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rugby

Post n°179 pubblicato il 18 Novembre 2009 da pioggiachescroscia

Domenica sera Milena Gabanelli (Dio l’abbia in gloria per come interpreta il suo mestiere) ha trasmesso un servizio sul rugby, sport che io adoro e che mio figlio pratica, provo a fare un sunto.

Per chi ama lo sport, soprattutto quello di squadra, al di fuori da logiche di mero business e assenza di valori, c’e’ ancora il rugby.

Nel rugby non c’e’ un singolo giocatore che fa la differenza, cioe’ la bravura del singolo viene in qualche modo oscurata dal lavoro degli altri 14.

C’e’ una regola fondamentale: si corre in avanti, e si passa il pallone  solo indietro, significa che per andare avanti devi sempre essere aiutato da quelli che stanno dietro, devi essere sempre sostenuto. Ogni giocatore quando gli arriva la palla sceglie come interpretare al meglio il gioco ed alla scelta diversa del singolo corrisponde sempre un sostegno degli altri compagni.

Il portatore di palla, corre verso la meta e viene placcato, due sostegni lo scavalcano mentre a terra per portare via quelli che vogliono prendergli la palla, cosi’ il mediano di mischia ha la possibilita’ di prendere la palla tranquillamente per poi passarla e dare inizio al gioco.

 E cosi’ via via conquistando pochi centimetri alla volta.

Il mediano di apertura e’ uno che sa passare il pallone, che deve passare il pallone, sia con le mani che con i piedi e’ un ragionatore anche se delle volte ragiona solo con i piedi. Il mediano di mischia generalmente e’ un tipo piccolino, svelto, carogna. Deve avere grande autorita’ perche deve saper comandare gli energumeni del pacchetto di mischia.

Se i mediani sono la mente gli otto uomini del pacchetto di mischia sono il braccio.

La loro e’ guerra di trincea. Il luogo dove scorre il sangue e nella mischia ordinata.

Per la meta si lancia un uomo chiamato “il tre quarti”, in genere uno che corre, la cavalleria, quelli che dovrebbero portare il pallone in meta quindi finalizzare il lavorio dei giocatori di mischia.

Tra la mischia e il tre quarti, c’e’ un rapporto che puo esssere paragonato al rapporto di classe, come tra proletari e capitalisti. La mischia fa il lavoro sporco e i tre quarti gode del loro lavoro.

Nel rugby c’e’ posto per tutti il basso-grosso, l ‘alto-magro,  il grosso-alto, basso-magro,  dal nano al gigante c’e’ ne’ per tutti i gusti.

Quando capita che nella partita ci sia qualche tensione con l’arbitro, non viene scortato fuori dal campo dalle forze dell’ordine, ma si ferma a mangiare insieme ai tifosi e ai giocatori alla fine della partita nel cosiddetto terzo tempo.

 
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