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MARTINA, ANCHE IL PDL HA LA SUA LUXURIA

Post n°633 pubblicato il 13 Marzo 2009 da diversity84

An candida una transgender alle provinciali di Salerno. La prima dichiarazione: "No ai gay pride, sono una baracconata!"

Martina Castellana fa la dermatologa, all'anagrafe è Michele

di RAFFAELLO MASCI

ROMA - Martina Castellana è una bella signora bionda che fa la dermatologa a Salerno ed è candidata alle prossime elezioni provinciali. Tutto questo non sarebbe una notizia se la dottoressa non fosse transgender (all’anagrafe è ancora Michele). Non solo: a candidarla è il centrodestra (in quota An) con l’aggiunta che il suo nome figura nella lista civica del candidato presidente, Edmondo Cirielli, deputato, avvocato e ufficiale del carabinieri. Martina è una «mia pupilla - dice Cirielli - ed è un illustre e stimato medico. Per questo l’ho scelta. La sua vita personale mi è nota come è nota a tutti, ma non c’entra nulla con la decisione di metterla in lista». Insomma, tutto è normale, o così deve apparire. Tuttavia la scelta di Martina Castellana di scendere in campo con il centrodestra - tacciato di essere omofobo, familista, baciapile e succube del Vaticano - un qualche scalpore l’ha fatto, e non solo a Salerno, dato che ieri, nello studio della dottoressa in via Francesco Manzo - pieno centro cittadino - c’era una fila non solo di cronisti italiani, ma anche di corrispondenti stranieri. Lei, l’interessata, è stata gentile con tutti e con tutti ha parlato, nel suo italiano forbito che non tradisce accento.



Il suo compagno si è improvvisato segretario e portavoce e ha cercato di mettere ordine tra la fila dei giornalisti e quella, assai cospicua, dei pazienti. «Vengo da una famiglia da sempre di destra - racconta la dottoressa, che è anche primario alla Asl - mio zio è stato il fondatore della prima sezione del Msi a Salerno e io sono cresciuta tra uomini e donne vicine a questo schieramento». Verrebbe da dire che è stata una persona sfortunata a dover vivere in coerenza con il proprio genere sessuale e in quel contesto politico, ma lei frena subito queste illazioni: «Ho dovuto fare le mie battaglie personali - racconta - in famiglia e nella società. E ho dovuto anche fare fronte a pregiudizi e insulti, ma che sono venuti indifferentemente da destra come da sinistra». Ieri sera, via agenzie di stampa, Vladimir Luxuria ha fatto tanti auguri a Martina, «sperando - ha detto - che possa riuscire a convincere il suo ministro di riferimento, Mara Carfagna (anche lei di centrodestra, anche lei di Salerno - ndr) che esistiamo anche noi». Martina ha ringraziato Vladimir e ha detto di apprezzarne «la personalità e l’impegno profuso».



Ma Edmondo Cirielli ci tiene a fare un distinguo: «La sinistra ha candidato la signora Luxuria in quanto transgender, ha preso la sua vita, cioè, e ne ha fatto una bandiera. Io no. Io ho scelto la dottoressa Castellana per le sue qualità di persona e di professionista. Dopo di che rispetto la sua vita che, tuttavia, è e resta una sfera privata. E se ci dovessero essere episodi di violenza anche solo verbale o di discriminazione su base sessuale, non sarà necessario che intervenga Martina: sarò io stesso, come istituzione, a espormi e a provvedere». La linea, dunque, è quella del «superare le differenze di genere e di orientamento, per garantire libertà a tutti - dice la dottoressa - e con la collaborazione di tutti». Per cui vicinanza, certamente, con Luxuria, ma anche «grande stima per Nichi Vendola». Poca simpatia, invece, per il Gay Pride (che si è tenuto a Salerno proprio lo scorso anno). Resta aperto solo un piccolo problema diplomatico: se la dottoressa dovesse incontrare in una riunione del Pdl l’europarlamentare Elisabetta Gardini, che cacciò dal bagno delle donne l’onorevole Luxuria, come verrà risolta la «questione pipì»?

---

Il Corriere del Mezzogiorno

Martina, transgender di destra: no al Gay Pride, è una baracconata

Il medico salernitano candidato alle provinciali



Ammira Vendola e la ministra Carfagna, ma si sente lontana da Luxuria. È Martina Castellana, la prima trangender di An

SALERNO — «Guardi che io con Luxuria non c'azzecco proprio niente. Possibile che tutti voi giornalisti la prima cosa che mi chiedete è un giudizio su Luxuria? E basta!» Il giorno dopo in cui ha firmato la candidatura alle provinciali di Salerno nella lista di An, a sostegno del candidato presidente Edmondo Cirielli, Martina (all'anagrafe e sulla carta d'identità Michele) Castellana, bionda dermatologa transgender dell'Asl Sa 2, nota e stimata negli ambienti-bene di Salerno, è letteralmente inseguita dai giornali e dalle tv di tutt'Italia. Il telefono squilla in continuazione, la chiama persino un ragazzo di Foggia affetto da «disforia di genere» che vuole complimentarsi con lei per la discesa in campo. Anche il suo barboncino, Coco, si accorge che è una giornata speciale, dominata da un gran trambusto e da una minore dose di coccole.

Martina, ma come le è saltato in mente di candidarsi in An?

«È stato Cirielli a volermi nella lista, mi ha scelto per i miei meriti, per quella che sono, una professionista impegnata. Per lui non è stato principale il problema sessuale. Quando mi hanno chiamata è stato bellissimo, come quando dicono a una donna che è incinta e lei non se l'aspetta ».

Una bella inversione di marcia, fino ad oggi non ricordiamo da destra molte battaglie civili a favore dei gay.

«In questi anni molti gay si sono dovuti giocoforza identificare con la sinistra perché sembrava che fosse l'unica a promettere tutela e riconoscimento. Dall'altra parte si temevano le porte sbattute in faccia. Io invece voglio dimostrare il contrario, da oggi c'è una vera libertà di scelta per tutti».

È consapevole di rompere un tabù storico?

«Sono contenta che questo tabù si rompa al sud, a Salerno. Non mi aspettavo quella telefonata proprio da An ma per questo è ancora più bello che se fosse arrivata da sinistra».

Ma lei è di destra o di sinistra?

«Provengo da una famiglia di destra, mio cugino tuttora milita in An. Io sono stato quella che ha sempre remato contro, appartengo al post-'68, la sinistra ha rubato tutti i miei sogni di adolescente. Ma ho anche tanti amici di sinistra che si sono complimentati per la mia scelta. In linea di principio non credo che la comprensione del dolore possa avere un colore».

Chi è stato il suo tramite con Cirielli?

«Guardi che io non ho mai avuto bisogno di tramiti, né dal punto di vista affettivo né sociale».

Ora però cambia tutto: ha messo nel conto la botta di popolarità?

«No, io non faccio la soubrette. Faccio il medico».

A proposito, cos'ha contro Luxuria?

«Ancora? È una persona che ha perorato dei diritti alla sua maniera, io lo farò in un altro modo, dal mio punto di vista».

Come?

«Ho intenzione di aprire uno sportello di ascolto. E di lavorare bene per la sanità pubblica».

Ma c'è un modello politico cui s'ispira?

«Il modello di Martina è Martina. E basta».

Proprio nessuno?

«Trovo che sia una persona splendida Nichi Vendola, dotato di una grossa onestà intellettuale ».

E la ministra Carfagna?

«Altra persona splendida, ha sempre ascoltato tutti, la stimo per l'onestà intellettuale e la solerzia. La conoscerò domani alla presentazione ufficiale della lista di An».

Lei è contro il Gay Pride. Perché?

«Sono contro gli eccessi. Est modus in rebus. Il Gay Pride è una baracconata, che riduce l'immagine dell'omosessuale quasi a macchietta. Ci sono altri modi per chiedere attenzione e diritti».

Favorevole ai matrimoni tra gay?

«Io sono cattolica e credo che il matrimonio sia una promessa profonda di fedeltà fatta davanti a Dio. È questa la cosa che più conta oggi e che è più difficile da raggiungere, indipendentemente dal fatto che il matrimonio sia eterosessuale o omosessuale».

Ha messo nel conto le critiche che la travolgeranno?

«So che la sinistra sonnacchiosa mi attaccherà ma, come diceva Gibran, un contraddittorio è la via più breve tra l'incontro di due anime».

Lei è single?

«Ho un compagno da cinque anni, che lavora al porto dove per la crisi si comincia a parlare di cassa integrazione. Sono stata dodici anni con un uomo che è morto in un incidente stradale. Aveva due figli che gli ho cresciuto io, ancora oggi mi chiamano mamma ».

Gabriele Bojano

ASCOLTA l'intervista di Martina Castellana su

corrieredelmezzogiorno.it

I gay e il tabù

Molti gay si sono dovuti giocoforza identificare con la sinistra, ora con la mia candidatura si rompe un tabù

Il compagno e i figli

Per dodici anni sono stata con un uomo che è morto in un incidente. I suoi figli mi chiamano ancora mamma Affetti Martina Castellana con l'inseparabile barboncino Coco

L'ex deputata del Prc

Luxuria contenta: ma spero non sia un gesto di facciata





NAPOLI — «Dovrebbero mordersi la lingua tutti coloro i quali hanno gridato allo scandalo, soprattutto tra gli scranni della destra, quando Rifondazione comunista ha candidato una transessuale. Io ricordo che durante la campagna elettorale del 2006, Silvio Berlusconi concludeva i suoi comizi dicendo ‘ma voi volete Luxuria in Parlamento?'». Vladimir Luxuria è contenta della candidatura della trans Martina Castellana alle provinciali di Salerno, una città che «non ha dato i natali solo a Mara Carfagna, ma anche a una nuova promessa ».

È contenta, certo, ma con qualche riserva, perché se le cose restano così quella della Castellana è solo «una candidatura di facciata». «Il mio timore riguarda solo la possibilità che questo sia un gesto dal valore unicamente simbolico ». Luxuria ipotizza cioè che il Pdl abbia candidato una trans con lo scopo di accattivarsi le simpatie di una certa fascia elettorale — tutt'altro che irrilevante — e nulla più. «Mi auguro che a una candidatura poi segua anche un contenuto, perché fino a quando la destra, e fino a quando il Pdl non fa qualcosa per dire ‘noi ci ricordiamo anche di voi trans e gay', allora per me rimane semplicemente una candidatura di facciata. Io sono stata due anni in parlamento, e ricordo bene tutto l'ostruzionismo della destra ogni volta che abbiamo tentato di avere una minima legge che riconoscesse la nostra capacità affettiva, o che ci tutelasse dalle violenze. Anche il tentativo di fare una legge contro l'omofobia ebbe il forte ostruzionismo di Forza Italia, Alleanza Nazionale e quant'altro». Qualcuno, però, potrebbe azzardare un'ipotesi: non è che anche il centro-sinistra a suo tempo fece un'operazione di facciata? «Io sono stata molto sostenuta dal mio partito e dalla mia area politica, poi ho scoperto che mentre Barack Obama, una volta candidato, mantiene le sue promesse, noi abbiamo avuto il veto da parte di alcuni settori integralisti-cattolici e dell'Udeur, che non mi ha consentito di realizzare il sogno con cui ero entrata in parlamento». Un augurio a Martina Castellana? «Spero riesca a convincere la Carfagna che esistiamo anche noi».

Stefano Piedimonte Vladimir Luxuria

di la Stampa

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transgenere
transgenere il 17/03/09 alle 10:19 via WEB
Quando si punta al 51% di preferenze sai com'è... certe dichiarazioni vanno nel dimenticatoio. Far capire qualcosa alla Carfagna? Mmmm, difficile ma sicuramente più facile che ci riesca una del suo stesso schieramento anche se non c'è peggior sordo di chiè sordo veramente ;-)
 
transgenere
transgenere il 17/03/09 alle 10:22 via WEB
Quando si punta al 51% di preferenze sai com'è... certe dichiarazioni vanno nel dimenticatoio. Far capire qualcosa alla Carfagna? Mmmm, difficile ma sicuramente più facile che ci riesca una del suo stesso schieramento anche se non c'è peggior sordo di chi è sordo veramente ;-)
 
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Rosario Capaldo - Cieli sporchi

Franco Grillini - Ecce Omo

Oliviero Toscani; Jack Lang. Gay Pride: history.

Massimo Consoli; Maria Cristina Gramolini. Independence gay: alle origini del Gay pride.

Ginevra Brandi; Donne.

Julie Anne Peters; Tra mamma e Jo.

Rosanna Fiocchetto, L'amante celeste - La distruzione scientifica della lesbica.

Cesar Tripp, La questione omosessuale.

Stefano Bolognini, Breve storia del matrimonio gay.

Daniela Danna, Matrimonio africano.

Daniela Danna, Matrimonio omosessuale.

Giovanni Dall'Orto, Manuale per coppie diverse.

Giovanni Paolo II, Le unioni omosessuali non sono una realtà coniugale, in "La Famiglia".

Alicata, Cristiana "Quattro", Edizioni il Dito e La Luna, Milano 2006. Romanzo, storia di una famiglia omogenitoriale raccontata da uno dei figli.

Bonaccorso, Monica, Mamme e papà omosessuali, Editori Riuniti.

Bottino, Margherita e Daniela Danna, La gaia famiglia. Che cos'è l'omogenitorialità, Asterios.

Danna, Daniela, Io ho una bella figlia. Le madri lesbiche raccontano, Zoe, Forlì 1998.

 

 

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