Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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Codici a barreLa novità, sempre che riesca a diventare un prodotto, arriverà dalle Hawaii: codici a barre ad alta densità, capaci di immagazzinare fino a 8.000 bytes di informazioni. Otto kilobyte. A sviluppare il software è la Labels That Talk (etichette che parlano) di Kailua, Hawaii. Il fondatore, Ken Berkun, racconta come gli è venuta l'idea: ha una figlia e degli album di foto. Ma torniamo ai codici a barre che parlano. Naturalmente le applicazioni sono potenzialmente infinite: etichette parlanti da applicare a medicinali, libri, o da appendere al frigo: «Amore, o compri l'acqua o stasera si va a champagne». Basterà avere computer, stampante e un lettore di codice a barre, "parlante". News.com parla di un "cheap handheld scanner", un lettore portatile economico, o anche di un cellulare con lettore integrato. Come funziona? Semplice: l'operatore si sposta lungo gli scaffali, si ferma. Legge col dispositivo che ha in mano il codice a barre di un, mettiamo, barattolo di marmellata e quello dell'etichetta sistemata sul bordo del ripiano appena sotto i barattoli. Invia le due informazioni al computer centrale, che rimanda direttamente all'etichetta le informazioni da mostrare sul display: prodotto, marca, costo in euro, costo in lire, peso della confezione. «Giusto - osservo - ma se poi mentre arrivo alle casse decidono di fermare la promozione?». Devo smettere di fare domande. [Immagine dal sito barcode.it] |
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