elaborando

 università australiana di New Castle si sono posti un problema, la cui soluzione non esito a definire determinante per il felice prosieguo delle nostre esistenze: con quale angolazione porgere il volto allo sguardo della (o del) potenziale partner, al fine di attrarla (o attrarlo) in misura esagerata?

Capisco l'impazienza di arrivare subito alla risposta ma, per migliore comprensione del lato scientifico della faccenda, occorre una premessa.
L'evoluzione ha fatto i maschi più pesanti (in media del 15% in più rispetto alle femmine) e più alti (8% in più), ed ha anche disegnato volti molto diversi: faccia più lunga per lui, con una mascella più sviluppata, fronte e zona occhi più piccola; al contrario, lei si presenta con occhi più grandi e arcata sopraccigliare più piccola, mascella più contenuta e labbra piene.

Ora, la differenza d'altezza fa si che, in genere, lui guardi lei dall'alto, quindi avendo la fronte di lei più vicina di quanto non sia la mascella, cosicché la prospettiva rende ancora più evidenti le rispettive proporzioni femminili.
Il rovescio accade quando lei guarda lui: dal basso si accentua la mascella a scapito dalla fronte, e aumenta la percezione della mascolinità.

Si possono aiutare queste percezioni?
Yes, dicono all'università di New Castle: basta che lui tenga il volto sollevato un po' verso l'alto e lei inclinato un po' verso il basso. E voilà, due cozze ti polverizzano l'attrazione del Cluney e di Charlize Theron (che, detto per inciso, è, come rivela il cognome, del sud, sudafricana per l'esattezza. Viva i Sud del mondo!).

Quindi, mi raccomando: noi maschi volto in su, voi signore in giù. Mica tanto, eh, una piccola inclinazione, giusto per la prospettiva.
Adesso che si sveglia lei, vedo se riesco a riconquistarla.

Buon giovedì.

[Nell'immagine: ecco, Charlize Theron ha l'inclinazione giusta.]

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