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Tecnologie

Post n°728 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da tanksgodisfriday
 
Tag: amici

Chi è Garrett Morgan?
Non lo sapevo fino a ieri sera, poi la rivelazione: americano, è inconsciamente a lui che tiro una discreta quantità di moccoli ogni giorno, quando la maledetta luce gialla mi pone il dubbio, mi fermo o rischio i punti? Perché il signor Morgan inventò il semaforo, nel 1923.

E sir John Harrington? Fu un inventore anche lui, dovremmo rivolgergli un grato pensiero ogni mattina e varie volte anche durante il giorno. A lui e ad Alexander Cummings, orologiaio; tutti e due britannici.
I due hanno operato in tempi molto diversi tra loro, ma per lo stesso ideale: il primo nel 1596 ti inventa lo scarico del gabinetto e lo dedica alla regina Elisabetta I, il secondo lo perfeziona nel 1775 introducendo il sifone, un tubo a "S" che consente di isolare il nostro bagno dagli odori sgradevoli e ne agevola svuotamento e pulizia. Da cosa ci arrivate da soli, non fate i furbi.

Jacob Schick? Colonnello dell'esercito americano, è in pensione nel 1923, ma non se ne sta con le mani in mano, ti inventa il rasoio elettrico. È grazie alla sua opera che riesco a fare a meno dell'invenzione di King Camp Gilette, americano, che nel 1895 realizza un rasoio con lamette usa e getta; e pensare che prima che lui era persino peggio, i signori erano a un palmo dallo sgozzamento ogni mattina.

Bel libro "La scienza del tostapane", di Andrea Parlangeli; ieri sera gli ho dato una prima spazzolata, spigolando qui e là, nei prossimi giorni lo leggerò con più metodo. O forse no, in realtà è di quei libri che non leggi dalla prima pagina all'ultima, in sequenza e in un colpo solo; il filo conduttore dell'esposizione è lieve, la giornata di una coppia a contatto con le mille tecnologie che aiutano, arricchiscono, a volte ostacolano la nostra esistenza. Ogni capitolo quindi è un argomento a sé, ideale per occupare cinque, dieci minuti di relax quando ce n'è bisogno.

La mia copia poi è speciale, ha una dedica: "Un piccolo pensiero ...". E invece non è piccolo, mi ha sorpreso e mi è piaciuto: un poco compenserà il dispiacere di quello che avverrà da lunedì.
Ti auguro ogni soddisfazione e soprattutto serenità, in tutti i campi. In bocca al lupo, S.

 
Rispondi al commento:
vi_di
vi_di il 22/02/08 alle 22:14 via WEB
Si sa, si sa! E visto che il padrone di casa non c'è, immodestamente te la racconto io la storia: la matita è invenzione relativamente recente, la grafite che ne è la base fu infatti scoperta solo nel 1564. Dopo una fortissima tempesta fu scoperto un enorme giacimento di grafite pura in Borrowdale, in Inghilterra. Era il 10 settembre, data che è considerata il compleanno della matita. I pastori del luogo si accorsero subito che questo nuovo misterioso minerale naturale poteva essere molto utile: cominciarono ad utilizzarlo per marchiare le loro pecore e successivamente in pezzi più minuti avvolti in lembi di tessuto o di lana per scrivere. In poco tempo la grafite diventò molto famosa tra chi necessitava di un materiale con cui scrivere o disegnare e si cominciò ad inserirla tra i materiali più disparati per avere un supporto più stabile che consentisse anche di non sporcarsi le mani. La grafite pura è infatti un minerale molto morbido e che lascia una impronta molto decisa anche al minimo contatto. Furono gli italiani NATURALMENTE!!! i primi a pensare ad un contenitore in legno: Simonio e Lyndiana Bernacotti realizzarono dei progetti per la realizzazione di matite attraverso la creazione di fori in un’anima ovale di ginepro abbastanza compatta, in cui veniva poi inserita e incollata un’anima di grafite. Poco dopo, nel 1762 a Nuremberg, in Germania, ebbe inizio la prima produzione industriale di matite. La fabbrica Faber, dal cognome del suo fondatore, ideò un processo industriale che inserisce, tra due fogli di legno di cedro poi incollati, una anima di grafite, detta poi mina. Era nata la matita moderna.
Ngegné, come sono andata???
 
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