho provato una grande gioia.... un esempio di una persona che ha vinto la sua battaglia innanzitutto con la vita e in secondo luogo con la dislessia riuscendo a sfruttare i doni che la caratterizzano.

Lorenza scrive nella sua presentazione:

"Quando inizio ad andare a scuola, si scopre che sono dislessica.E’ la vita stessa ad orientarmi verso forme alternative di espressione della mia personalità, che non passino necessariamente dalla lettura e dalla scrittura."

Leggendo tutta la presentazione ci si rende conto che ci è riuscita alla grande e questo secondo me dev'essere un esempio per tutti quelli che si abbattono e pensano di non farcela a trovare la propria strada.

Un grande esempio di forza e volontà.

Definisce il suo massaggio: l'arte del tocco e questo video è molto esplicativo:

 

 

E ora buona lettura:

http://www.net-parade.it/cgi-bin/link.aspx?utente=depalmal

 
 
 

Piccolo vademecum per genitori alle prese con bambini e ragazzi con difficoltà scolastiche

Post n°37 pubblicato il 14 Dicembre 2011 da Manuela.G1971

Nell'intricato mondo dei dsa...per noi genitori è una manna dal cielo trovare documenti, consigli, strategie scritte in modo semplice e diretto...in rete ho trovato questo Vademecum della Dott.ssa Giovanna Giacomini che secondo me è molto chiaro e utile. Ci sono tanti aspetti del dsa che non si conoscono o si danno per scontati...soprattutto per quanto riguarda gli insegnanti.
Ho deciso di fare questo articolo anche per una questione prettamente egoistica...da brava dsa...mi perdo sempre tutto....così invece l'avrò sempre disponibile...:-)

Questo il link del vademecum:

 
 
 

CALENDARIO DISLESSICI.... FANTASTICI 2012

Post n°34 pubblicato il 12 Dicembre 2011 da Manuela.G1971

Anche quest'anno la nostra amica Elena ha superato se stessa nella creazione di un calendario che ci ricorda ogni giorno dell'anno quanto possano essere FANTASTICI i dislessici. Una bella idea appenderlo a scuola o nella cameretta dei nostri ragazzi per ricordare loro quanta strada possono fare

 http://www.box.com/s/qhru2xpe4gcnolzhnqjh

 
 
 

STEVE JOBS: UN GRANDE UOMO

Post n°33 pubblicato il 06 Ottobre 2011 da Manuela.G1971
Foto di Manuela.G1971

Penso che il modo migliore per ricordare questo grande uomo sia quello di condividere con voi quello che era il suo pensiero. Un grande uomo in tutti i sensi.

GRAZIE STEVE...il tuo insegnamento SIATE AFFAMATI, SIATE FOLLI... è e sarà sempre una filosofia di vita per tante persone.

 "Il mondo ha perso un visionario. E non ci può essere maggior tributo al successo di Steve che ricordare che la maggior parte del mondo ha saputo la notizia della sua scomparsa sui computer che lui stesso ha inventato".(Barack Obama)

"Oggi gli Stati Uniti perdono un genio come Edison e Einstein" (sindaco di New York, Michael Bloomberg)

"Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario."

"L'unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti, come capita per le faccende di cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l'avrai davanti. E, come le grandi storie d'amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non lo troverai. Non accontentarti. Sii affamato. Sii folle."

"Negli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è no per troppi giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato."

"Essere l'uomo più ricco al cimitero non mi interessa. Andare a letto la notte sapendo che abbiamo fatto qualcosa di meraviglioso, quello mi interessa."

"Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto l'orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - semplicemente svaniscono di fronte all'idea della morte, lasciando solo quello che c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è ragione per non seguire il vostro cuore."

"Osserva un artista, se è davvero in gamba, gli capita sempre prima o poi di arrivare al punto in cui potrebbe fare un unica cosa per il resto della vita, e per tutto il mondo esterno continuerebbe ad avere successo ma non avrebbe successo per se stesso. Quello è il momento in cui si vede davvero chi è, se si mette in gioco rischiando il fallimento, è ancora un artista."

 "La creatività è collegare le cose. Quando chiedi a persone creative come hanno fatto a fare qualcosa, si sentono quasi in colpa perchè non l'hanno realmente creato, hanno soltanto immaginato qualcosa. 

E dopo un pò è sembrato ovvio, questo perchè sono stati capaci di collegare le esperienze vissute e sintetizzarle in nuove cose."

 


 
 
 

James Middleton recita il passo della Bibbia a memoria perchè dislessico

Post n°32 pubblicato il 16 Maggio 2011 da Manuela.G1971
Foto di Manuela.G1971

Un'amica mi ha segnalato questa cosa che ho poi cercato di approfondire.

Il fratello minore di Kate Middleton sembra abbia dovuto imparare a memoria la lettura che ha pronunciato durante il matrimonio reale per evitare problemi dovuti alla sua dislessia.

James, che ha letto un estratto di Romani 12, sapeva che se avesse guardato verso il basso per leggere la Bibbia, la sua dislessia potrebbe aver causato un guazzabuglio di parole.

Direi che è stato molto molto bravo no?

 
 
 

SONO SPECIALE: SONO DISLESSICO

Post n°30 pubblicato il 02 Aprile 2011 da Manuela.G1971
Foto di Manuela.G1971

E' già da qualche giorno che penso a come discutere di un argomento che mi sta molto a cuore. Stamattina mi sono svegliata presto e forse è uno di quei momenti giusti, con il buio e la calma, per ragionare bene su ciò che voglio dire.

Come molti di voi sanno, grazie alle mie figlie sono sicuramente dsa anche io, anche se non ho fatto i test, non ne ho bisogno, vedo le lettere muoversi quando leggo, ho problemi di comprensione del testo, problemi con la matematica, problemi nell'esprimere il mio pensiero perchè non trovo mai le parole giuste al momento giusto....e la lista sarebbe lunga...

Questo per far capire che parlo dal punto di vista di un dsa, il mio punto di vista, che può essere non condiviso, ma che spero, spiegandolo possa magari diventare spunto per altre persone.

Spesso le persone criticano il mio modo positivo di parlare e di vedere il dsa, il fatto che io definisca speciali i dsa, da qualche problema ad alcune persone.

Certo, uno quando nasce sicuramente spera di non avere problemi nella vita, spera di nascere bello, alto, magro, intelligente, simpatico...purtroppo nella vita non va mai così...

Ciò che la vita da in un senso, lo toglie nell'altro...dopotutto un mondo di perfetti sarebbe noioso non credete?

In questi anni di lotte continue per far riconoscere il dsa di mia figlia ho dovuto combattere con l'ignoranza, con la cattiveria, con la mancanza di sensibilità che nel tempo hanno distrutto l'autostima di mia figlia e in passato la mia, perchè mi sono sempre sentita stupida, incapace...sempre più lenta degli altri, sempre un passo dietro agli altri.

Questo è il motivo che mi ha spinto, una volta cominciato a capire bene di cosa si trattava, e nel momento in cui ho capito che non sono stupida... a puntare sul bello della dislessia e in generale di tutti i disturbi specifici di apprendimento...i dislessici famosi, le potenzialità, le caratteristiche positive...quelle che io sto riscoprendo in me, giorno dopo giorno e che sono quelle che mi stanno dando forza e sostegno....a un'età in cui mai pensavo sarei più riuscita a cambiare...

Le problematiche ci sono e rimangono, ma perchè non far vedere ai nostri ragazzi, che sono quelli che attualmente lottano per far cadere quel muro di ignoranza, tutti i giorni a scuola, con i compagni, con gli amici e che ci devono sbattere la testa ogni santo giorno della loro vita...un po' di bello...

La bellezza di possedere una caratteristica particolare, certo è solo una caratteristica, ma che usata bene può far davvero diventare speciali...perchè la creatività, la sensibilità, il senso di giustizia, l'altruismo dei dsa non è cosa facile da trovare al mondo...una caratteristica come l'essere troppo basso, troppo alto, con dei kili in più, troppo magro, con i capelli lisci o ricci...che uno può scegliere di tenersi addosso come un grande peso oppure può decidere di renderla il suo punto di forza.

Fino ad ora da quando mi occupo di questo argomento ho avuto il grandissimo piacere di leggere tanti ragazzi e genitori che dopo aver visto i miei video o aver parlato con me delle loro problematiche, si sentono meglio, più leggeri, che cominciano a guardare tutto da un punto di vista diverso.

Sono fiera e felice che questo mio punto di vista, forse un po' utopistico, forse un po' da sognatore, possa spronare tanti ragazzi e genitori a vedere i dsa come un punto di forza, piuttosto che come un problema.

L'abbiamo sperimentato sulla nostra pelle...i problemi ci sono...giornalmente...e non sono passeggiate...proprio per questo, credo che sia importante puntare sui lati positivi del dsa...e se non lo facciamo noi, qui, con i mezzi che internet ci da...chi lo farebbe mai nella vita reale?

Manuela

 
 
 
 
 

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