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IL CORO GAY NON MOLLA: «A SETTEMBRE RIPRENDIAMO LE PROVE IN CHIESA»

Post n°697 pubblicato il 30 Luglio 2009 da diversity84
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«Vogliamo incontrare Vecchi»

 

Si sono dati appuntamento a settembre per riprendere le prove. Ma i 25 componenti del coro sinfonico gay «Komos» non sanno se le porte della Chiesa di San Bartolomeo della Beverara, che ha ospitato le prove fino a qualche giorno fa, saranno ancora aperte per loro. Il parroco, don Nildo Pirani, aveva accordato «serenamente» al direttore del coro Paolo Montanari il permesso di provare nella sala parrocchiale.

Ma monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliare di Bologna, ha chiarito: «La mia posizione è serena, ma resta il fatto che Don Nildo avrebbe dovuto chiedere prima al vescovo». «Non capisco perché — risponde Montanari —.

Non credo che gli altri cori e associazioni che utilizzano la sala parrochiale abbiano chiesto il parere del vescovo». Dal canto suo il parroco, da ieri ufficialmente fuori Bologna, prima che si alzasse questo polverone aveva dichiarato: «Se cantano che male fanno? La sala viene concessa a tutti, sarebbe una preclusione ideologica negarla a loro». Intanto Paolo Montanari è a Piacenza a studiare canto gregoriano e si augura di «non dover cercare un’altra sala prove. Non vorrei aver causato problemi al parroco, appena tornerò gli parlerò. Mi dispiace non poter incontrare di persona monsignor Vecchi, ma la possibilità che ci ha offerto don Nildo fa onore alla Chiesa. Non siamo nemici». Nel repertorio di Komos ci sono Mendelssohn e Wagner, ma anche l’icona gay Freddy Mercury e il compositore americano Ned Rorem, compagno di Leonard Bernstein. Da settembre studieranno le Messe del musicista e monaco bolognese Adriano Banchieri, e il direttore sogna di portare il suo coro nella Chiesa di San Michele in Bosco, dove è conservato l’organo cinquecentesco su cui suonava Banchieri.

Andreina Baccaro

 
 
 

ALBANIA. IL GOVERNO VUOLE LEGALIZZARE IL MATRIMONIO GAY

Post n°696 pubblicato il 30 Luglio 2009 da diversity84
Foto di diversity84

Primo ministro ha presentato proposta di legge. Grillini: "Italia al palo"

 

Tirana (Adnkronos/Dpa) - Il governo albanese sta pensando alla legalizzazione dei matrimoni tra omosessuali , secondo quanto riferito dal gabinetto del primo ministra Sali Berisha.

Intervenendo in parlamento, Berisha ha definito "inaccettabile" la discriminazione dei gay, spiegando che con l'adozione di una legge in materia l'Albania si avvicinerebbe all'Europa.

Fino al 1995 nell'ex paese comunista l'omosessualita' era considerata un reato punibile con una condanna a 10 anni di carcere.

La nuova legge provochera' probabilmente un ampio dibattito nel paese a maggioranza musulmana. I media locali riferiscono che quando Berisha ha presentato la proposta di legge in aula alcuni deputati si sono fatti una risata.

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Grillini (Gaynet). Matrimoni gay in Albania ma non in Italia. La destra chiede di cancellare le discriminazioni ai gay

Con un intervento che non possiamo che definire stupefacente il primo ministro albanese Sali Berisha, secondo quanto affermano alcune fonti di agenzia, ha proposto di varare una legge che riconosca i matrimoni tra persone dello stesso sesso.



La notizia è tanto più incredibili se si considera che Sali Berisha è esponente della destra albanese e amico del premier italiano Berlusconi.



Non sappiamo quale sarà l'esito della proposta che, nell'intenzione del proponente, intende avvicinare l'Albania al resto dell'Europa attraverso la lotta a discriminazioni definite “inaccettabili”.

Con ogni probabilità la proposta rappresenta un chiaro messaggio ai 27 Paesi europei al fine di ottenere l'agognato ingresso nella comunità europea dimostrando che con l'allargamento dei diritti civili in Albania il suo paese ha definitivamente sepolto la dittatura comunista.

Il paradosso di questa vicenda sarebbe che l'Albania approva una legislazione radicale sui diritti degli omosessuali mentre l'Italia rimane quasi l'unico paese europeo a non riconoscere agli omosessuali alcun diritto. L'Albania meglio dell'Italia?

Franco Grillini

Presidente Gaynet Associazione giornalisti gay

Direttore Gaynews.it

 
 
 

CAOS SULLA GAY STREET, ECCO LE FIORIERE

Post n°695 pubblicato il 15 Luglio 2009 da diversity84
 
Foto di diversity84

Stop a sosta selvaggia. Le associazioni: «Basta insulti, vogliamo le scuse»

 

 

di FABRIZIO PERONACI

Sosta selvaggia nei dintorni della Gay street, il Comune corre ai ripari: il presidente della commissione Cultura in Campidoglio, Federico Mollicone, annuncia che «entro 15 giorni» saranno poste delle fioriere nel tratto iniziale di via Labicana, sopra al Ludus Magnus. Ma è polemica soprattutto sulle ingiurie lanciate alla comunità omosessuale («orda di checche») da un blog dell’Esquilino inventato da un ex candidato della Lista civica per Rutelli. «Dichiarazioni straordinariamente offensive», dice l’Arcigay, che pretende «le scuse».



Movida al Colosseo con contorno di schiamazzi, smog alle stelle e sosta selvaggia sui marciapiedi di via Labicana: il Comune interviene e promette, in tempi brevi, «un’area di rispetto ». All’indomani del servizio del Corriere sulla denuncia (dai toni fortemente omofobici) contro la Gay street da parte di un blog dell’Esquilino, il Campidoglio corre ai ripari.

É stato il presidente della commissione Cultura, Federico Mollicone, a muoversi per primo: «Ho contattato l’assessorato all’Ambiente e il delegato al Centro storico - annuncia - per creare un’area di rispetto attorno alla zona archeologica del Ludus Magnus. La prossima settimana riunirò la commissione e se, come credo, la soprintendenza non porrà veti, entro 15 giorni saranno collocati dei 'dissuasori della sosta', quasi certamente grandi fioriere, a cominciare dai marciapiedi del tratto iniziale di via Labicana » .

Un primo obiettivo, seppure parziale, pare dunque raggiunto. Lo stop all’invasione di auto di fronte al Colosseo, determinata dalla gran folla che, specie nei weekend, si riversa nei locali della Gay street di via San Giovanni in Laterano, è richiesto a gran voce da molti residenti del Celio. «Il nostro rione, dove non esiste la Ztl, è letteralmente sotto assedio - enumera Claudio Della Seta, giornalista del Tg5 abitante in zona - : il festival jazz di Villa Celimontana, i comici della rassegna 'All’ombra del Colosseo', la Festa dell’Unità a Caracalla e l’infinità di locali, enoteche e pub attirano un caos assoluto, indegno di un paese civile. Ben vengano le feste, ma che la gente almeno prenda il metrò!».

Oltre che sulle misure antimovida, comunque, la polemica si è infiammata sui toni usati dal blog «Degrado Esquilino » per denunciare la presunta maleducazione della «frociaglia starnazzante» (definita in altre parti del testo «orda di checche» o «casta gay») che frequenta abitualmente la zona. Il fatto che l’animatore del blog, Massimiliano Tonelli, 30 anni, sia anche un ex candidato della Lista civica per Rutelli (primo dei non eletti nel I Municipio) ha acceso ulteriormente le polveri. Da sinistra a destra.

«Le dichiarazioni sulla Gay street sono gravissime e straordinariamente offensive - ha commentato Fabrizio Marrazzo, presidente dell’Arcigay Roma - . Confondere la presenza della nostra comunità in via San Giovanni in Laterano con il problema della viabilità è solo un goffo tentativo di mascherare sentimenti di odio e di omofobia violentissimi. Ci attendiamo delle scuse».

Anche Daniele Priori, rappresentante di GayLib (gay liberali di centrodestra), sollecita una pubblica ammenda: ma all’ex sindaco. «Rutelli chieda scusa ai gay per la violenza verbale e gratuita dei suoi sostenitori dell’Esquilino, che da un lato rimestano nei torbidi sentimenti omofobici di quello che certa sinistra considera ancora il popolino e dall’altro sono pronti a stracciarsi ipocritamente le vesti dopo la prossima aggressione fisica, evenienza sempre all’ordine del giorno nella capitale degli omicidi gay».

Prendono le distanze anche Mollicone («Toni profondamente sbagliati: la discriminante sessuale non ha nulla a che fare con le auto in divieto di sosta ») nonché Fabrizio Sequi e Marco Veloccia, consiglieri Pdl nel I Municipio («Il caldo comincia a farsi sentire forte - ironizzano riferendosi alle frasi del blog - ma il problema è reale: i cittadini hanno il sacrosanto diritto di protestare e per questo lanciamo un appello al sottosegretario Giro affinché vengano stanziati fondi per il recupero dell’area»). Ma il Tonelli- Savonarola non demorde. E, mentre sul suo blog molti lo attaccano («Razzista», «Mi vergogno di averti votato»), lui replica asciutto: «Se la mia innocua provocazione potrà servire a mettere in sicurezza una piccola area di centro storico, il gioco sarà valso la candela».



In rete I «post» a Tonelli: «Ingiurie da bullo di periferia», «che maschio!»



«Ma le auto le riconosci dalle paillettes?»



Il primo «post» indirizzato a Massimiliano Tonelli, l’autore dell’attacco all’«orda di gay» accusata di rendere invivibile l’area del Colosseo, è entrato nel blog «Degrado Esquilino» ieri mattina presto. «Hai osato toccare questa piccola ma potente lobby, ora sei irrimediabilmente bollato...». Era un messaggio a favore, di sostegno alla crociata «contro la frociaglia starnazzante». Ma uno dei pochi. «Che bisogno c’è di insultare gli omosessuali con ingiurie da bullo di periferia?», scrive un blogger a metà mattinata. «Caro Tonelli, la tua supponenza è magistrale - incalza 'Anonimo' - Le macchine in divieto di sosta saranno tutte di gay e lesbiche? Come le hai riconosciute? C’è la striscia di piume e paillettes che porta direttamente ai locali di fronte?». Poco dopo un altro, pentito: «Mi vergogno di averti votato». E ancora: «Toni incredibili, offese gratuite, schiocchi stereotipi». Fino all’ultimo «post», sul filo dello sberleffo: ««Che maschio! Che testosterone!». Per fortuna - aggiunge ironico 'Altro' - qualcuno ha detto «pane al pane e piume alle piume».

di Il Corriere della Sera - Roma

 
 
 

MILANO. CHIUSO DALLA POLIZIA LOCALE ARCIGAY

Post n°694 pubblicato il 15 Luglio 2009 da diversity84
 
Foto di diversity84

Sigilli all'Illumined. Secondo il Gip non sarebbe un circolo privato. Il locale da anni subisce continui controlli delle forze di polizia

 

 

Il 9 luglio 2009 della Questura di Milano, su mandato del il Pm Pietro Basilone, ha messo sotto sequestro preventivo, sigilli compresi, i locali del Club Illumined, uno tra i sex club gay più frequentati della metropoli.

In un atto di 8 pagine il Gip Giuseppe Vanore ha rivolto tre accuse ai gestori: esercitare un’attività aperta al pubblico senza autorizzazioni e controlli preventivi, atti osceni in luogo pubblico e vendita ed esposizione di oggetti osceni.

Peccato che Illumined sia un club privato (in possesso di regolare licenza comunale per lo spaccio di bevande), affiliato ad Arcigay, e che l'ingresso al club (vietato ai minorenni e ai non tesserati) fosse consentito solo ai soci di Arcigay previa presentazione di Tessera Arci Uno e documento d'identità all'ingresso (come è chiaramente specificato, tra i requisiti di ammissione a Illumined, sul Club Illumined di Gayromeo.com).

Le modalità di tesseramento e controllo adottate da Illumined erano perciò quelle di migliaia di circoli esistenti sul territorio nazionale indipendentemente dall’associazione a cui essi sono legati Arci, Acli, Fenalc...

Nel caso specifico sembrerebbe contestata la “circolarità” delle tessere di Arcigay.

Proviamo a semplificare: se mi associo ad Arcigay in un locale di Torino o in un locale di Roma, o in circolo provinciale o in un locale di Milano che non sia Illumined, secondo il Gip, non sono socio di Illumined, che è un locale affiliato ad Arcigay.

Illumined facendo entrare quel socio Arcigay risulta così, agli atti, un “locale di fatto aperto al pubblico all’interno del quale si tenevano trattenimenti e ritrovi senza aver osservato le prescrizioni dell’autorità di P.S…”.

Insomma quello che per tre anni è stato un locale privato è diventato, negli atti, pubblico.

La questione è grave perché, da una parte, mette in discussione l'impalcatura di decine di associazioni che affiliano migliaia di circoli ricreativi o politici, dall'altra entra a gamba tesa nello spazio di libertà di individui maggiorenni e consenzienti che si trovano in un circolo privato nel quale si sono tesserati o che fa parte di un circuito di circoli ricreativi al quale sono comunque tesserati.

I gestori sono esasperati.

Da ormai tre anni e mezzo, in quella che sembra una persecuzione, si susseguono interventi da parte di Questura, Carabinieri, Polizia Locale, Polizia Annonaria, Asl, Ufficio Settore Ambiente del Comune di Milano, Ufficio Edilizia, Ispettorato del Lavoro, NAS, i controlli, ad oggi, sono stati almeno cinquanta.

L’ultimo blitz con 40 persone guidate dalla Questura di Milano, coadiuvati da Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Asl, Polizia Annonaria e SIAE.

La Polizia Annonaria verbalizzava che il Club Illumined stava somministrando bevande a soci Arcigay non direttamente iscritti a Club Illumined (benché la legge consenta la somministrazione anche agli associati all’ente di appartenenza).

La Guardia di Finanza contestava il fatto che il tesseramento effettuato da Club Illumined non è regolare in quanto viene definito “alla porta”, cioè il pagamento della quota associativa sarebbe un pretesto per raggirare la legge in materia di autorizzazioni, sicurezza e fiscalità, benché la procedura sia utilizzata in tutti i circoli privati.

Ma c'è altro, tutto sembrerebbe avere un mandante: due inquilini di un appartamento sito sopra il locale.

Da parte dei due si sono susseguite decine e decine di esposti e denunce nei confronti di Illumined, fatte a sia alla Pubblica Amministrazione che alle Forze dell’Ordine che hanno dato origine ad altrettanti controlli. Controlli che hanno trovato il locale sempre in regola.

Sono arrivati persino a tirare in ballo il Ministero della Sanità con accuse ed illazioni poi dimostratesi false.

Sono diversi i testimoni che possono asserire di aver udito i due esternare considerazioni di natura discriminatoria nei confronti degli avventori del Club e dei suoi gestori.

Ironia della sorte (o forse no) sia il GIP che il PM che seguono la vicenda sono entrambi andati in ferie, esattamente dopo aver notificato l'atto di sequestro al locale, rendendo più difficoltosa una richiesta di dissequestro da parte dei legali del Club.

di La redazione

 

 
 
 

GRAZIE PER LA DICHIARAZIONE LASCIATA

Post n°693 pubblicato il 13 Luglio 2009 da diversity84
Foto di diversity84

Maria Luisa il 12/07/09 alle 20:04 via WEB


Salve! Sono Maria Luis Mazzarella! Bhè tuto qullo he scrivono giornli e tuto ciò ke a volte i sente e si vede in tv nn è sepre vero! ..e la sottoscritt, in uao vitima dell'aggresione, pensai saperlo! lA testa, nonostantei caci, i ugni e i chiafi, funiona ancora! La verità?...bhè quella la sappiamo bene io, genaro e i raazzi che ci hanno aggredti...è troppo facil giudicare è troppo bello parlare! Iraazzi in uetion non s sono afatto presetati da sli dai caabinier...anzisno tati invitati da questutlimi apresentarsi in carm...e lì hanno confessao le loro colpe! L sottoscritta non ha prima di tutto detto ele bugiue xkè di omfobia si è trattato!tutta la serata quei ragazz hanno puntato varie cmitivedi trans, lesbiche e gay presenti nellapiazza!inoltre, mria uisa hì+ etto una parolaccia..."stronzo, fatti avanti"...ma solo doo che il suo amio ha ricevuto uno schiafo ed io n ho ricevuti di cui l ultimo mi h fato salte gli okkiali bhè se queti ragazzi dicono k li ho prei a "malepare" è vero, ho etto tronzo!...ma nn sono ndta oltre...xkè dopo c sno stati pugni e poi la caduta terra dve i hnno dato il melio di loro! a tutti color che x sta, ridendo medicono: "pesala medagliad'oro?"...bhè rispondo: "La medaglia nn pesa affato è solo un simbolo...ma a m.lusa ki ladaà la parte originae del orbta dell occhio che ora è sostituita da una membrana artificial? a aria Luisa ch ogni mattina selava la facia e vede una cicatic nn voluta...a marialui che continuaa ricever minacce ci la progge? a mri luisa ce rivuole lasua vita normae...fare la spesa..uscire con gli amici e lellecose ella vita ritorneranno?io spero di si! ma ricordate pima di parlare o ironizzare o sempliemnte dirmi: la prossima volta ftti i fatti tuoi!...bhè passatevi la mano xlacoscieza...pensae e se al posto di quel ragazzo ci fossi sata /o io arei voluto un pinco pallino ad autrmi? Gesù diceva: am il prossimo come te stesso!...tante xsone ricrderemo falcone eborsellino,vittoio bachelet, e tanti nomi illustri hno dato a tant...hanno donto la loo vit x il bene comune...e noi come ripaghiamo tuto iò?..con l indifferenza, l omertà?..bhèio non ci sto!l rfaresi altre diecimila volte...pechè semplicemene son fatta osì!

 
 
 

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Rosario Capaldo - Cieli sporchi

Franco Grillini - Ecce Omo

Oliviero Toscani; Jack Lang. Gay Pride: history.

Massimo Consoli; Maria Cristina Gramolini. Independence gay: alle origini del Gay pride.

Ginevra Brandi; Donne.

Julie Anne Peters; Tra mamma e Jo.

Rosanna Fiocchetto, L'amante celeste - La distruzione scientifica della lesbica.

Cesar Tripp, La questione omosessuale.

Stefano Bolognini, Breve storia del matrimonio gay.

Daniela Danna, Matrimonio africano.

Daniela Danna, Matrimonio omosessuale.

Giovanni Dall'Orto, Manuale per coppie diverse.

Giovanni Paolo II, Le unioni omosessuali non sono una realtà coniugale, in "La Famiglia".

Alicata, Cristiana "Quattro", Edizioni il Dito e La Luna, Milano 2006. Romanzo, storia di una famiglia omogenitoriale raccontata da uno dei figli.

Bonaccorso, Monica, Mamme e papà omosessuali, Editori Riuniti.

Bottino, Margherita e Daniela Danna, La gaia famiglia. Che cos'è l'omogenitorialità, Asterios.

Danna, Daniela, Io ho una bella figlia. Le madri lesbiche raccontano, Zoe, Forlì 1998.

 

 

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