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Il divertimento di fare rime e versi

Post n°91 pubblicato il 08 Settembre 2008 da archilocoitaliano
 

Federica e la formica

 

 

Nel giardin con un’amica,

nel gran caldo che affatica,

mentre guarda una formica

camminare con fatica

su una bella statua antica,

viene punta Federica

dalla pianta dell’ ortica.

Non si lagna Federica,

anzi mostra alla sua amica

una nera e snella pica

sorvolar  senza fatica

un grossa ed alta bica.

Dice allora Federica

rivolgendosi all’amica:

“Hai veduto quella pica?

E’ una mia grande amica,

ma, purtroppo, sta nemica

 della piccola formica.

Ma io ho detto a quella pica

che se non diventa amica

della piccola formica

non sarà più una mia amica:

io non voglio che la pica

faccia male alla formica

anche lei mia grande amica”

Giunge intanto zia Enrica

che dà un bacio a Federica,

ma regala alla sua amica

una splendida rubrica

fabbricata in  Costarica.

Dopo avere Federica

salutato e la sua amica

s’allontana zia Enrica,

In quel mentre la formica,

scesa dalla statua antica,

dà un gran morso a Federica.

“Che il Signor ti benedica

e nessun ti maledica,

ma perché, perché formica”

dice allora Federica

“morsicasti una tua amica?”

“Beh se vuoi che te lo dica”

dice allora la formica

“ero stufa, o Federica,

di star sulla statua antica;

per cambiar volli l’ortica

del mio morso, o Federica,

far sentire ad una amica.

E se vuoi che tutto dica,

ebbi invidia ch’alla amica

tu mostrassi quella pica

e ignorassi me formica”.

E’ confusa Federica,

ma poi va da zia Enrica

che le dà della mollica.

Torna in fretta Federica

e regala alla formica

tutta quanta la mollica,

perchè lei non vuole mica

che digiuni la formica.

Con gran gusto la formica

mangia tutta la mollica

e ringrazia Federica.

Poi, in men che non si dica,

torna sulla statua antica,

nel gran caldo che affatica.

 

 

 

EPILOGO

 

Se chiedesse poi qualcuno

qual messaggio sta nascosto

nelle rime ch’ho composto,

gli dirò: prorpio nessuno.

 

C’è il piacere solamente,

che infantile forse pare,

di volere rime fare

poste in versi attentamente.

 
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