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omosessuali sono gli stessi che spesso perseguitano gli appartenenti ad
altre religioni, compresi i cristiani
di Raffaele Garofalo *
Il «fine» di vietare ogni forma
legittimata di convivenza omosessuale spinge la Chiesa cattolica, che
si fa paladina della difesa della vita fin nell’embrione, ad accettare
che in 91 Stati l’omosessualità continui ad essere considerata un reato
e in nove di essi addirittura sia punita con la pena di morte. La
recente presa di posizione dell’osservatore vaticano all’Onu contro la
depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo, proposta da Sarkozy a
nome dell’Unione Europea, finisce per risultare, in concreto, una
esplicita complicità con i Paesi in cui gli omosessuali sono oggetto di
discriminazioni, persecuzioni e violenze. Le motivazioni addotte da
monsignor Celestino Migliore sono un esempio lampante di sofisma
gesuitico: «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da
un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali
di attuazione e controllo dei diritti umani, di aggiungere nuove
categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se
adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni» e
aggiunge «gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello
stesso sesso come matrimonio, verranno messi alla gogna e fatti oggetto
di pressioni»(!). Nel timore che alcuni Stati possano riconoscere agli
omosessuali il diritto al matrimonio, il monsignore in sostanza afferma
che è preferibile tollerare che quei Paesi continuino a farli oggetto
di discriminazione fino a mandarli a morte. Una argomentazione che
sembra tratta da Il Principe di Machiavelli più che dal Vangelo di
Cristo.
Certe prese di posizione della Chiesa riaffermano la
gravità di una manipolazione mentale che mira a colpire l’individuo in
profondità, inculcando il senso di colpa fin dalla nascita: «Nel
peccato mi ha concepito mia madre». Una concezione poco cristiana
dell’esistenza e gli omosessuali ne sono vittime due volte. Nella
vicenda non è in discussione il diritto della Chiesa di dichiarare
immorale, dal suo punto di vista, un comportamento omosessuale: la
proposta della Francia riguarda il tragico fatto di persone oggetto di
persecuzione perché la loro diversità è considerata un reato. Se il
peccato è una categoria morale che appartiene ad una libera scelta di
fede, il reato è un concetto giuridico cui la società civile assoggetta
i cittadini ed è regolato da legislazioni che giungono a comminare ai
trasgressori sanzioni molto severe. Questo è il merito della questione
che dovrebbe prendere a cuore soprattutto una Chiesa che si vuole
garante della salvaguardia della vita umana.
L’iniziativa della
Francia mira a far rispettare la Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo e la Convenzione Europea sulle libertà fondamentali: essa non
si propone di legiferare in merito alla vita di relazione degli
omosessuali. La posizione di monsignbor Migliore è oltretutto
contraddittoria poiché, dopo aver ricordato che il Catechismo condanna
ogni discriminazione, il religioso si oppone poi con fermezza ad una
iniziativa finalizzata a porre fine ad essa. Gli Stati che condannano a
morte gli omosessuali sono gli stessi che spesso perseguitano gli
appartenenti ad altre religioni, compresi i cristiani.
* Prete
di
Il Centro
(fonte gaynews.it)
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