Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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La cosa mi infastidisce, lo ammetto. Una baby sitter è cosa normale. Generalmente giovane, studentessa, carina nella media, non mi risulta rovini tranquillità familiari. Almeno non quelle che non siano già compromesse. E poi in prevalenza tocca alla lei gestire la baby sitter, quindi non credo si sviluppino poi così tanti love affair tra il lui e la baby sitter. Ma un baby sitter o, per dirla con la scrittrice Holly Peterson, un manny, cioè una nanny al maschile, è cosa diversa. Siamo ricorsi a un aiuto per nostra figlia, era un passaggio obbligato in occasione delle epidemie stagionali di influenza, quanto meno. La nostra si chiamava Maria. Non credo che sarei stato così tranquillo in ufficio sapendo che, al posto di Maria, ci fosse stato un Mario a bazzicare per casa, giocare con mia figlia, concordare orari e pappe con mia moglie. Eh no! Holly Peterson racconta di questa situazione insolita nel suo ultimo libro "The Manny". Giusto per dare corpo ai miei timori, la mamma del libro si sente trascurata. Già. E allora Manny va oltre gli impegni contrattuali e dà un'occhiata anche alla mamma. Che apprezza. Eh già. La cosa preoccupante è che non si tratta solo di fantasia letteraria. Pare che presso le famiglie facoltose della New York bene sia già un fatto consolidato, che a fare questo mestiere si guadagni bene, anzi benissimo. E che i papà siano gelosi ma nemmeno tanto. "Sunshine". Adesso a colazione provo a chiederle di darmi un soprannome. Non credo che "Sunshine" sia tra i candidati. No, non so perché, ma il manny non mi sembra una buona idea e il libro non lo compro. Buon giovedì. |
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Il mio punto era semplicemente: si rovesci da un'altra parte :)
Ciao!
Ho visto qualche "tato" anche da noi, ma sono abbastanza rari da sembrare mosche bianche.
Io credo che ci sia un fondo di paure, nemmeno così difficili da esprimere, che blocca molti genitori e credo avrebbe bloccato anche me.
Ma io per mia fortuna (tantissima fortuna) ho avuto e continuo ad avere l'aiuto più prezioso: quello di due meravigliosi nonni.
Caffè?
Devo dire che questo non ha impedito che si sviluppassero legami fortissimi, anche perché, finché non è cominciata la scuola dell'obbligo, da Pasqua all'estate nostra figlia si trasferiva dai nonni. Passando dal piemontese della scuola materna al napoletano del cortile dei nonni.
Non so se si deve a questo, ma è bravissima nell'apprendimento delle lingue :)
Caffé!
Vai col caffé!
:) Ciao!
Ciao e una buona giornata a te.
Ciao!