Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
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Tra poco, con le vacanze natalizie, arriveranno i soliti dati statistici: quanto spende l'italiano medio per il cenone? ma beve più spumante o più champagne? consuma più panettone o più caviale?E giù un torrente di numeri che, se anche forniscono un'idea grossolana di come si sia spostato il nostro benessere da un anno a questa parte, non debbono però portare a trarre conclusioni affrettate. Se si spenderà di meno quest'anno, sarà sicuramente per effetto della crisi; ma potrebbe darsi che il consumo dei generi di lusso aumenti, perché la crisi ha colpito certamente i ceti più deboli, ma potrebbe non aver preoccupato più di tanto quelli economicamente solidi. L'uomo medio non esiste, insomma, c'è poco da discutere. L'esempio classico della non esistenza dell'uomo medio è il pollo di Trilussa: Me spiego: da li conti che se fanno / secondo le statistiche d'adesso / risurta che te tocca un pollo all'anno: / e, se nun entra ne le spese tue, / t'entra ne la statistica lo stesso / perché c'è un antro che ne magna due. Ma non è il solo esempio. L'essero umano medio avrebbe una tetta e un testicolo, ad esempio. Oppure: metà delle persone che incontriamo ha un'intelligenza inferiore a quella dell'uomo medio. O, ancora, qual è la probabilità di incontrare una persona con un numero di gambe maggiore della media? Altissima! Basti considerare che se ci fossero 1.000 persone con due gambe e una con una gamba sola, l'uomo medio avrebbe 1,999 gambe. Ma, allora, mi chiede Teneraeardita, quali sono i limiti della statistica? Se non esiste l'uomo medio, possiamo concludere che la statistica sia fallace? No, ma occorre fare attenzione al senso attribuito ai dati statistici: a volte è corretto, altre no. Il fornaio che serve un quartiere sa benissimo che venderà, panino più panino meno, la stessa quantità di pane ogni lunedì: 1,4 panini a testa (supponiamo). Forse il sabato ne venderà di meno (si va in giro per spese e ci si accontenta di uno spicchio di pizza al centro commerciale, oppure si esce di sera) e la domenica di più (tutti a casa, rilassati intorno alla tavola). Queste informazioni, corrette dall'esperienza, gli consentiranno di programmare con buona efficienza scorte e produzione. Se edificano un nuovo palazzo proprio accanto alla sua panetteria, potrà prepararsi per i nuovi clienti calcolando 1,4 panini a testa anche per i nuovi arrivati e, probabilmente, non sbaglierà di molto. Sarebbe però errato assumere che il consumo di pane nel quartiere segua corrette regole alimentari. Potrebbe darsi che nella famiglia del signor Rossi, 9 persone, si mangi mezzo panino a testa, mentre il signor Tanks, da solo, si spazzoli 9,5 panini al giorno. La media rimarrebbe un tranquillo 1,4 a testa, ma il signor Tanks avrebbe problemi di sovrappeso da risolvere al più presto. L'uomo medio non esiste, quindi, ma esiste la media dei comportamenti umani. Indicatore utilissimo, quando viene impiegato per programmare correttamente risorse da rendere disponibili, siano esse panini, o posti letto all'ospedale, o aree adibite a parcheggio. Meno sano il suo utilizzo, se porta a ignorare esigenze che, pur legittime, non cadono nella media: è il caso della composizione dei palinsesti televisivi. In questo caso, l'offerta limitata di canali televisivi genera un pericoloso circolo vizioso di auto-conferma: chi non trova i programmi di suo gradimento spegne e impegna in altro modo le sue serate; chi rimane rafforza il comportamento medio e i programmi si adattano di conseguenza, in un dilagare di fanciulle sgambettanti, tronisti, grandi fratelli, e isole. Per cambiare non servirà il passaggio al digitale, almeno a giudicare dai nuovi canali disponibili. Ne usciremo con la banda larga? C'è da sperarlo: liberati dai limiti fisici e dai costi della raggiungibilità sul territorio (ripetitori, parabole), si dovrebbe moltiplicare l'offerta di canali su internet, a soddisfare quel fenomeno conosciuto come "long tail", la coda lunga dei gusti di "nicchia", cioè diversi dalla media. Buona domenica. [Nell'immagine: miss Germania virtuale di qualche anno fa. Costruita pezzo per pezzo, scegliendo non i valori medi di attrazione, ma i massimi. Mah.] |
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Un abbraccio.
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Visitato il nuovo sito. Come sempre interessante e...
Inviato da: Fajr
il 17/01/2023 alle 17:14
Ho visitato il sito, è carino....peccato che non si può...
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In realtà, "mi tawa" significa "io mi...
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Inviato da: amandaclark82
il 30/12/2016 alle 15:48
p.
ciao -- peppe
Nel campo dell'informazione, dopo i siti istituzionali di informazione giornalistica, la long tail è costituita dai blog: un pirla che scrive, qualche decina di generosi che lo leggono e lo commentano.
Improponibile in versione cartacea, anche sul web ci sarebbe la barriera del dover registrare un dominio, curarsi la grafica, promuoversi il sito.
Le piattaforme di blogging semplificano tutti questi compiti e consentono a chiunque abbia una connessione internet e la voglia di farlo, di scrivere un proprio blog.
Migliaia di blog, ognuno con un piccolo numero di lettori ... la long tail dell'informazione.
dei 180 e rotti canali in più avuti con il digitale terrestre ce n'è uno che da solo salva tutta la grande puttanata, un canale tematico che trasmette solo Jazz (clip,filmati d'epoca ma anche pezzo ripresi nei locali), se piace il Jazz ovviamente ^___^
Ciao Lu!
Una buona settimana anche a te!
p.