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Logica al femminile

Post n°1136 pubblicato il 29 Marzo 2009 da tanksgodisfriday
 
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È
 appena salita in auto e sono ripartito. Mentre lei si sistema, parte il segnalatore che le ricorda di allacciare la cintura di sicurezza.
«Ma come fa a sapere che ci sono?» - Dopo trent'anni dovrei aver imparato che, se non mi è chiaro dove arriverà il discorso, è meglio non partire nemmeno. E invece: «C'è un sensore, sente il peso.»
«Quindi anche se sul sedile mettessi un pacco, suonerebbe lo stesso?»
Scemo, dovresti capire che ti sta per sottoporre a una prova di pura logica al femminile, e cambiare discorso almeno adesso. E invece: «Certo.»
«E se mettessi questa busta?»
«No, è troppo leggera.»
«Ah, dici che scatta solo se c'è abbastanza peso sul sedile?»

La trappola sta per scattare, ma il pollo prosegue imperterrito: «Si!»
«Mi stai dicendo che sono troppo pesante. Bene.»
Ecco fatto. Cerchiamo di recuperare, di rimettere le cose al loro posto: «Ma cosa c'entra, il meccanismo è regolato per scattare per una persona e non per una busta.»
«Ma quanti chili servono per farlo segnalare?»
Potrei ancora abbandonare qui, e invece: «Non lo so, dovrei fare qualche prova.»
«Quindi non puoi negare che con una persona magra potrebbe non scattare. Giusto?»
Non fa una grinza. Ma perché mi sono infilato in questo vicolo cieco: «Non posso negarlo, ma se fosse così, sarebbe regolato male.»
«Però con me scatta, e sappiamo perché, non sarei magra. L'hai detto tu.»
Clack. Il segnalatore smette e lei sorride, mi ha incastrato ancora una volta, il gioco è tutto qui, nello sfoggio di muscolatura cerebrale, se si può chiamarlo così. Donne.

E, a proposito di donne, ieri sera, approfittando di essere al mare in un fine settimana di pioggia, ci siamo recuperati "The Reader".

Bello il film, bellissima e bravissima Kate Winslet. Soporifero Ralph Fiennes, ma lo sapevo già, dai tempi del Paziente inglese; per fortuna appare poco. Ho trovato notevole l'idea del film: anche persone comuni e sensibili possono macchiarsi di crimini incredibili, basta che si muovano in un quadro di "normalità". Riflessione utile ai tempi delle "ronde".
Il finale si perde un po' nella banalità, però l'Oscar alla Winslet ci sta tutto.

Buona domenica.

[Immagine da Cinemavistodame.com.]

 
 
 
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