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L'impronta

Post n°1421 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da tanksgodisfriday
 

Se
 sono solidamente ateo lo devo al prete che mi fece catechismo, in preparazione per la prima comunione.
A un certo punto del corso, tirò fuori un argomento forte a sostegno dell'esistenza di Dio: se non credi, rischi che il Signore ti fulmini.

Era estate, avevo intorno ai dieci anni e il pomeriggio ero costretto alla pennichella, che per me voleva dire starmene sveglio a letto, a fissare la luce che filtrava dalle fessure delle tapparelle. E a pensare. Ovvio che questa storia dell'implicazione: «Non credi --> Dio ti fulmina» occupasse una buona parte dei miei pensieri.

Era una bella sfida. A credere, non si dimostrava nulla, perché, in caso di esistenza, Lui non mi avrebbe fulminato e quindi non sarebbe successo nulla. E nemmeno in caso di non esistenza, ovviamente, sarebbe successo alcunché. Rimaneva il non credere, che avrebbe risolto in modo definitivo, in un senso o nell'altro.
Lentamente, ma irresistibilmente, il pensiero-sfida: «Voglio che Tu lo sappia, non credo» emerse, vincendo la paura delle conseguenze.
Non successe nulla. Con il senno di poi ci sarebbero altre spiegazioni alla mia mancata fulminazione, tutte contemplanti l'esistenza di Dio: Lui potrebbe avermi riservato una seconda occasione, che potrei cogliere prima o poi, oppure quel sacerdote parlava «a schiovere», cioè senza cognizione di causa.

Un'altra delle minacce catechistiche, questa mirata a evitare le assenze ingiustificate, era che mancare a una lezione o alla celebrazione di una Messa era una gravissima mancanza verso di Lui, che tutto vedeva e annotava. Quindi meglio evitare di farsi notare per l'assenza.

Sono passati molti anni, la tecnologia oggi offre strumenti che avrebbero evitato al mio catechista di esprimersi con minacce strampalate.
Ad esempio, leggo stamattina che il prete di un paesino polacco, Gryfow Slaski, ha risolto la questione della frequenza alla Messa in modo molto più moderno: ha sistemato all'ingresso in chiesa un lettore digitale di impronte: 200 presenze «timbrate» guadagnano l'esonero dall'esame di catechismo.
Questa mi sarebbe piaciuta, le messe le seguivo e avrei continuato a frequentarle per anni, era una buona occasione per vedere e magari farsi notare dalla biondina della seconda E. Allora non esistevano le discoteche.

L'esame lo superai con il minimo, ma lo superai. Ricordo ancora il sollievo nell'apprendere la notizia.

Buon martedì.

[Nel video: Massimo Troisi dialoga con Dio.]

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