osservazioni

 E il natale arriva come ogni anno , inesorabile ,luccicante e vuoto. Detesto la superficilità del natale, le luminarie mi fanno tristezza, il senso dovrebbe essere altro che non lo spendere e spandere solo per apparire. Gesù era povero, dicono, nacque in una stalla, tra un bue ed un asinello, e scappavano S. Giuseppe e la Madonna da Erode, come scappano tanti migranti dalle guerre, con i loro figli. Io sono atea, ma chi frequenta la chiesa dovrebbe avere più il cuore aperto ed invece non è così, almeno spesso. Poi la bontà la trovi nei quartieri, anche in una città come Roma, dove qualcuno fa scuola di italiano agli immigrati, o preparano pacchi di cibo per chi si è ritrovato senza lavoro a causa del covid , aiutare chiunque ne abbia bisogno semplicemente, con il cuore. Queste sono le storie che mi piacciono, che mi fanno pensare che forse qualcosa di buono ancora ci sia. Io sono sempre sola per me questo natale con il covid non cambia, però è un po triste per molti altri non poter raggiungere i genitori, i parenti cari. Stiamo vivendo qualcosa che sembra un film orror, perchè sembra non finire più e temo che il vaccino servirà a ben poco, in Inghilterra hanno notato già una variazione del virus che tra l'altro anche qui in Italia sembra girare già dallo scorso anno e nessuno se ne è accorto. Eppure molti dimostrano zero buon senso, molti non rinunciano a feste, gli assembramenti appena aprono un po si creano, per non parlare di bande di ragazzini idioti , figli di genitori  che li lasciano liberi di fare tutto quel che vogliono e fanno risse fregandosene di tutti i rischi. Non mi riesce di essere leggera, quando osservo , ascolto, vedo. Mai avrei potuto immaginare un mondo così.