elaborando

Non è il mio campo, ma l'altro giorno mi sono sbilanciato in un commento sul blog di Scoontrosa, e gli impegni morali vanno onorati. Approfittando della presenza di tutte le esperte di casa (tre, perché le due dell'ultima generazione erano a rosolare sulla spiaggia, e poi non è che siano poi così affidabili in materia), ho messo giù la ricetta promessa. Va detto che è la mediazione di tre versioni lievemente diverse una dall'altra, naturalmente: tre donne, tre ricette.
La preparazione riguarda una delle cose più buone che io conosca, col suo sapore amarognolo contrastato dall'uva sultanina e i pinoli, e il gusto delle acciughe: la scarola, presenza immancabile nei nostri pranzi di Natale, sia come contorno che come ripieno per pizza. Naturalmente va benissimo anche fuori dal periodo natalizio, tanto ormai al supermercato la scarola si trova più o meno tutto l'anno.

Ingredienti per quattro persone: 1,5 kg di scarola, 200 gr di olive nere di Gaeta, 4 acciughe sott'olio o sotto sale, capperi, un etto di pinoli, uva sultanina, aglio, olio.
Preparazione. Pulire la scarola, lavarla, sgocciolarla e asciugarla. Far rosolare in abbondante olio extra-vergine di oliva un paio di spicchi di aglio. Quando l'aglio è ben dorato, immergere poco per volta la scarola, che man mano si ridurrà di volume e perderà acqua.
Aggiungere i pinoli, una manciata di capperi, una manciata di uva sultanina, le acciughe (deliscarle se sono sotto sale) e le olive snocciolate. Sale quanto basta.
Lasciare cuocere a fuoco lento finché l'acqua rilasciata dalla verdura sia evaporata.
Servire fredda come contorno o anche utilizzare come ripieno per una meravigliosa torta salata di pasta per pizza. Su ischia.it si trova un'altra ricetta, più o meno simile.

Ringrazio la mitica S. (la mia amatissima suocera), mia cognata M. e il faro della mia vita, O.
Buon pranzo. Credo che oggi ci siano altre pietanze in tavola, ma un pranzo è sempre sacro: guardate la mantide religiosa sorpresa nel nostro giardino, anche lei pronta per il pranzo.