ecocultura

Dopo il fallimento del vertice di Copenhagen, grazie agli atteggiamenti irresponsabili ed egoisti dei potenti dei Paesi ricchi, a cominciare dagli Stati Uniti e dai giganti emergenti, India e Cina in testa, incapaci di anteporre l'interesse dell'umanità ai loro calcoli di bottega.

Il problema dei cambiamenti climatici rischia di annichilire l'idea stessa di progresso, ed è la sfida più difficile con cui l'umanità si sia mai trovata a fare i conti.

Mentre gli scienziati ammoniscono con dati e con prove che i cambiamenti climatici sono già in atto, che il tempo per agire sta scadendo, se si vogliono prevenire danni sociali ed economici devastanti e irreversibili.

Dipende dall'uomo, in primo luogo dalla politica, la volontà  di fronteggiare il problema
e la comprensione che la lotta ai cambiamenti climatici è oggi condizione irrinunciabile per lo sviluppo.

Ma non dipendono dall'uomo i tempi della sua definitiva irreversibilità.

Diranno i prossimi mesi se la rapidità dell'azione, affidata alla buona fede di chi decide nel mondo nonché alla comprensione dell'ormai evidente utilità di scommettere su un'economia a basso contenuto di carbonio,
sarà almeno pari alla rapidità del cambiamento ecologico dettata da madre natura.

...e le conseguenze continuano a pagarle come sempre!
I PIU' DEBOLI
E LA POVERA GENTE

Se qualcuno avesse la possibilità e/o volontà di aiutare le popolazioni colpite dagli
ultimi eventi catastrofici...vi segnalo dove potete trovare informazioni ed una petizione per sensibilzzare i nostri governi: AVAAZ è un'associazione che riunisce  milioni di cybernauti e propone da anni campagne di solidarietà e di sensibilizzazione: http://www.avaaz.org/it/pakistan_needs_relief