osservazioni

E' quasi natale, il mare non si è ancora placato dopo la tempesta di domenica, sono qui da sola,come sempre da tempo ormai ed ogni anno si rinnova quel senso di dimenticanza. Ho fatto un po di auguri tanto per non essere maleducata. Non devo aspettarmi telefonate da mie sorelle, e neppure da mio nipote che al massimo manderà un messaggio stringato e banale . Chi è solo è emarginato , sei stonato nelle famiglie, sei stonato ovunque, possibilmente ti evitano o provano pietas, cosa terribile. Sono molto arrabbiata per il lavoro e mi sento presa in giro dalla sindacalista che promette ma non agisce. Sembra che io attiri le persone che tendono a prendermi per i fondelli, una cosa che non sopporto. Quest' anno non mi sono cucinata nulla di che, un giorno normale, anche peggio del normale anche se non mi ridurrò ad una minestra riscaldata su una stufa come canta Guccini in una sua canzone. E' già buio , la televisione è acccesa e fa solo rumore, per natale mandano in onda film sdolcinati bleah! I miei gatti mi circondano e meno male che ci sono, riempiono vuoti importanti e per loro sono importante, a me si affidano regalandomi in cambio amore puro. Non possono parlare, ma con le movenze e gli sguardi a modo loro parlano.Quando eravamo piccole, mio padre faceva l'albero ed il presepe, ci teneva molto e quando il Papa dava la benedizione urbi e torbi ci faceva inginocchiare davanti il televisore, diceva che la benedizione arrivava anche così, a me bene non ha portato mai, una vita che gira sempre al contrario, sempre in lotta.Il ricordo mi fa sorridere, erano natali poveri, mio padre con la sua ribellione spesso era senza lavoro, e spesso lui e mamma discutevano. Le zie , sorelle di mio padre acide zitelle degli anni 60 ci regalavano sempre orrende sottovesti, raramente arrivava un gioco o un libro. Quando arrivavano i libri ero felice. I nonni materni non erano ricchi di soldi , non potevano farci regali, ma avevano amore e gioia da regalare, con loro stavo bene. I nonni paterni erano benestanti, ma da loro non ricordo neppure una carezza.I bambini di quel tempo non avevano pretese, non ci aspettavamo nulla. Da emigrato in Germania papà ci prometteva sempre la bicicletta, non riuscì mai a regalarcela, portava bidoni di orrende caramelle tedesche, faceva quel che poteva,per fortuna c'erano i compagnetti di giochi e tutta la libertà di giocare all'aperto, alla fine dei regali poco ci importava, sapevamo di non poter chiedere nulla e se qualcosa c'era era per mia sorella Elisa che era malata dalla nascita, ma di questo non eravamo gelose. E' passata una vita intera, ma i ricordi non sfumano, anzi più si invecchia e più ritornano a volte sono dolci ed allegri, a volte tristi, la vita è questo per le persone che hanno poco, come i pettirossi ci si accontenta delle bricioline sempre meglio di nulla. Non so cosa aspettarmi dal prossimo anno dato che ogni anno è peggio, il lavoro va male, il direttore è sempre più stronzo, nemmeno per natale è diventato più buono. Vorrei davvero rivoluzionare la mia vita, aprire pagine nuove, vivere anzichè stagnare, ma da soli e neppure troppo giovani nulla è facile, sono insofferente, inquieta, resisto per i miei gatti, ma vorrei per me e per loro dei giorni più tranquilli e non sempre una guerra giornaliera per sopravvivere alle difficoltà che arrivano a manetta. Bè intanto sono qui, domani si vedrà!