L'idea era rivoluzionaria, sicuramente nel senso che fu figlia della Rivoluzione Francese: definire la lunghezza dell'unità di misura delle distanze in un modo "universale", che fosse riproducibile allo stesso modo in ogni luogo del mondo. Una bella differenza, rispetto alla situazione di allora, in cui ogni stato o addirittura provincia definiva quanto misurasse il suo "piede" o "braccio".
Un'idea che oggi ci sembra naturale ma allora non lo era. Prima però di tessere le lodi indiscriminate dell'Assemblea Nazionale della Rivoluzione, occorre dire che, sempre loro, in un eccesso di zelo decimale, avevano predisposto anche mesi composti non di settimane ma di decadi e ore di 100 minuti, ognuno di 100 secondi.
Il metro, secondo la nuova definizione "universale", era la decimilionesima parte del tratto di meridiano terrestre compreso tra il Polo e l'Equatore. Occorreva quindi misurare quella distanza, per poi dividerla per dieci milioni. Nel giugno del 1792 partono da Parigi due spedizioni, una diretta a nord l'altra a sud, per ... vi rimando al mio post del 7 marzo dell'anno scorso.
Vale solo la pena di dettagliare il metodo di misura adottato: la triangolazione geodetica.
La figura, copiata da wikipedia, rende abbastanza bene l'idea di come si procede: si conosce la distanza tra i due punti a terra, si misura l'angolo sotto il quale si vede la barca dai due punti di osservazione. A questo punto, manipolando seni e coseni (Virgì, qui è legale!!!) si ricava l'altezza del triangolo e quindi la distanza della barca dalla riva. Ma anche la lunghezza dei due lati che congiungono la barca ai punti di osservazione.
Immaginate adesso di utilizzare questo metodo per calcolare il tratto di meridiano terrestre: si parte da due punti posti a distanza di qualche chilometro e si calcola la posizione di un terzo punto, posto in linea d'aria a qualche chilometro e visibile. Poi con uno dei due punti origiari e questo nuovo punto si calcola la posizione di un quarto punto, e così via, mirando all'altro estremo del tratto di meridiano.
Una faticaccia. Dopo sette anni che la missione non era ancora terminata, l'Assemblea tagliò la testa al toro e depositò a Sèvre il prototipo di metro. Nel frattempo altre teste erano state tagliate, compresa quella di Luigi XVI e signora.
Viva la trigonometria, gli angoli e i loro attributi.
Buon giovedì.
Sul "catalogo di Sèvre mi informo. Wikipedia la cita per le ceramiche!
Buona giornata a te, Ing.
Stamattina ho frugato velocissimamente il web per vedere cosa, oltre al "metro campione", si potesse vedere a Sèvres; ho trovato solo un riferimento a un museo delle ceramiche!
Devo dire che nemmeno un giro un po' più apporfondito fatto adesso mi dice molto di più: Sèvres come sede del Bureau International des Poids et Mesures, responsabile di coordinare la definizione degli standard e delle procedure di calibrazione.
Se ho imparato a conoscerti un pochino, ho paura che è roba che visiteresti con gioia :((((((
Ciao Ing, e scusa ancora per il mio commento fuorviante!
Ciao Lucy!
A me è rimasto una litania: "sen-seno meno cosen-coseno, sen-coseno più cosen-seno". Amén (alla napoletana).
Ari-ciao!
Ciao :))