Creato da: sticcoenzo il 14/01/2012
Ricordi ed esperienze di Enzo Sticco

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« LE NOSTRE POSIZIONI NEI ...EDUCAZIONE SESSUALE? NO, GRAZIE. »

EVOLUZIONE DEL COSTUME E NOSTRA VITA DI COPPIA

Post n°15 pubblicato il 08 Marzo 2012 da sticcoenzo

 
Dal tempo della nostra adolescenza sono successe molte cose . Gruppi coraggiosi di omosessuali hanno lottato per il riconoscimento di alcuni nostri diritti fondamentali e l’argomento non è più tabù. Anzi direi che se ne parla anche troppo e non sempre in modo corretto. Purtroppo io non ho potuto partecipare a viso scoperto a tali campagne perché a quei tempi le mie condizioni di lavoro non mi permettevano un completo coming out. Me ne scuso con i coraggiosi protagonisti di Stonewall negli USA e del FUORI in Italia ai quali sono infinitamente grato.

E’ grazie a loro e non certo ai progressi della medicina, che in questo campo sono stati effimeri, se l’OMS ha depennato l’omosessualità dall’elenco dei disturbi mentali. E’ grazie a loro se il costume si è molto evoluto, tanto che Domenico ed io abbiamo potuto vivere la nostra relazione e la nostra convivenza alla luce del sole, senza che nessuno ci mancasse mai di rispetto nel quartiere di Torino nel quale abitavamo ed eravamo molto conosciuti. E’ grazie a loro che abbiamo potuto realizzare un sogno che prima del nostro incontro era sembrato ad ognuno di noi mera utopia: quello di essere felici insieme e di vivere in un modo e in una località che ci consentisse di sentirci a nostro agio e completamente realizzati.


Come ho già affermato, si è registrata una positiva evoluzione del costume, ma non basta. Come dirò in seguito, si registrano anche vicende che dimostrano che, sotto molti aspetti, l’evoluzione è stata più apparente che sostanziale. Il legislatore non l’ha recepita e le chiese fondamentaliste, tra le quali va collocata anche quella cattolica, non si danno per vinte ed incoraggiano medici di dubbia professionalità ad asserire di essere in grado di cambiare l’orientamento sessuale di una persona, proponendo alle famiglie abbienti più conservatrici trattamenti che rischiano di sconvolgere l’equilibrio mentale di minorenni già molto provati. Quanto al fatto che in paesi mussulmani, come l’Iran, l’impiccagione di omosessuali cha abbiano avuto rapporti sessuali con adulti consenzienti sia una pratica ancora frequente non sconvolge l’opinione pubblica più di tanto.


Naturalmente la nostra vita insieme, specialmente nell’ultimo decennio, non fu tutta rose e fiori. Come in ogni famiglia vi erano crucci e problemi. Domenico sentiva più di me la mancanza di un figlio e, per soddisfare tale bisogno, con ricorso del 31.05.2004, adottò un marocchino adulto, pur essendo zio dei quattro figli delle sue sorelle, dei quali non fece menzione nel suo testamento. Domenico non mi confidò mai le ragioni di questa omissione ma posso intuirle. I quattro nipoti non erano mai stati premurosi nei confronti dello zio al quale si rivolgevano soltanto quando avevano bisogno di qualche favore: “ Possiamo venire in spiaggia ?”, “Puoi venire ad assistermi in ospedale?”  Quando erano ragazzi, due di loro erano stati condotti negli Stati Uniti dallo zio che si era accollato le spese del viaggio ma non se ne ricordavano più e, quando due di loro si sposarono,  non venne mai loro in mente di invitare lo zio nella nuova casa. Cortesie di tempi lontani ormai superate. Tutto ciò contribuì indubbiamente a far maturare l’idea dell’adozione, sulla cui riuscita mi astengo da ogni commento per attenermi alle istruzioni del saggio Avv. Poté. Mi limito a ricordare che Domenico provvide a pagare al giovane la   retta di un corso annuale di cento ore presso l'Hotel Méridien dal quale l'interessato non poté trarre la qualifica di cuoco ma indubbiamente utili nozioni per il suo mestiere di ristoratore.

Un inconveniente  assai fastidioso anche per la nostra vita in comune  era la sordità che affliggeva Domenico da sempre e che si era aggravata moltissimo negli ultimi anni, nonostante il ricorso a protesi acustiche che furono di scarso aiuto.  Anch’io adottai un immigrato e fui fortunato  perché si rivelò una persona seria ed affidabile. Sposò, poco dopo l’adozione, una ragazza con le stesse qualità e andò ad abitare per conto suo. Questo gruppo familiare, costituito dai due coniugi e dalla nipotina Carla, ha sempre avuto un comportamento esemplare nei miei confronti e, pur non condividendo la stessa chiesa, mi ha sempre dimostrato molto affetto,specialmente nei momenti  di bisogno. stando al mio fianco per assistermi o semplicemente per conforto.

 
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