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Post n°1403 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da tanksgodisfriday
 

Un
  tizio si sposta in auto per lavoro, tutti i santi giorni.
Parte sempre alla stessa ora, ma di lunedì incontra un traffico terrificante, che gli riduce la velocità media a 60 km/h, cosicché arriva con 5 minuti di ritardo al lavoro.
Di martedì, invece, sempre partendo alla stessa ora, trova molto meno traffico, e così arriva in ufficio con 5 minuti di anticipo, viaggiando ad una media di 80 km/h.
Quanto è lungo, in chilometri il suo viaggio?

Sono belli questi problemi, perché dipingono un mondo lineare, in cui sai quello che ti attende il lunedì e poi il martedì e così via. Un mondo in cui puoi farti due conti e arrivare in orario senza sprecare tempo.

La realtà è diversa. Esempio: chi mi spiega perché la tangenziale ovest di Milano è imprevedibilmente bloccata o scorrevolissima, attraversandola alla stessa ora, tutti i santi giorni lavorativi?

Buon venerdì e buon viaggio a chi si sposta.

[Tutti i post su numeri e giochi.]
[Nel video:  Paolo Conte - La topolino amaranto]

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Commenti al Post:
torospensierato
torospensierato il 15/01/10 alle 12:49 via WEB
il caso è regolato da una delle leggi di Murphy, credo la 112, "sa hai fretta c'è traffico, se non hai fretta non c'è" ^___^
 
 
lunedi.bs
lunedi.bs il 15/01/10 alle 14:47 via WEB
Io conosco la 117 che recita: "il traffico incontrato è inversamente proporzionale ai tuoi minuti di anticipo". Con me funziona sempre: se parto 5 minuti prima, in un modo o nell'altro arrivo sempre 5 minuti più tardi di quando parto 5 minuti dopo rispetto ad un orario medio di partenza.
 
helga2008
helga2008 il 15/01/10 alle 15:55 via WEB
e la variante <se non c'è traffico ci sarà sicuramente un camion con obbligo di transito ad 6okm orari?>
 
venexian
venexian il 15/01/10 alle 16:44 via WEB
Te ne presento uno anch'io... Scena: Una piscina, l'acqua la riempie fino ad un certo livello. Nella piscina mettiamo una barca, il livello dell'acqua sale. Nella barca mettimo un grosso pezzo di legno, il livello sale ulteriormente. A questo punto spostiamo il pezzo di legno direttamente nell'acqua... Che effetto ha sul livello dell'acqua ? 1) sale, 2) rimane uguale, 3) scende. Rifacciamo la cosa con un blocco di acciaio anzichè di legno ed il livello 1) sale, 2) rimane uguale, 3) scende. Meditate gente, meditate.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
peppe il 16/01/10 alle 08:34 via WEB
in entrambi i casi, conta il principio di archimede: un corpo immerso in acqua riceve una spinta verso l'alto pari al peso dell'acqua spostata.
in particolare, un corpo che affonda riceve una spinta inferiore al suo peso.
ciao -- peppe
 
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 16/01/10 alle 09:08 via WEB
Ehi!
C'è il poveretto in macchina che vuol sapere quanti sono i chilometri del suo viaggio quotidiano. Il contachilometri si è rotto :)))
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
peppe il 16/01/10 alle 10:09 via WEB
temo sia ancora in coda sulla tangenziale... [dove 90 km/h non e' un limite; e' una speranza] :-)
chiamo x la distanza da percorrere. a 60 km/h ci si mette x/60 ore. a 80 km/h x/80 ore, ma anche 10 minuti (ovvero 1/6 di ora) in meno. quindi x/80 + 1/6 = x/60, da cui x=40 km. il tempo "normale" di percorrenza, 35 min, si ottiene andando a circa 69 km/h.
ciao -- peppe
 
tanksgodisfriday
tanksgodisfriday il 16/01/10 alle 09:39 via WEB
Credo che la legge di Murphy abbia un fondamento.
Noi ricordiamo "per relazioni": tra eventi, persone, oggetti, idee. Una penna mi fa ricordare la mia prima penna, quando si ruppe e mio padre mi scosse vivacemente, le prime parole che ho scritto, il dramma dei temi d'italiano. Questi ultimi mi fanno ricordare le interrogazioni di italiano, la maturità. Da qui la patente, l'auto, le prime uscite. E così via.
Quindi memorizziamo una scena, perché ci sono delle relazioni che, inconsciamente, giudichiamo importanti.
Una fila alla cassa del supermercato non è rilevante. Ma se finisce la carta proprio quando tocca a me o al signore prima di me, allora la scena viene memorizzata in modo più forte. Se succede alla fila accanto, probabilmente non me ne accorgo nemmeno.
La prossima volta che mi ricapita una cosa simile, concluderò che "accade sempre e solo a me!".
 
torospensierato
torospensierato il 16/01/10 alle 12:26 via WEB
concordo, inoltre sarà vero che i minuti sono una misura standard del tempo (Einstein mi perdoni la semplificazione), ma la percezione della loro durata dipende da noi, gli stessi 60 secondi sono eterni se si sta in fila al supermercato, sono un battito di ciglia se stai facendo una cosa che ti interessa.
 
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