Iniziamo a camminare eccitati e di buona lena. La cena leggera della sera prima non ci appesantisce. Prendiamo per un sentiero che sale, il peso degli zaini comincia a farsi sentire. Paesaggio tipico da macchia mediterranea, ci fermiamo incuriositi a guardare monaci boscaioli che incrociamo con le some sui muli costituite da tronchi ben sagomati. Un saluto rapido, un cenno appena della mano, non sembrano aver voglia di contatti con visitatori.
Vivace curiosità che riscontriamo, invece, in due monaci magri e dal passo veloce. Si fermano, ci interpellano in greco prima, in francese poi. Sono curiosi di sapere da dove veniamo. Per farla breve, Alain dichiarato di venire da Parigi a me e Valerio torna comodo indicare in Roma la città di provenienza.
Quello dei due monaci che si rivela più curioso commenta come Roma sia una città bellissima ma piena di tentazioni, in una sua antica visita ebbe ad esser turbato dall’esistenza di numerosi teatri. Commenta desolato come la comunità dei monaci serbi sia sin troppo assottigliata rispetto ad epoche più gloriose e come le genealogie dei re serbi siano in deplorevole abbandono nella loro chiesa. Lo lasciamo alle sue legittime nostalgie, esaudita la curiosità generale.
Inviato da: cassetta2
il 30/12/2022 alle 15:11
Inviato da: cecilia_56
il 30/05/2013 alle 23:17
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il 25/12/2011 alle 22:17
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il 13/07/2011 alle 14:33
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il 13/07/2011 alle 14:22