elaborando

Raymond Boyle era un uomo di successo fino a pochi mesi fa.
Una bella famiglia, un lavoro non da poco, Senior Vice President alla Lucent Technologies, una bellissima casa in città ed una fuori città per riposarsi nei fine settimana. Il suo mestiere è il Business Development: sviluppare nuove idee che portino fatturato fresco all'azienda.

È il caso di dire "era il suo lavoro", perché è stato appena licenziato. L'ha fatto fuori un immigrato messicano, Alberto Fuentes, entrato negli u.s. appena due anni fa, passando illegalmente il confine con l'Arizona.
Privo di qualunque istruzione o esperienza nel ramo, senza conoscere una parola di inglese, Fuentes ha in breve portato la crescita della Lucent a una percentuale a due cifre.
La povera famiglia Boyle sta attraversando momenti duri. Lei ammette con aria afflitta: «Mi rifiuto di lavorare, per noi è veramente dura.», lui si è ridotto a fare l'inserviente in un TGIF, ThanksGodIsFriday, catena di ristoranti americana. Giusto per rendere tutto più drammatico, dice: «Quello che è peggio è che a un inserviente americano la mancia non la danno, le prendono tutte quelli là, i messicani. È ingiusto, tutto il sistema è ingiusto».

La notizia è nel video che apre la home page di theonion.com, "Immigration: The Human Cost". E se vi suona strana, fate bene a dubitare. Theonion.com è un sito di "fake news", notizie false ma raccontate con la massima professionalità e credibilità.
Un esercizio utile, niente come questo video può mettere in ridicolo la pretesa che l'immigrazione messicana sia un rischio per i posti di lavoro americano, lo spauracchio agitato da chi reclama leggi speciali per combatterla. Bisognerebbe fare qualcosa di simile anche da noi.

Altre belle notizie dalla home page di theonion.com: "celebrando 4 anni di successi in Iraq", "Anne Nicole Smith finalmente ha raggiunto il suo obiettivo di peso [dopo l'autopsia e l'asportazione di organi interni per analisi; è un po' macabra in effetti]".

Non manca la fotogallery, oggi dedicata all'Iraq, impagabile la foto sulla "Exit Strategy", un po' di statistiche "a capocchia", lo shop, dove si può acquistare il braccialetto con inciso "imbrogliare per vincere" o la mug, la tazzona da caffé americano. Simpatiche le scritte: "Faffanc..., sto leggendo theOnion" o "Vorrei essere morto".

E l'angolo degli incontri. Nella scheda di iscrizione dovete specificare se cercate la conpagnia di "Activity Partners" (giocare a carte, completare la squadra di softball o aprire un club di lettura), o se avete in mente il "Play" (una conoscenza puramente "lascivious", vale a dire lussuriosa).
Quando si dice parlar chiaro.

Buon martedì.